Lo sport che genera integrazione: siglato il Protocollo d’intesa per lo sviluppo delle attività sportive educative

Anche Csi, Caritas e cooperativa Nazareth tra gli enti che hanno sottoscritto il patto in comune per il coinvolgimento di rifugiati e richiedenti asilo in attività sportive

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Condividere azioni comuni per il coinvolgimento di rifugiati e richiedenti asilo in attività sportive con lo scopo di sviluppare competenze di cittadinanza e generare integrazione. Questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa siglato a Palazzo comunale tra il Comune di Cremona, Enti ed Associazioni, nell’ambito del progetto Sport – azioni per esserci, finanziato dal Ministero degli Interni.

I firmatari del Protocollo d’intesa sono il Comune di Cremona, l’Associazione Italiana Cultura e Sport – AICS Comitato provinciale di Cremona, il Centro Sportivo Italiano – CSI Comitato Provinciale di Cremona, l’Unione Italiana Sport per Tutti – UISP, la Cooperativa Nazareth, la Cooperativa Sociale Sentiero, la Cooperativa Servizi per l’Accoglienza, Sansebasket Associazione Dilettantistica, l’ASD Ariete, l’ASD Dinamo Zaist, l’ASD Atletica-mente AICS, l’ASD Il Sorriso di Hathor, l’ASD Rugby Lions Cremona.

“L’obiettivo è proseguire nel confronto fra le realtà del territorio che, a diverso titolo, si occupano degli stranieri, dei profughi e dei rifugiati presenti in città”, dichiara l’Assessore al Welfare di Comunità con delega allo Sport Mauro Platè, che aggiunge: “Da mesi cooperative attive sul territorio, associazioni culturali e sportive e portatori di interesse che operano nell’ambito dell’integrazione lavorano in sinergia per presentare progettualità che coinvolgano gli utenti immigrati. Si vuole dare valore alle esperienze di integrazione già operative sul territorio e alla necessità di una multi-culturalità che coinvolga sempre più chi è di origini straniere”.

La sottoscrizione dell’intesa è stata anche l’occasione per fare il punto sulle numerose attività in corso e in progetto dei vari soggetti intervenuti: Claudio Ardigò del CSI, Luca Zanacchi di UISP, Renato Bandera di AICS, Fabio Tambani per ASD Sansebasket, Giovanni Radi per il Panathlon Cremona, don Pierluigi Codazzi per la Cooperativa Nazareth, don Antonio Pezzetti per la Cooperativa Servizi per l’Accoglienza, Leonardo Piriti e John Stuart Till dell’ASD Rugby Lions Cremona, Giulia Cancelliere della Cooperativa Sociale Sentiero, Claudia Galbignani dell’ASD Aretè, Leda Mori dell’Associazione Teatrale Akamorà, Carduccio Dossena per l’ASD Dinamo Zaist, Daniele Signore dell’ASD Atletica-Mente AICS ed Enrica Lena per l’ASD Il Sorriso di Hathor.

L’Assessore alla Vivibilità Sociale Rosita Viola, presente al confronto, dopo aver ringraziato tutti coloro che a vario titolo si occupano delle diversità, sottolineando come queste siano esaltate dal mondo sportivo di alto livello, ha evidenziato come lo sport possa essere un mezzo straordinario di accoglienza di tutti, senza alcuna distinzione, nella quotidianità, valorizzando le specificità di ognuno.

Claudia Galbignani dell’ASD Aretè e Renato Bandera, coordinatore provinciale e referente per la solidarietà provinciale dell’AICS, hanno presentato le attività messe in campo con “l’obiettivo di sviluppare e promuovere il senso di appartenenza a una comunità e ad una tradizione culturale condivisa attraverso la divulgazione delle esperienze personali così da implementare le capacità comunicative. Tutto questo avviene attraverso attività teatrali che implicano anche un lavoro sul movimento fisico: esercizi di rilassamento, respirazione e riscaldamento dinamico, esercizi di coordinamento psicosomatico saranno indispensabili per il raggiungimento del traguardo preposto”.

Già dalla metà del 2018 l’ASD Akamorà Teatro Arti e Biodiscipline e l’ASD Aretè gestiscono il progetto Cultura dell’accoglienza e Comunità inclusiva, cofinanziato dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, che coinvolge un gruppo di 20 ragazzi tra i 18 e 25 anni immigrati ed extracomunitari ed una classe del Liceo artistico Stradivari: insieme stanno lavorando all’interno di un laboratorio teatrale così da favorire scambi ed integrazioni culturali. Come conclusione del percorso è prevista una messa in scena dal titolo “Il mio Ulisse”: l’idea sarà quella di narrare in scena le storie e il vissuto dei profughi e dei migranti ospiti del nostro territorio, mescolando i racconti delle proprie vicende con quelle di Ulisse.

I presidenti degli Enti di Promozione Sportiva del territorio Claudio Ardigò del CSI, Luca Zanacchi dell’UISP e Renato Bandera di AICS hanno sottolineato come sul territorio cremonese sia attiva una forte sinergia tra enti ed associazioni, come non avviene altrove in Italia, e che questa collaborazione ha già portato molti frutti: lo dimostrano le diverse iniziative realizzate.

Il presidente dell’ASD Sansebasket Fabio Tambani e il presidente di Panathlon Giovanni Radi hanno ricordato progetti come Cantieri sportivi e Giocare gli Sport per apprendere che coinvolgono bambini e giovani cremonesi in collaborazione con le scuole.

I referenti delle cooperative di accoglienza don Pierluigi Codazzi della Cooperativa Nazareth e don Antonio Pezzetti della Cooperativa Servizi per l’Accoglienza hanno dal canto loro evidenziato come sia indispensabile fare integrazione, prima di tutto linguistica, relazionale e civica. Le attività di accoglienza si concentrano sulla ricerca del lavoro, ma lo sport riveste comunque una funzione educativa e di integrazione molto importante. Fare sport insieme agli altri resta un’occasione di sviluppo, di competenze di cittadinanza essenziali all’integrazione.

“E’ indispensabile un confronto sociale per un armonico inserimento della popolazione straniera nella comunità cremonese. Questo risultato si può raggiungere mediante piani di integrazione che coinvolgano le realtà locali sensibili e attive. Le buone cose non sono soggette a mode passeggere, ma c’è modo di costruire comunità. E quando la collaborazione tra pubblico e privato funziona, si riescono a produrre grandi cose. Oggi non si è firmato solo un protocollo, ma stiamo costruendo qualcosa per la nostra comunità. La componente ludica dello sport, attraverso questa rete, mostra come possa offrire occasioni di apprendimento utili al vivere quotidiano ed alla comprensione delle dinamiche sociali”, ha concluso il Sindaco Gianluca Galimberti.

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