«Non guardate a distanza lo spettacolo della santità sacerdotale»

Nella mattinata di giovedì 29 marzo il vescovo Napolioni ha presieduto in Cattedrale la Messa Crismale insieme ai sacerdoti diocesani

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«Non guardare a distanza lo spettacolo della santità sacerdotale», ma «rinnovarne il desiderio, attuarne le promesse, impararne le lezioni», individuate in tre atteggiamenti: adorazione, educazione ed evangelizzazione. Così il vescovo Antonio Napolioni nella Messa crismale che ha presieduto nella mattinata di giovedì 29 marzo in Cattedrale, attorniato dai sacerdoti della diocesi.

Come consueto la processione d’ingresso è partita dal palazzo vescovile: i sacerdoti, a file di quattro, hanno attraversato piazza S. Antonio Maria Zaccaria e piazza del Comune intonando le litanie dei Santi della Chiesa cremonese.

Accanto a mons. Napolioni il vescovo emerito Dante Lafranconi, il vicario generale don Massimo Calvi, il vicario episcopale per il Clero e la Pastorale don Gianpaolo Maccagni, il delegato per la Vita consacrata don Giulio Brambilla, il vicario giudiziale mons. Mario Marchesi, i responsabili dei tavoli per il coordinamento pastorale, i cinque vicari zonali e i canonici del Capitolo della Cattedrale.

In presbiterio hanno preso posto anche i sacerdoti per i quali quest’anno ricorre un particolare anniversario di ordinazione. Festeggiano il 65° mons. Giuseppe Aresi, don Sesto Bonetti e don Franco Perdomini; il 60° don Franco Vecchini; il 50° don Emilio Bini, don Enrico Ferrari, don Fabrizio Martelli, mons. Vincenzo Rini, mons. Antonio Trabucchi e don Gabriele Vago; il 25° don Carlo Bergamaschi, don Bruno Grassi, don Roberto Moroni e don Franz Tabaglio.

Aprendo l’omelia mons. Napolioni ha voluto ricordare i preti cremonesi recentemente saliti alla gloria degli altari insieme a quelli che lo faranno presto: san Vincenzo Grossi (canonizzato il 18 ottobre 2015), padre Arsenio da Trigolo (già don Giuseppe Antonio Migliavacca, beatificato il 7 ottobre scorso) e padre Francesco Spinelli (che presto il Papa farà santo). Senza neppure tralasciare le cause di beatificazione in corso: per don Primo Mazzolari e mons. Giovanni Cazzani. Non dimenticando neppure il martirio in Cina di mons. Barosi e don Zanardi insieme ai loro compagni missionari. «Tracce di sanità – ha affermato il Vescovo – che ci indicano un sentiero, la strada che faticosamente cerchiamo». Con una richiesta precisa: «Non guardare a distanza lo spettacolo della santità sacerdotale», ma «rinnovarne il desiderio, attuarne le promesse, impararne le lezioni». Per farlo, prendendo spunto dalle letture, ha indicato tre strade.

La prima è quella dell’adorazione, sottolineata citando una pagina delle “Conversazioni eucaristiche” di padre Spinelli. Prendendo sputo da qui ha offerto ai preti un primo proposito «per ricaricarci di divina elettricità: fermarci di più, davanti al roveto della Parola e della Presenza, per lasciar sciogliere i grovigli del cuore e adorare la fonte della carità, anche della nostra incerta ma inderogabile carità pastorale».

Poi il tema dell’educazione e della formazione, con il richiamo all’esperienza pastorale di don Grossi e un naturale riferimento ai mutati scenari sociali e alle nuove sfide educative. Volgendo l’attenzione alle nuove generazioni l’attenzione non poteva che andare al Sinodo dei giovani che «si sta rivelando dono eloquente e soprattutto metodo efficace – ha ricordato il Vescovo -. Per essere ancor più in missione educativa dentro la realtà, accanto al giovane Messia che sta scrivendo pagine di “quinto evangelo” nei cuori dei ragazzi e in quel futuro che nessuno di noi ha il diritto di ottenebrare ai loro occhi, spalancati nell’attesa di vere ragioni di speranza». Uno «sguardo di particolare fiducia» in particolare per i seminaristi diocesani e ai tanti ragazzi che riceveranno i Sacramenti dell’Iniziazione nei prossimi mesi: «Non li tradiremo – ha affermato il Vescovo – nella misura in cui la formazione permanente, quella organizzata e quella feriale e personale, ringiovanirà in Cristo i nostri cuori e le nostre menti».

Terza sottolineatura, rispetto alla missione evangelizzatrice, chiedendo l’intercessione dei santi cremonesi di domani, e con uno sguardo privilegiato per i preti “fidei donum”. Mons. Napolioni ha citato un passeggio del carteggio tra don Mazzolari e il vescovo Cazzani. «Ci si impone – ha quindi affermato – lo scrupolo di una lettura più ecclesiale, direi presbiteriale, del Vangelo, per maturare quell’unitaria coscienza pastorale che rende capaci di discernimento e magistero sicuro, quale i fedeli hanno il diritto di ricevere, con frutti di pace, da tutti noi».

Non è mancato quindi il ricordo dei sacerdoti che quest’anno festeggiano particolari anniversari, insieme a quello per i dieci presbiteri deceduti negli ultimi dodici mesi: don Giuseppe Perri, don Francesco Lucchi, don Franco Zangrandi, don Giovanni Romanini, don Attilio Berta, don Dante Leonardi, don Aldo Grechi, don Angelo Garibaldi, mons. Luigi Gerevini e don Giovanni Radaelli. « Portiamo nella preghiera – ha detto ancora il Vescovo, avviandosi verso la conclusione dell’omelia – le ferite del nostro corpo sacerdotale: chi arranca nel cammino della comunione e dello zelo, chi ha chiesto di essere dispensato dagli obblighi sacerdotali, chi si emargina o viene da noi emarginato, chi sta male, nel corpo o nello spirito. Perdonaci, Signore, e dacci la forza di concreti passi di riconciliazione e prossimità».

Il testo dell’omelia (.pdf)

La solenne liturgia è proseguita con il rinnovo delle promesse sacerdotali, la preghiera per il vescovo e per tutti i presbiteri e la benedizione degli oli: l’olio degli infermi, quello dei catecumeni e, infine, il Sacro Crisma.

La Messa è continuata con la liturgia eucaristica e i riti di comunione. Al termine mons. Napolioni ha consegnato ai cinque vicari zonali il cofanetto contenente le ampolle degli oli da distribuire nelle parrocchie delle rispettive zone pastorali.

Terminato la liturgia il Vescovo si è intrattenuto con alcuni gruppi di cresimandi presenti alla celebrazione. Un momento molto informale, fatto di colloqui anche di momenti quasi riservati per ciascuno.

La mattinata di è conclusa con un momento di fraternità in Seminario per tutti i sacerdoti, naturalmente alla presenza anche dei vescovi.

 

Photogallery della celebrazione:

Processione d’Ingresso         S. Messa         Incontro con i cresimandi

 

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