Motu Proprio: il catechista non è solo un volontario, ma un testimone che fa risuonare la Parola

L'incaricato diocesano per la Pastorale catechistica don Luigi Donati Fogliazza commenta l'istituzione del ministero di catechista da parte di Papa Francesco

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È stato presentato stamattina in una estesa conferenza stampa il Motu proprio di Papa Francesco Antiquum ministerium che istituisce formalmente il ministero di Catechista.

Il testo, conciso e lineare, mette in luce che questo servizio è presente dal nascere della Chiesa perché evangelizzare e far risuonare la parola (come dice l’etimologia del termine catechesi) sono azioni sorgive, che fanno nascere, rigenerano e strutturano la comunità cristiana. Il Papa ricorda ancora che, fatto salvo il compito catechistico che spetta al vescovo e al presbiterio e quello peculiare e insostituibile dei genitori come educatori alla fede, l’azione catechistica è stata da sempre espressione di una ministerialità laicale. Proprio nella grazia battesimale, che spinge alla testimonianza di vita e a far partecipi tutti della Parola che ci ha resi cristiani, sta la radice del ministero di catechista.

Come altri compiti nella comunità, il catechista è già un ministero di fatto: anche nella nostra diocesi un altissimo numero di donne e uomini (“benché non sufficiente” chiosa il Papa) continua con generosità ad affiancare i sacerdoti negli itinerari di catechesi. L’istituzione del ministero però dà ancora maggiore forza a quello che – anche nella consapevolezza di molti catechisti – non è semplicemente un gesto di volontariato nella parrocchia, ma un vero e proprio stile di esprimere e mettere a frutto il Battesimo ricevuto.

Leggi il testo completo del Motu Proprio

Mons. Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, lo ha ribadito nella conferenza stampa, anche in riferimento a situazioni in cui il catechista è anche a capo di una comunità o ha un ruolo stabile e permanente di responsabilità: il ministero istituito dice da una parte la serietà della persona che lo riceve e quindi il suo impegno a coltivare una fede matura e uno stile di testimonianza laicale, dall’altro un’attenzione dei pastori e di tutta la comunità a scoprire e a sostenere i carismi che lo Spirito suscita.

Dalla lettura del testo, che incarica le Conferenze episcopali di individuare i modi concreti per l’accesso a questo ministero, si ricava proprio questo sentimento di gratitudine e di fiducia: nel Signore, che suscita i catechisti e lavora tramite loro, e fra tutti i componenti della comunità cristiana, perché carismi e ministeri si rafforzano e si arricchiscono a vicenda.

don Luigi Donati Fogliazza
incaricato diocesano Pastorale Catechistica

Con il Motu Proprio “Antiquum ministerium” il Papa istituisce il ministero di catechista

TeleRadio Cremona Cittanova
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