L’arrivo in Polonia di Papa Francesco e il sogno di un nuovo umanesimo europeo

Nel pomeriggio del 27 luglio il Santo Padre è stato accolto dal presidente Andrzej Duda. Il primo discorso ufficiale nel castello di Wawel, poi l'incontro con i Vescovi polacchi

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Nel pomeriggio di mercoledì 27 luglio Papa Francesco è atterrato all’aeroporto Balice – Giovanni Paolo II di Cracovia, atteso dal presidente polacco Andrzej Duda insieme alla consorte Agata Kornhauser Duda, il cardinale Stanislaw Dziwisz e diversi rappresentanti delle istituzioni e della Chiesa.

L’aereo dell’Alitalia con a bordo il Papa è atterrato alle 16. Tanti i pellegrini, dai volti felici, commossi e sorridenti, che hanno accolto il Pontefice. “Benvenuto a Cracovia!”, ha gridato la folla al suono delle trombe militari, non appena disceso dall’aereo, mentre alcuni bambini, nei costumi tradizionali di Cracovia, si sono avvicinati al Pontefice per porgergli dei fiori.

Prima di lasciare l’aeroporto, durante il tragitto in auto, il Papa ha fatto fermare la macchina per prendere in braccio e baciare un bambino dalla folla.

Tappa successiva è stata Wawel, la collina su cui sorgono il castello e la cattedrale di Cracovia. Nel cortile del castello il Papa ha incontrato il presidente della Repubblica, Andrzej Duda, le autorità, la società civile e i membri del Corpo Diplomatico.

Al suo arrivo, papa Francesco è stato salutato dai cori, dagli applausi e dai flash dei tantissimi ragazzi che lo hanno atteso lungo la strada.

“È la prima volta che visito l’Europa centro-orientale e sono lieto di iniziare dalla Polonia, che ha avuto fra i suoi figli l’indimenticabile san Giovanni Paolo II, ideatore e promotore delle Giornate mondiali della gioventù”, l’esordio, dopo il saluto al presidente polacco e ai presenti. “Egli amava parlare dell’Europa che respira con i suoi due polmoni”, ha ricordato Francesco nel segno di San Giovanni Paolo II, di cui questa terra trasuda tracce. Poi è tornato su un tema caro al primo Papa latinoamericano, di cui ha parlato ad esempio nel discorso per il conferimento del Premio Carlo Magno e durante il Convegno ecclesiale nazionale di Firenze: “Il sogno di un nuovo umanesimo europeo è animato dal respiro creativo e armonico di questi due polmoni e dalla comune civiltà che trova nel cristianesimo le sue radici più solide”.

Nel suo intervento ha ricordato anche che “la vita va sempre accolta e tutelata”. “Entrambe le cose insieme: accolta e tutelata – ha precisato – dal concepimento alla morte naturale, e tutti siamo chiamati a rispettarla e ad averne cura”. “Allo Stato, alla Chiesa e alla società – ha detto – compete di accompagnare e aiutare concretamente chiunque si trovi in situazioni di grave difficoltà, affinché un figlio non venga mai sentito come un peso ma come un dono, e le persone più fragili e povere non siano abbandonate”.

Il complesso fenomeno migratorio – ha detto il Pontefice rispondendo all’indirizzo di saluto del Capo di Stato – richiede “un supplemento di saggezza e di misericordia, per superare le paure e realizzare il maggior bene”. Se da un lato “occorre individuare le cause dell’emigrazione dalla Polonia, facilitando quanti vogliono ritornare”, dall’altro serve “la disponibilità ad accogliere quanti fuggono dalle guerre e dalla fame; la solidarietà verso coloro che sono privati dei loro fondamentali diritti, tra i quali quello di professare in libertà e sicurezza la propria fede”.

Nella suggestiva cornice della collina che domina riva sinistra della Vistola, il Pontefice ha sottolineato la necessità di “collaborazioni e sinergie a livello internazionale al fine di trovare soluzioni ai conflitti e alle guerre, che costringono tante persone a lasciare le loro case e la loro patria”. “Si tratta – ha aggiunto – di fare il possibile per alleviare le loro sofferenze, senza stancarsi di operare con intelligenza e continuità per la giustizia e la pace, testimoniando nei fatti i valori umani e cristiani”.

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Il discorso integrale di Papa Francesco

Al termine di questo primo appuntamento, papa Francesco si è spostato all’interno della Cattedrale per incontrare e dialogare con i Vescovi polacchi.

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