L’ingresso di don Rubagotti con un invito all’autenticità

Nel pomeriggio di domenica 3 settembre nel Duomo di Casalmaggiore l'insediamento del nuovo parroco delle comunità di S. Stefano e S. Leonardo

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Dopo l’ingresso di don Roberto Musa a San Daniele Po, nel pomeriggio di domenica 3 settembre c’è stato il nuovo arrivo nelle Parrocchie di Casalmaggiore. L’appuntamento è stato nel cuore della città di Casalmaggiore, per l’insediamento di don Claudio Rubagotti, nuovo parroco delle comunità di S. Stefano e S. Leonardo.

La celebrazione è iniziata ufficialmente nel salone Giovanni Paolo II, presso l’oratorio S. Stefano, per poi proseguire davanti al portone dell’imponente Duomo di Casalmaggiore, dove il nuovo parroco e il Vescovo sono stati accolti con il saluto dell’Amministrazione comunale. In fascia tricolore il sindaco Filippo Bongiovanni, affiancato dagli assessori Gianfranco Salvatore, Marco Poli e dal consigliere Giuseppe Cozzini. Nelle parole del primo cittadino la sottolineatura di come questa celebrazione possa rappresentare una festa per tutta la comunità civile: «È con grande piacere che, a nome della comunità di Casalmaggiore, le do ufficialmente il benvenuto – ha affermato –. Un nuovo capitolo si apre per la comunità parrocchiale di Santo Stefano e San Leonardo, che accoglie l’arrivo di don Claudio come un dono prezioso per proseguire nel percorso di crescita spirituale. In tale cammino, si anima il desiderio di sostegno reciproco e di collaborazione, che nasce proprio dallo spirito di servizio». «Le chiediamo di aiutarci di rafforzare in noi la gioia e la gratitudine di sentirci una comunità cristiana viva, fraterna e solidale, testimoniandola con l’esempio – ha proseguito il sindaco Bongiovanni –. La accogliamo come padre, guida, fratello: lei sarà il segno della presenza del Signore tra noi».

Quindi in chiesa, dopo il saluto liturgico da parte di mons. Napolioni, è stata data lettura del decreto di nomina del nuovo parroco. L’incarico è stato affidato a don Angelo Bravi, collaboratore anziano della Parrocchia.

È quindi toccato a Nicoletta Frigerio, in rappresentanza dell’intera comunità parrocchiale, porgere il saluto al Vescovo e al nuovo parroco. Nelle sue parole l’entusiasmo e la voglia di conoscere don Claudio, chiamato a guidare spiritualmente i fedeli e a indicare il sentiero di Dio da seguire nella fede e nella crescita cristiana come un vero padre. «Ti chiediamo di essere il nostro capofamiglia! Un esempio per tutti, adulti e giovani. E noi, a nostra volta, ci vogliamo impegnare a essere tuoi “figli spirituali” ad assecondarti nelle tue iniziative, a darti man forte nelle decisioni, a seguirti nei tuoi percorsi di crescita per noi, ad ascoltarti per riempirci di quell’amore per Dio che ti si vede dipinto in volto! Si perché se un cristiano si riconosce dal sorriso, dalla gioia che porta in viso e che trasmette agli altri con l’esempio e la vita».

In una chiesa gremita, i primi posti erano riservati non solo ai familiari e alle autorità civili e militari, ma anche agli infermi e agli ospiti della Casa Giardino e della Santa Federici. Numerosa la rappresentanza delle comunità di Persico Dosimo che hanno voluto accompagnare don Claudio in questa nuova tappa del suo ministero sacerdotale.

Sull’altare tra i concelebranti non mancavano naturalmente coloro che operano in parrocchia: il vicario don Marco Notarangelo e i collaboratori don Angelo Bravi e don Bruno Galetti. Oltre a una rappresentanza del Santuario della Madonna della Fontana. Numerosi anche i sacerdoti amici di don Claudio che hanno voluto essere presenti in questa giornata particolare.

Nell’omelia il Vescovo ha invitato tutti a seguire e non superare Dio. «Dal Vangelo troverete la luce per capirvi e fare progetti cristiani, così potrete diventare una porzione di mondo nuovo – ha affermato mons. Napolioni –. Offrite voi tutti a Dio, perché è l’approdo dei nostri sforzi e dei nostri desideri. Lasciatevi trasformare da Dio».  Il Vescovo poi ha proseguito invitando a seguire e sostenere questa comunità di preti: «Il primo compito che do a don Claudio è quello di tenere insieme questi preti. Godetevi questa amicizia. Questa unità tra sacerdoti diventerà un motore per il rinnovamento di questa società e permetterà di dare speranza e fiducia al nostro futuro».

Dopo l’omelia don Rubagotti ha recitato da solo la professione di fede (il Credo), segno che sarà lui il primo responsabile della diffusione e della difesa dei contenuti della fede nella comunità.

Al termine della Messa, supportata con il canto della corale parrocchiale diretta dal maestro Eugenio Negri, prima della benedizione finale don Rubagotti ha preso la parola per il saluto ai nuovi parrocchiani e il ringraziamento delle persone più care che l’hanno seguito in tutto il suo mistero sacerdotale. «Sono sereno perché ho fatto una bella esperienza di comunità e fede insieme al Signore – ha esordito don Claudio –. Sono fiducioso e felice per essere prete in questa comunità di preti. Conosco già Casalmaggiore da quando ancora studiavo abbigliamento. Era conosciuta come la città del Bijou. Un’arte, quella del Bijou, che faceva apparire un metallo poco prezioso un gioiello. Ecco, è importante che tutti noi cerchiamo di essere dappertutto oro. Essere coerenti cristianamente. Il mio è un invito all’autenticità. Noi cattolici abbiamo tanto oro dentro, ma lo ricopriamo di materiale senza eleganza e senza fascino. Spesso i nostri gioielli li presentiamo come falsi gioielli. Il Signore di invita ad essere autentici e l’autenticità deve essere mostrata nel modo bello che è la vita cristiana». Il nuovo parroco ha quindi concluso con una promessa ed un piccolo regalo ai presenti: «Non so cosa potrò dare a tutti voi, ma quel poco che sono lo sarò per voi e con voi. Bisogna vivere questa nuova storia dataci da Dio fino in fondo. Il vero oro non è il prete ma il Signore. Ci tengo a concludere, regalandovi un immagine di Giacomo Maffei (giovane cattolico proprio di Casalmaggiore a cui è intitolato l’oratorio della Parrrocchia di S. Stefano) ed usando queste parole: “vivere vuol dire essere infaticabili portatori del Cristo che è vita”».

Dopo la Messa la firma degli atti ufficiali da parte del Vescovo, del nuovo parroco e di due testimoni: Chiara Chizzini e Stefania Casetti.

Quindi la sera si è conclusa con un festoso momento conviviale nel non lontano oratorio di Santo Stefano, recentemente restaurato.

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