Mons. Perego ad Agnadello: «Qui i legami durano per sempre»

All'indomani dell'ordinazione episcopale il nuovo arcivescovo di Ferrara-Comacchio ha celebrato la S. Messa nella chiesa di San Vittore nel paese in cui è cresciuto ed è maturata la sua vocazione

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Una comunità in festa per l’abbraccio al “suo” vescovo. Prima messa, nel pomeriggio di domenica 7 maggio, per il nuovo arcivescovo di Ferrara-Comacchio ed abate di Pomposa monsignor Giancarlo Perego ad Agnadello, sua terra d’origine. Un paese che si è mobilitato per accoglierlo nel migliore dei modi, a cominciare dal bel colpo d’occhio offerto del corteo che ha accompagnato il presule da casa sua, in via Vailate, sino alla chiesetta di San Bernardino (per la vestizione) e da lì sino al sagrato della chiesa parrocchiale di San Vittore: c’erano la locale banda musicale, le associazioni di volontariato con i rispettivi gonfaloni, gli amministratori comunali, numerosi cittadini e, ad aprirne le fila, il gruppo dei figuranti dell’annuale rievocazione storica organizzata dalla Pro Loco di cui mons. Giancarlo è presidente onorario, lui che è stato autore di pubblicazioni sulla storia di Agnadello e della celebre battaglia che vi si combatté nel 1509.

Sul sagrato della chiesa parrocchiale il saluto del sindaco Giovanni Calderara: “Mi hanno molto colpito –ha detto rivolgendosi a mons. Giancarlo- le parole che hai pronunciato al termine della Messa della tua ordinazione, quando hai parlato della metafora delle valigie che porterai con te a Ferrara. Ti confesso che mi sono commosso proprio come te quando hai rivelato il contenuto della prima valigia: i ricordi della tua infanzia, della tua casa e della terra dove sei cresciuto. Ti sono grato per aver citato più volte Agnadello, a testimonianza del legame profondo che ti lega al tuo paese. Chi ti ha ascoltato sabato sa che sul treno per Ferrara quella valigia dei ricordi ci sarà e questo è il regalo più bello che potevi fare alla tua comunità che vuole continuare ad essere considerata tale”.

Breve ma significativo anche il saluto all’arcivescovo di Nour Eddine Benhalla, fatto a nome della comunità islamica residente ad Agnadello. Prima della messa, sull’altare, è stato invece il parroco don Mario Martinengo a prendere la parola: “Siamo certi eccellenza –ha detto il parroco -, che sarai all’altezza della nuova missione, non solo perché ne hai le doti ma perché hai saputo metterti nelle mani del Signore. Anche noi, per essere all’altezza di questo grande dono, dobbiamo fare come te. Ti seguiremo con le preghiera, sicuri che non ci dimenticherai”.

A seguire, il saluto della maestra Carla Sudati, a nome del consiglio parrocchiale e della “Bella e multietnica comunità agnadellese”:  “Siamo sicuri che lei ogni giorno pregherà la Madonna per tutti noi, sua comunità d’origine, ma anche noi pregheremo per lei”.

Le parole al miele che gli agnadellesi hanno riservato all’arcivescovo sono state da lui ricambiate nell’omelia, incentrata su due concetti: la parrocchia ed il paese. “Nelle fatiche della vita odierna –ha spiegato mons. Perego – è importante avere una casa in cui trovare conforto e questa casa è la Chiesa, è la parrocchia. In questa casa è nata la mia vocazione. Non posso dimenticare figure come quelle di don Antonio Premoli, di don Emilio Merisi e di don Luigi Possenti prima della mia ordinazione ma anche figure come quelle di don Carlo Severgnini, don Angelo Ramella e don Mario Martinengo dopo l’ordinazione. E poi l’asilo con le suore Adoratrici, l’oratorio, la classe 1960: la parrocchia è come una famiglia dove i legami durano per sempre. La parrocchia è parte del paese, che ci vuole, perché un paese, anche quando non ci sei, resta lì ad aspettarti”.

A fine celebrazione altri due saluti: quello, a sorpresa di Iginio Bezza, con una delle sue poesie dialettali, e quello dell’ex parroco di Agnadello don Angelo Ramella. Al termine, il grazie di don Martinengo “Perché oggi –ha sottolineato- siamo stati davvero tutti uniti”.

Dopo la celebrazione eucaristica mons. Perego ha fatto visita al gazebo allestito in piazza Della Chiesa dalla Pro Loco dall’associazione Boschiroli e dal gruppo podistico “I Pansecc de Gnidèl” per l’annullo postale appositamente pensato per quest’occasione. A seguire, festa in oratorio con rinfresco e con il musical Forza Venite Gente portato in scena dai ragazzi e dai giovani della parrocchia.

Lunedì 8 maggio ancora impegni agnadellesi per l’arcivescovo: l’incontro alle 10 con le scuole elementari e medie locali e la celebrazione, alle 20.30, al cimitero, di una messa di suffragio per tutti i defunti della parrocchia.

f.c.

 

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