Una vera e propria folla commossa e composta è quella che ha gremito la chiesa del Seminario diocesano per salutare un’ultima volta don Angelo Scaglioni nel primo pomeriggio di giovedì 7 novembre. I funerali del sacerdote mantovano, deceduto il 5 novembre a 77 anni dopo una lunga malattia, sono stati presieduti dal vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni e concelebrata dal vescovo emerito mons. Dante Lafranconi con il vicario generale don Massimo Calvi, insieme a molti altri sacerdoti diocesani.
Incapace la chiesa del Seminario di contenere tutti. Oltre ai fedeli di S. Antonio Maria Zacaria, anche molti di Cristo Re e di Paderno Ponchielli, giunti con un apposito pullman con la presenza anche del sindaco Cristiano Strinati, in fascia tricolore accanto a un rappresentante dell’Amministrazione di Cremona.
Nelle parole del Vescovo durante l’omelia il ricordo di don Angelo è stato semplice e genuino: «Oggi la Chiesa di Cremona saluta un grande parroco: oggi tutti parlano di te, disubbidendoti perché come tu dicevi non volevi finire sul giornale». Proseguendo ha voluto poi sottolineare tutte le realtà che don Scaglioni ha vissuto e dove ha lasciato un segno profondo. Infatti: «Oggi le parrocchie, i quartieri, gli oratori, gli scout, la radio e persino gli animali che ti hanno conosciuto parlano di te e tutti ti dicono grazie».
Seppur come “ultimo arrivato” mons. Napolioni ha voluto portare il suo ricordo personale, poiché proprio nella parrocchia di Sant’Antonio Maria Zaccaria, dove don Angelo ha servito incessantemente la comunità per trent’anni, come nuovo vescovo celebrò la sua prima Messa in una parrocchia della diocesi: «Don Angelo, ringraziandomi per la visita, qualche giorno dopo mi scrisse dicendosi contento perché parlavo il “gentese”, la lingua che a lui piace: oggi voglio essere la voce della tua gente per cantare la bellezza della tua vita».
Il ricordo è stato segnato anche da una caratteristica di don Angelo tanto fisica quanto caratteriale: «Dio ha valorizzato tutto di te, come il tuo sguardo strabico tipico dei cristiani: un occhio talmente preso da Dio e uno dalla gente da tenerli insieme anche quando sembrava impossibile, specialmente verso i ragazzi e gli smarriti sempre accolti da te. Sei stato un prete tanto esigente quanto aperto, come narrato nelle parole del Vangelo di oggi “costui accoglie i peccatori e mangia con loro” proprio come il tuo stile che dai tuoi confratelli era rispettato, un po’ sopportato e un po’ invidiato».
Infine il vescovo Napolioni ha voluto concludere ricordando anche il legame con Maria, mamma tanto affettuosamente amata da don Angelo: «Ora parla tu di noi, sappiamo lo farai affidandoci ancora a Maria, la Madonnina dell’Angelo, e se proprio le combineremo grosse dacci un segno col tuo fischietto».
Al termine della celebrazione eucaristica, dopo l’aspersione con l’acqua santa, in ricordo del battesimo, e con il fumo dell’incenso in attesa della resurrezione dei morti, la salma è stata portata fuori dalla chiesa dove sotto una leggera pioggia c’è stato l’ultimo lungo e interminabile saluto dei tanti fedeli presenti a don Angelo.
Dopo la celebrazione la salma è stata trasferita nella chiesa parrocchiale di Rivarolo Mantovano, suo paese natale, per la tumulazione di venerdì 8 novembre.
Photogallery della celebrazione
Matteo Lodigiani
Profilo di don Scaglioni
Don Angelo Scaglioni è nato a Rivarolo Mantovano: classe 1942 è stato ordinato presbitero nel giugno del 1967. Fino al 1981 ha vissuto il suo ministero tra i giovani della parrocchia di Cristo Re, a Cremona, come vicario parrocchiale. Ha ottenuto la laurea in Teologia Biblica. Nominato parroco ha servito la comunità di Paderno Ponchielli dal 1981 al 1989. Quindi il trasferimento a Cremona, nella parrocchia cittadina di S. Antonio Maria Zaccaria, di cui è stato parroco fino al 2017, quando la malattia l’ha costretto a rinunciare alla parrocchia per risiedere nella struttura “La Pace” di Cremona.
La Messa di don Angelo, per 25 anni “la prima voce” della Radio diocesana