La bella letterina indirizzata a sant’Omobono da una bambina di terza elementare della scuola Beata Vergine di Cremona

«Adesso che siamo amici, ti chiedo la cosa più importante: aiutami, carissimo sant’Omobono, ad accogliere nella mia vita l’esperienza della carità, e a farne il mio “modo di vivere”»

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A conclusione della solennità di sant’Omobono, patrono dalla città e della diocesi di Cremona, vogliamo dare spazio alla bella letterina che Maria Vittoria, una bambina che frequenta la classe terza della scuola primaria Beata Vergine di Cremona, ha scritto al santo Patrono per raccontargli che cosa ha conosciuto di lui e per chiedergli aiuto per la propria vita.

Approfondendo la figura di sant’Omobono, Maria Vittoria ha scoperto tante coincidenze: in particolare che nella chiesa di via Ruggero Manna a lui intitolata lei è stata battezzata e i sui genitori si sono sposati.

«Un lavoratore onesto, proprio come mamma e papà – scrive la bambina della Beata Vergine del Patrono –. Ma tu avevi una marcia in più di tutti. Non pensavi al lavoro di mercante solo per guadagnare soldi per te e per tua moglie, ma pensavi agli altri: ai poveri, ai bisognosi».

Proprio al Patrono Maria Vittoria chiede un aiuto: «Adesso che siamo amici, ti chiedo la cosa più importante: aiutami, carissimo sant’Omobono, ad accogliere nella mia vita l’esperienza della carità, e a farne il mio “modo di vivere”».

E conclude: «Aiutami, quando sarò grande, ad essere una brava lavoratrici che però non si dimentica del prossimo meno fortunato. So che mi sarai vicino, lo sento, e pregherò affinché tu mi possa accompagnare nella mia vita. Grazie “Uomo Buono”, grazie per la tua esperienza di vita».

Il testo integrale della lettera

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