Mons. Perego al Cambonino: «Ci siamo sentiti fratelli»

Sabato 20 maggio la Messa del nuovo Arcivescovo nel quartiere cittadino dove nel '84 iniziò il proprio ministero

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Nel pomeriggio di sabato 20 maggio l’arcivescovo Gian Carlo Perego, che il prossimo 3 giugno farà il proprio ingresso a Ferrara, è tornato al Cambonino dove nel 1984, da prete novello, aveva iniziato il proprio ministero sacerdotale come vicario parrocchiale. L’appuntamento nel quartiere periferico della città di Cremona è stato per le 18, quando mons. Perego ha presieduto la Messa nella chiesa parrocchiale di S. Giuseppe.

La liturgia, vissuta nella fraternità di un ritorno a casa, è stata concelebrata dal parroco, don Alberto Martinelli, e dal collaboratore parrocchiale, don Giuseppe Salomoni.

Riflettendo sulle letture domenicali il nuovo Arcivescovo ha sottolineato la necessità di farsi avvicinare dal Signore, attraverso un amore così abbondante che a volte risulta umanamente incomprensibile. Proprio la Pentecoste diventa occasione importante per riuscire a scoprire quanto si è amati dal Signore.

Guardando in particolare alla prima lettura (At 8,5-8.14-17), mons. Perego ha ricordato che la missione della Chiesa non è solo di una testimonianza a parole, ma anche nella carità.

«Qui – ha ricordato l’Arcivescovo, tornando con la mente agli anni passati al Cambonino – ho fatto l’esperienza della capacità di sentirsi amato nella comunità. Ho vissuto la vicinanza di tante persone, ci siamo sentiti fratelli e abbiamo vissuto la capacità del dono e del vivere insieme». E ancora: «La parrocchia ha valore perché è dove si vive la concretezza. La verità non è solo nelle celebrazioni e nei momenti solenni, ma è anche la capacità di interesse nella quotidianità del vivere».

Quindi una felice constatazione: «Qui si è costruita una comunità che è stata capace di uscire dall’anonimato». E ha concluso: «Anche le persone che arrivavano vedevano il valore di queste relazioni che si erano create in parrocchia. È stata una bella testimonianza di fede, vissuta insieme».

Nelle parole di saluto di don Martinelli, al termine della Messa, insieme ai ringraziamenti per la gradita visita, è stata espressa anche la felicità «perché la nostra città condivide un pastore con un’altra realtà», nella consapevolezza che «rimaniamo tutti fratelli!».

Dopo la celebrazione eucaristica, l’appuntamento è stato in oratorio dove, con un rinfresco, tutti hanno avuto modo di incontrare personalmente mons. Perego. Un momento familiare e nel ricordo delle importanti esperienze di vita e di fede vissute insieme.

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