L’incontro dei giovani di S. Bernardo, Zaist e Maristella con il Vescovo guardando al Sinodo

La serata si è svolta giovedì 29 settembre presso Cascina Moreni nell'ambito della Settimana comunitaria

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Stanno già partendo i primi passi verso la realizzazione del Sinodo dei giovani che il vescovo Antonio ha voluto per la diocesi di Cremona. Giovedì 29 settembre una quarantina di giovani delle parrocchie di San Francesco d’Assisi allo Zaist, San Bernardo e Immacolata Concezione del Maristella hanno incontrato mons. Mons Napolioni presso Cascina Moreni.

Molti dei giovani si trovavano già nella struttura, all’interno degli ambienti gestiti dall’Associazione Famiglia Buona Novella, poiché impegnati nell’ormai annuale esperienza della Settimana comunitaria.

È stata l’occasione per cominciare a riflettere sul significato del futuro Sinodo che l’anno prossimo vedrà impegnati i giovani cremonesi. «Sarà importante riflettere su come oggi possiamo essere Chiesa, su un nuovo modo di essere popolo di Dio», ha spiegato il Vescovo. «La strada da seguire per iniziare questo cammino è sicuramente ispirarsi alla parola di Dio, ripercorrendo la storia del popolo di Israele».

Uno degli obiettivi del Sinodo sarà, infatti, quello di pensare a come la Chiesa possa aprirsi al mondo, accogliendo le sfide di oggi e le questioni che toccano la vita e le esperienze degli uomini. In questo i giovani possono essere una risorsa: «Il modo di vivere dei giovani non è bastato solo sulla spensieratezza: è anche il tempo in cui si riesce a far scaturire l’essenza di ciò che si è», ha aggiunto mons. Napolioni. «Alla Chiesa serve ascoltare giovani che siano figli di questo tempo, non persone fuori dal mondo, capaci di leggere la realtà e pensare al mondo in cui portare il messaggio cristiano nella vita quotidiana».

Il Vescovo ha quindi invitato i giovani delle tre parrocchie riunite a pensare a quale immagine di Chiesa hanno in mente, cercando di condividere e allo stesso tempo sintetizzare le proprie esperienze. «Questa è già una piccola esperienza di Sinodo: riunirsi per parlare, condividere con altri cristiani il proprio modo di appartenere alla Chiesa, per poi far sentire la voce dei giovani all’intera comunità cremonese».

Come ci si può sentire parte della Chiesa e affermare la propria fede nella vita di tutti i giorni? In che modo poter “seminare” il messaggio del Vangelo? Come vivere la fede ogni giorno? Questi gli interrogativi di partenza che si sono posti i giovani.

Dalla riflessione è emersa l’importanza dell’apertura verso il mondo esterno alla Chiesa: è fondamentale, in quanto cristiani, imparare a testimoniare la propria fede non tanto cercando di convincere, ma portando agli altri un’esperienza di fede autentica. In questo modo l’essere cristiani può manifestarsi in tutti gli ambiti della vita, dal modo di vivere da cittadino, alla politica, all’ecologia.

«In questo Sinodo si potrà respirare lo spirito del Concilio», ha concluso il Vescovo, «soprattutto se vivremo la Chiesa come comunità, come assemblea in cui si opera non solo come singoli chiamati ad annunciare il Vangelo, ma come popolo convocato tutto insieme, chiamato a vivere la propria fede nella relazione con gli altri».

All’incontro hanno preso parte anche i parroci delle tre parrocchie – don Gianni Cavagnoli, don Pier Codazzi e don Giuliano Vezzosi – insieme al vicario don Matteo Alberti.

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