Intorno all’opera/27 – La geografia della diocesi di ieri, oggi e domani

Nella prima aula del Museo diocesano ci sarà la carta geografica della diocesi realizzata nel 1577 da Antonio Campi e il cui recente restauro ha riportato alla luce dettagli curiosi

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Pubblicate le linee per il nuovo anno pastorale “Nell’oggi e nel domani di Dio”, uno strumento che segna l’avvio del nuovo anno pastorale, indicando prospettive e metodologie, così come spiega lo stesso vescovo Antonio Napolioni guarda all’imminente avvio delle attività nelle parrocchie della diocesi. Accanto alle attività ordinarie mons. Napolioni auspica che si possa riprenderà la Visita Pastorale alle parrocchie del territorio diocesano, interrotta a causa della pandemia. Così il Vescovo si sposterà nel territorio diocesano, tra le varie parrocchie e le attuali unità pastorali che pian piano si stanno definendo, in una geografia religiosa che muterà stili pastorali, abitudini, tradizioni, confini. Un geografia “politica” che non è sempre stata uguale alla geografia fisica, come ci insegnavano le belle cartine geografiche appese nelle aule scolastiche di una volta.

Nella prima “aula” del Museo diocesano sarà appesa la più antica e importante carta geografica della diocesi: il “ritratto della diocesi di Cremona” che Antonio Campi ha realizzato nel 1577. Nel clima della riforma tridentina, i vescovi che ormai risiedevano regolarmente nelle loro diocesi, ripresero l’antica pratica delle visite pastorali, con le quali si potevano rendere conto direttamente delle parrocchie, per conoscere da vicino contesti, situazioni, problemi e bisogni.

Lo stemma che campeggia sull’antica carta è quello di Nicolò Sfondrati, primo vescovo residente stabilmente a Cremona, dopo più di novant’anni di assenza. Vescovo che compì ben quattro visite pastorali, la quinta mai portata a termine perché eletto al soglio pontificio con il nome di Gregorio XIV.

Il recente restauro della tela, che ha confermato essere una carta saggiamente assemblata, ha riportato alla luce dettagli curiosi: legende che illustrano, tramite diversi colori, la suddivisione delle foranie, le antiche zone pastorali, i titoli delle pievi, ancora numerose nei nomi dei paesi del basso cremonese, sconfinamenti in territori appartenuti ad altre diocesi vicine e viceversa.

Insomma una mappa che sembra davvero volerci far giocare a caccia al tesoro, nel passato, ma anche nell’oggi e nel domani di Dio.

TeleRadio Cremona Cittanova
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