Istituto di Scienze Religiose: «Ogni esame ha il fascino della scoperta»

Il racconto di Angela, insegnante di religione che ha vissuto il percorso di approfondimento teologico e culturale dell'Issr Sant'Agostino

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«ISSR Sant’Agostino, una scuola per crescere nel proprio servizio alla comunità cristiana…». È questo uno dei claim scelti quest’anno per la campagna di iscrizioni al nuovo anno accademico 2020-2021dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Sant’Agostino (ISSR), per l’aggiornamento teologico e culturale di chi svolge un servizio ecclesiale nella catechesi e nell’insegnamento della religione cattolica.  A raccontare l’esperienza del percorso di studi è Angela Pezzoli, moglie, mamma e insegnante di religione.

Iscriversi all’ ISSR. Come è nata questa decisione?
L’idea dell’iscrizione è nata da un suggerimento di mio marito che, attento al mio bene, mi ha suggerito questa opzione. Da anni stiamo facendo un percorso di coppia sulla Parola di Dio e da tempo ci chiedevamo a cosa ci stesse chiamando il Signore. Tante volte ci siamo chiesti come divenire sui autentici testimoni. Oggi insegno religione e sto facendo del mio meglio per essere degna di questo ruolo, portando ai bimbi, insieme alla mia passione, la ricchezza della mia nuova consapevolezza.

Un percorso impegnativo per una mamma di famiglia…?
Onestamente sì; molto impegnativo in presenza di figli e un lavoro da svolgere. Trovare risorse dentro la dinamica famigliare è, del resto, una possibilità di crescita anche per i figli. Tramite tante piccole rinunce, essi imparano che la vita è impegno e che ci sono credo e convinzioni per cui vale la pena spendersi. Nella volontà del Signore ogni giogo può essere leggero.

Nell’esperienza di questi anni di studio, approfondendo materie non così frequentate dai laici, come valuti gli esiti? Piacevoli scoperte o sorprese durante il percorso?
Il corso ISSR è estremamente ricco di contenuti di varia natura: dalla filosofia alle comunicazioni sociali, passando dalla psicologia alla pedagogia, insieme, ovviamente, ad un affascinante approfondimento di tutto ciò che riguarda le Scritture e poi ancora teologia, storia della Chiesa, le altre religioni, l’arte, il diritto… Ogni esame ha in sé il fascino della scoperta, un immenso patrimonio a disposizione per conoscere e conoscersi. Per vivere con consapevolezza la propria fede, è indispensabile incontrare il Signore, affidarsi a Lui e dare ragione della speranza che è in noi.

Nell’ambiente parrocchiale, nell’ambito scolastico, nelle relazioni personali con altri credenti lo studio in ISSR si è rivelato proficuo? Ci fai qualche esempio…?
Certamente il percorso ISSR è di grande impatto dentro le proprie relazioni: senz’altro a scuola per dare riscontro alla grande curiosità degli alunni, generando in loro domande di senso; con i colleghi più attenti, che scoprono insieme a te come l’impegno profuso diventi motivo di forza nelle proprie convinzioni; in parrocchia dentro ai percorsi di accompagnamento dei genitori nel cammino di iniziazione cristiana. È significativo in mille piccole occasioni della vita in cui mi capita di portare avanti il valore della comunione con Dio e tra gli uomini, consapevolezza scaturita con una nuova convinzione proprio partendo da ciò che ho maturato nel percorso ISSR.

La proposta di un triennio di scuola può spaventare. Come motiveresti la scelta a qualcuno che ci stia pensando?
Avallerei questa scelta con le parole di Benedetto XVI, pronunciate nell’omelia di apertura del suo pontificato: “Non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo e troverete la vera vita”.

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TeleRadio Cremona Cittanova
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