L’emozione di chi ha incontrato il Papa

In molti, dal circondario e non solo, non hanno voluto mancare a questo storico evento

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Ad accogliere Papa Francesco nelle strade attorno alla chiesa di San Pietro, a Bozzolo, martedì 20 giugno, pellegrini provenienti dalle province limitrofe già alle prime luci dell’alba. Fedeli così emozionati che molti di loro, la notte precedente, non avevano nemmeno dormito.

«Ci siamo fatti una bella passeggiata e sgranchiti le gambe, ora ci aspettiamo di vedere il Papa – ha dichiarato nella prima mattinata Pietro Lucchini del Grest di Pomponesco che, insieme a una quarantina tra bambini, ragazzi e genitori, alle 4 di mattina si è fatto 35 km a piedi per incontrare il Santo Padre a Bozzolo -. Non capita tutti i giorni di vederlo: c’è da organizzarsi molto per fare esperienze di questo tipo».

Vicino al gruppo di Pomponesco, accampato con cuscini, teli e coperte, direttamente dalla parrocchia bresciana di Gambara, partiti alle 4 e giunti a Bozzolo verso le 5 di mattina, i pronipoti di don Giovanni Barchi, il parroco che nel 1944 nascose per 4 mesi don Primo Mazzolari. «Mi ricordo la casa di don Primo quando ero venuta a Bozzolo da piccola – ha raccontato Giovanna Reali -; nel 1995 mi sono laureata in letteratura italiana con una tesi sul parroco di Bozzolo e da allora ho mantenuti i rapporti con il segretario della Fondazione Giancarlo Ghidorsi. Io e la mia famiglia eravamo diffidenti se venire o meno, non pensavamo di riuscire ad arrivare fino in piazza Mazzolari, ma non potevamo mancare. Ora ci piacerebbe andare a Roma al processo di beatificazione: con Papa Francesco si è accelerato tutto».

«Ho fatto 4-5 km – è la testimonianza di Dario Molinari di San Martino dall’Argine -, sono venuto con mia moglie in bici per questioni logistiche, poi ho fatto una passeggiata a piedi. Adesso non sono emozionato, forse dopo. Spero di vedere il Papa. Un’occasione del genere non si può perdere».

«Siamo arrivati presto, perché pensavamo ci fosse tanta gente – ha svelato il sanmartinese Fabio Affini -. Non mi aspettavo di arrivare in piazza davanti alla chiesa. Speriamo che il pontefice tenga il vetro del finestrino abbassato e si rivolga un saluto. Tanti si sono spaventati e sono rimasti a casa. Siamo emozionati, perché è la prima volta che vediamo Papa Francesco. Tra l’altro abbiamo con noi il piccolo di tre anni che si chiama proprio Francesco».

«Fino all’ultimo ero titubante – ha aggiunto la moglie Elisa Malvezzi, maestra dell’Istituto comprensivo di Bozzolo – non sapevo se venire, perché non volevo che mio figlio piccolo vivesse la ressa. Poi ho sentito persone di fiducia di Bozzolo e della Fondazione Mazzolari che ieri sera mi hanno confortata e spinta a tentare: ho fatto bene, perché è tutto molto vivibile».

«Mio figlio Alessio ci teneva molto a venire – ha confessato Fabiana Negrini di Belforte di Gazzuolo – e mi sono fatta accompagnare, perché mi aspettavo più gente; sono molto emozionata, poiché fino ad ora ho visto il Papa solo in fotografia, spero di intravederlo. Ci spero tanto».

«Penso sia un’occasione troppo importante per noi avere il Santo Padre qui nelle nostre zone – ha rivelato l’ex comandante della Polizia Locale, ormai in pensione, Guido Stradiotti, giunto sul luogo alle 6 da San Martino del Lago –. L’impressione è che ci fossero più persone anche se so che è un’uscita privata. Speriamo di scorgerlo sia all’entrata che in uscita. Sarebbe la prima volta, perché non l’ho mai visto».

Tanta l’emozione, tante le aspettative e le speranze che si respiravano lungo la calda e transennata via Matteotti, dove anche dai balconi e dalle finestre pellegrini dai volti sorridenti e felici e dalla fede semplice esponevano bandierine gialle, stendardi di benvenuto e immagini sacre, e dove la sicurezza era garantita dal gruppo di volontari Alpini in servizio d’ordine e sorveglianza.

«Speriamo di scorgere il pontefice per dire che eravamo presenti in questa giornata unica – ha raccontato il capo servizio Massimo Battisti –; questo Papa non l’abbiamo mai visto, sarebbe una forte emozione se ci riuscissimo: capita una volta nella vita».

Sempre all’esterno una quindicina di volontari della Pastorale Giovanile di Cremona, dislocati in 4 gazebi, addetti alla distribuzione delle bottigliette d’acqua.

In servizio d’ordine all’interno della chiesa di San Pietro, invece, gli emozionatissimi capi del gruppo scout Bozzolo 1 in uniforme, alcuni dei quali la notte precedente avevano dormito in oratorio.

«Siamo posizionati per vedere il più possibile il pontefice – ha raccontato il coordinatore del Grest di Bozzolo William Donini –; siamo molto emozionati, abbiamo dormito quello che abbiamo potuto. Benché io l’abbia già visto a Roma e alla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia, è particolare sapere di averlo nelle nostre vie, lungo le nostre strade, qui dove siamo cresciuti».

«È speciale in tutto, non c’è niente da fare» è stato il commento di una fedele alla vista del bianco elicottero di papa Francesco nel momento in cui ha sorvolato piazza don Primo Mazzolari con dieci minuti di anticipo. E dopo la calorosa accoglienza al grido di “Francesco” con tanto di applausi a non finire, urla di gioia e sventolii di cappelli e bandiere, il saluto del Papa con priorità ai ragazzi del Grest.

Durante tutta la diretta in San Pietro poi la piazza si è magicamente racchiusa in un profondo silenzio meditativo, per risvegliarsi festante all’uscita del Pontefice.

Sotto al sole, tra la folla, alcuni ragazzi di Bozzolo che avrebbero dovuto avere gli esami orali di terza media, un gruppo che frequenta il Cammino Neocatecumenale con in mano l’icona raffigurante la Madonna con il Bambino del pittore e catechista spagnolo Kiko Argüello e il secondo cugino del Prete di Bozzolo Ferdinando Mazzolari con la moglie: «Mio papà era primo cugino con don Primo – ha raccontato fiero -: erano figli di fratelli. Sono ricordi di bambino un po’ sfumati, ma don Primo mi ha preso in braccio tante volte. Ho abitato per 5 anni a Rivarolo del Re, adesso abitiamo a San Paolo, in provincia di Brescia. È la prima volta che vediamo Papa Francesco ed è stata un’emozione fortissima».

«È stato bello quando in chiesa abbiamo chiamato “Papa” e lui si è girato sorridendo – ha raccontato la volontaria della Fondazione Mazzolari Martina Loatelli -; non è una cosa che capita tutti i giorni: è stata veramente una bella soddisfazione».

«Le parole che ha detto Papa Francesco sono quelle che recito io» ha svelato commosso Giuseppe Pasotti che si trovava in chiesa al primo banco, l’attore principale e regista bresciano di “Confiteor” e “Nostro Fratello Giuda” opere tratte dai libri e dalle omelie di don Primo.

Davanti all’oratorio due stand con i libri del Prete di Bozzolo, gestiti rispettivamente dalla maestra e volontaria sanmartinese Daniela Puglia con la figlia Arianna Affini per la Fondazione Mazzolari e dalla Pro Loco di Bozzolo: «Abbiamo allestito questo stand per celebrare al cento per cento don Primo – ha rilevato la tesoriera Maria Traldi -. È stata un’emozione molto bella e intensa: veder il Papa dal vivo è tutta un’altra questione. Per gratificarlo di questa visita gli abbiamo anche regalato la tessera della Pro Loco di Bozzolo».

«È stato bello stringere la mano al papa – hanno detto euforici gli animatori del Grest di Bozzolo, presenti in una trentina in piazza don Primo Mazzolari in maglietta verde, assieme a un centinaio di bimbi con la magliettina bianca –; speriamo che i bambini si siano divertiti».

«Non potevamo trovare posto migliore – ha confessato Carla Chiozzi di Rivarolo Mantovano che già alle 3 e mezza si era posizionata dietro le transenne vicino ai gradini della Chiesa di San Pietro -. Penso di essere stata l’unica a baciare la mano al papa; è stata un’emozione incredibile: io gli ho detto “Grazie Santità per essere qui a Bozzolo” e lui mi ha guardato come quelle persone che ti fissano e parlano anche senza aprire bocca».

La visita “privata” del Papa a Bozzolo è andata ben oltre le attese. Il Santo Padre ha abbracciato e parlato con tutti, fuori e dentro la chiesa. Insomma una mattinata che resterà nella storia.

Giulia Orlandi

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