L’inaugurazione del sagrato

Dal giornale parrocchiale del Natale 2016

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Il 3 settembre 2016 l’inaugurazione del sagrato. Si è trattato di una breve manifestazione pubblica che ha visto i presenti darsi appuntamento intorno alle 19 nel piazzale del cimitero, da dove è partito il corteo animato dal corpo bandistico “Grossi”; quindi, sulla piazza riqualificata, il discorso del sindaco Giovanni Cavatorta e la benedizione da parte del parroco don Davide Barili. Al taglio del nastro è stato invitato anche il sindaco di Pomponesco Pino Baruffaldi, in quanto il paese ricade in parte nei confini municipali pomponescani.

 

Le parole di circostanza di don Davide Barili

Inauguriamo oggi questo sagrato abbellito dai lavori che stanno riportando una dignità alla chiesa di Salina. Lavori questi già conclusi all’esterno mentre all’interno sono nel pieno del loro svolgimento.

Ringrazio il sindaco di Viadana Giovanni Cavatorta e il sindaco di Pomponesco Giuseppe Baruffaldi della loro presenza e dell’indirizzo di saluto che poi ci rivolgeranno.

Ringrazio la signora Doriana Rossi, comandante della polizia locale. Sottolineo la presenza del Sig. Giorgio Penazzi che, sindaco a Viadana, mi accolse parroco a Salina nel 2011, promettendo alla comunità il rifacimento della piazza.

La piazza di un paese è un luogo significativo ma la presenza della chiesa fa di una piazza un sagrato, accrescendone il valore, pratico e simbolico.

Salina aveva un giornale parrocchiale che fu chiamato appunto “Il Sagrato”; questo giornale c’è ancora ed è diventato il giornale dell’Unità Pastorale di cui Salina fa parte ora con Pomponesco, Casaletto e Bellaguarda. Questo giornale esce a Pasqua e Natale, le feste principali dei cristiani, e raccoglie le idee e le notizie più importanti delle comunità proprio come fa la piazza della chiesa.

Il Sagrato è luogo di incontro, luogo della festa, luogo della memoria, luogo di riferimento.

Luogo di riferimento: quando c’è da dare una indicazione stradale, a Salina facilmente si parte dalla piazza per avviare la spiegazione. Così penso che nella vita di una comunità, qualora ci fosse un po’ di disorientamento, sia necessario partire da qui: dalla piazza e dalla chiesa per trovare la rotta, per affrontare le nuove questioni che sempre la vita ti offre, per trovare coraggio, per trovare la via e per evitare dannosi estremismi e radicalizzazioni.

Luogo della memoria: il rifacimento della piazza ha valorizzato il monumento che benediciamo due volte l’anno, in prossimità del 25 aprile e il 4 novembre. E’ il ricordo dei caduti e del sacrificio di tante persone che hanno dato la vita per noi. Hanno i medesimi cognomi di tanti di voi perché sono i morti delle nostre famiglie. Ma quale luogo più indicato per fare memoria della nostra storia! Qui! Davanti alla chiesa dove la domenica si celebra il memoriale, il ricordo efficace e attualizzante dell’avvenimento che ha cambiato per davvero la storia dell’uomo: la passione e la resurrezione di Cristo! Sul sagrato iniziamo, la veglia Pasquale, con la benedizione del fuoco e la processione dietro al cero pasquale.

Luogo della festa: solo la pioggia impedisce quelle due chiacchere che volentieri ci si scambia la domenica dopo la messa. E’ segno di una gioia che si vuole condividere e portare dal tempio alle nostre case e il sagrato ne rappresenta il tramite, il passaggio.

Luogo di incontro e confronto: in tempi recenti, c’era solo un piccolo rialzo, un gradino appena accennato. Era l’unico posto per sedersi: Salina non aveva i ragazzi del muretto perché… non c’era il muretto. Ora il muretto: possa essere segno della disponibilità all’accoglienza; le persone hanno bisogno di incontrarsi, di vedersi, di misurarsi. La piazza sia segno di questo. Sia una piazza vissuta e non distratta, un luogo dove ci si ferma e non una linea ad alta velocità.

Al centro della piazza è stata rinnovata la croce che aveva voluto a suo tempo don Gianni. E con don Gianni ricordiamo tutti i sacerdoti che hanno preceduto Don Maurizio e me qui a Salina. Il prete possiamo considerarlo come il primo custode della piazza della chiesa?

Questa croce ci ricordi sempre il senso cristiano della piazza. Abbiamone sempre il massimo rispetto. Qui molti di voi hanno attraversato questa piazza in braccio alla propria mamma il giorno del battesimo, qui molti di voi si sono affacciati con la propria moglie o il proprio marito dopo che il Signore aveva benedetto le loro nozze… qui quasi tutti abbiamo accompagnato un amico, un parente per l’ultimo saluto.

È un grande gesto quello che tra breve compiremo: consegnare alla comunità e alla nuove generazioni un luogo che non è esagerato definire sacro, un sagrato, appunto, per ciò che rappresenta, per le memorie che porta con sé e per il luogo sacro di cui costituisce ora un degno accesso.

Dobbiamo esserne fieri! Grazie al Signore che ci ha permesso di fare tutto questo. Grazie a tutti voi. Grazie a tutti coloro che senza tante parole ne curano la manutenzione. Grazie a tutti coloro che ne hanno curato il rifacimento. Grazie!

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