La Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo ricorda don Giuseppe Giussani

Il cordoglio della presidente Paola Bignardi e il ricordo nelle parole di Giancarlo Ghidorsi

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Don Giuseppe Giussani è stato Presidente della Fondazione don Primo Mazzolari dal 1992 al 2009. Il fascino della personalità di don Mazzolari lo ha reso infaticabile in una paziente azione di raccolta di documenti e di risistemazione degli archivi della Fondazione. Lo ha fatto con anima da discepolo di un grande prete di cui don Giuseppe ha avvertito il valore e la grandezza nell’amore per la sua gente, nella passione per i grandi valori umani della pace, della fraternità e della promozione della dignità di ogni persona, anche accettando la sfida dell’incomprensione e del conflitto.

Nel custodire il ricordo di un confratello che ha avvertito come maestro, don Giuseppe ha inteso proporne l’esempio per la Chiesa del nostro tempo; conservarne la memoria ha significato per lui consegnarla a un futuro nel quale si rendeva conto che ci sarebbe stato ancora grande bisogno dello sguardo lungo di don Mazzolari.

La Fondazione è grata per il lavoro svolto da don Giuseppe, per la passione grazie alla quale i cristiani e i preti di oggi possono guardare a don Primo Mazzolari come ad una figura che può ancora parlare dell’amore della Chiesa per tutti.

E sono riconoscenti al Signore per il ministero umile e appassionato di don Giuseppe, testimonianza preziosa per questo tempo difficile.

Paola Bignardi
presidente Fondazione Don Primo Mazzolari

 

Di seguito il ricordo di Giancarlo Ghidorsi, a lungo segretario della Fondazione (incarico mantenuto sino alla scorsa estate) che ha avuto modo di conoscere don Giussani lavorando per anni insieme a lui.

Ciao Don Giuseppe, un ricordo semplice da un tuo fedele amico.

Nei giorni scorsi è venuto a mancare don Giuseppe Giussani nostro preziosissimo collaboratore, ex Presidente della Fondazione don Primo Mazzolari di Bozzolo (1994-2010).

Ho avuto l’onore di aver trascorso con lui più di 17 anni, fianco a fianco. Nato a Cremona nel lontano 1935, diventò agli inizi degli anni ’60 sacerdote dopo aver conseguito gli studi al Seminario Vescovile della sua città natale. Durante quegli anni ebbe modo di condividere e approfondire il pensiero e le opere di Don Primo Mazzolari, attraverso le letture dei testi delle sue prime edizioni (alcuni dei quali come sappiamo sconsigliati se non proibiti dalle autorità ecclesiastiche).

Diventato da poco sacerdote, ebbe la nomina di Vicario dal suo Vescovo di Cremona proprio alla parrocchia di Bozzolo, terra dai ricordi mazzolariani. Era l’anno 1961, tale nomina è stata assai gradita dall’allora Arciprete della parrocchia di San Pietro Mons. Stelio Placchi, successore di Don Primo Mazzolari, che lo volle al suo fianco, con l’incarico di seguire i giovani ragazzi dell’Oratorio. Subito si è guadagnato un ottimo rapporto di fiducia con le famiglie del paese e da parte di tutti i giovani che giornalmente si riunivano per trascorrere i pomeriggi nei locali messi a loro disposizione. Anche quei tempi, voglio ricordare, non erano così facili per tutti ma col suo impegno e grande volontà ha immediatamente ottenuto il positivo consenso di tutti i cittadini bozzolesi compreso le Autorità del paese utilizzando le sue doti più spiccate, quelle dell’umiltà e della modestia.

Don Giuseppe Giussani, va ricordato oggi, non solo per aver gestito egregiamente la Fondazione Mazzolari con specchiata professionalità e con grande umanità, l’una e l’altra ricchissime nella riservatezza delle loro espressioni, ma anche per la sua grande onestà dimostrate nel suo impegno costante giornaliero, molte volte faticoso, ma sempre nel nome di Don Primo.

Non va dimenticato il suo grande valore di fedeltà all’insegnamento del sacerdote di Bozzolo: “il prete Obbedientissimo in Cristo”, don Giuseppe lo si potrebbe definire pure lui un “discepolo” del Maestro; si rammaricava spesso di non averlo mai incontrato anche per una sola volta.

Mi ha aiutato nei primi anni di Fondazione, con tanto impegno a proseguire il lavoro di “Catalogazione” dell’Archivio e delle Biblioteche, sistemando un po’ alla volta tutti gli scritti e manoscritti, epistolari e le didascalie di centinaia di foto, appartenenti a Don Primo, oggi conservate e catalogate in una decina di album fotografici.

Non posso dimenticare l’impegno costante e a volte faticoso nel seguire il patrimonio preziosissimo lasciato dal parroco di Bozzolo, in parte riordinato dal 1°Presidente e Fondatore della Fondazione, don Piero Piazza, suo grande discepolo. Assieme abbiamo nei primi anni ‘2000 contribuito alla pubblicazione della Rivista semestrale della Fondazione “Impegno” con nostri interventi di tipo culturale, preparando testi che sarebbero serviti per la pubblicazione al nostro direttore dr. Gianni Borsa.

Don Giuseppe amava i poveri, gli ammalati e le persone che per qualche loro motivo si erano allontanate dalla Chiesa, per tutti aveva una parola di conforto, di speranza e di fiducia, recandosi spesso anche al loro domicilio.

Don Giuseppe riservava sempre grande ospitalità a tutti coloro che arrivavano in pellegrinaggio in Fondazione per conoscere il pensiero e le opere del prete di Bozzolo, non per ultimo facendo loro ascoltare le sue famose omelie, intrattenendoli nella saletta a loro riservata, dove poi illustrava le tappe principali della vita di Mazzolari con grande fervore e spirito umanitario.

Voglio aggiungere per non dimenticare, le molteplici richieste di appuntamenti ed incontri sulla figura di Don Primo in paese ma soprattutto quelle fuori sede nelle diverse città lombarde e venete. Ero io il suo autista personale, lui non possedeva auto, il suo mezzo di trasporto era la bicicletta con cui percorreva giornalmente più di venti chilometri, distanza da Brugnolo, dove era parroco, fino a Bozzolo. Con Don Giuseppe andavo sempre volentieri, eravamo sempre accolti con grande ospitalità: per me questi incontri sono conservati nella mia memoria come lezioni di vita, difficili da dimenticare.

La sua passione è terminata, quando improvvisamente la malattia che pian piano lo stava demolendo lo ha costretto a staccarsi dal suo incarico, al termine delle commemorazioni mazzolariane nel 50° della morte (2009).

Termino questa mia breve e sintetica chiacchierata, ritenendomi una persona fortunata averlo avuto accanto per così tanti anni in Fondazione dovrò ringraziarlo sempre per i suoi consigli che ho ritenuto sempre molto utili, ho imparato molto da lui, il suo messaggio che mi ripeteva spesso era quello di rimanere sempre una persona umile e modesta; mi diceva: “solo così sarai sempre un uomo libero”, parole che spesso ho sentito pronunciare anche dal mio vecchio parroco di Bozzolo.

Ciao Don Giuseppe,

grazie mio grande Maestro, ti auguro un buon cammino verso il Paradiso, dove ti attenderanno i tuoi cari e Don Primo, ti ricorderò sempre nelle mie preghiere per tutto il tempo che mi rimarrà ancora da vivere.

Giancarlo

 

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