Intorno all’opera/12 – Tersicore e Ganimede di Palazzo Mina-Bolzesi ostaggi alle Gallerie d’Italia

Per i due capolavori prestati alla mostra Canova-Thorvaldsen, si prolunga a causa del covid il soggiorno milanese

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Due ragazzi cremonesi ostaggi a Milano a causa del covid, nonostante la fase 2 sia già iniziata e l’incontro con i congiunti e gli affetti stabili siano permessi. Le due sculture che la nostra diocesi ha prestata alle Gallerie d’Italia per la mostra “Canova – Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna”, sospesa a causa della pandemia, anche il suo smantellamento e la riconsegna delle opere ai prestatori non è ancora stata possibile.

Così si protrae il loro soggiorno milanese. Queste due statue presenti nella sala principale di Palazzo Mina Bolzesi, proprietà del Seminario Vescovile, non rappresentano personaggi biblici, ma mitologici: “Tersicore danzante” di Gaetano Monti e “Ganimede con l’aquila di Giove” di Camillo Pacetti, entrambe allievi dei due grandi maestri.
La mostra Canova-Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna rappresenta, sia per l’importanza e la bellezza delle opere esposte, che per la grande rilevanza scientifica, una straordinaria occasione di conoscenza della scultura tra Sette e Ottocento.
Un periodo in cui quest’arte ha conosciuto una decisiva trasformazione grazie al genio dell’italiano Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822) e del danese Bertel Thorvaldsen (Copenaghen 1770 – 1844), protagonisti e rivali sulla scena ancora grandiosa di una Roma cosmopolita dove hanno avuto modo di confrontarsi con i valori universali della classicità e dell’antico. Furono infatti riconosciuti e celebrati come i “classici moderni”, capaci di trasformare l’idea stessa della scultura e la sua tecnica, creando capolavori immortali che sono diventati, anche perché continuamente riprodotti, amati e popolari in tutto il mondo.
La possibilità di radunare le opere più significative ha permesso di allestire un vero Olimpo di marmo, emblema di una civiltà che guardava all’antico, ma che aspirava nello stesso tempo alla modernità. Canova è stato l’artista rivoluzionario, capace di assegnare alla scultura il primato sulle altre arti, attraverso il confronto e il superamento degli antichi. Thorvaldsen, studiando l’opera e la strategia del rivale, si è ispirato a un’idea più austera e nostalgica della classicità, avviando una nuova epoca dell’arte nordica dominata dal fascino intramontabile del mondo mediterraneo.


Canova nel 1802 viene nominato da papa Pio VII Soprintendente Generale del patrimonio archeologico e artistico dello stato Vaticano e direttore dei Musei. Uomo colto, oltre che scultore, profondamente cattolico, potremmo definirlo padre della Soprintendenza come la conosciamo noi oggi, prima della istituzionalizzazione francese.
Ritornando ai nostri due giovani, mi hanno fatto pensare ai tanti giovani che nelle loro case si sono trovati ostaggi a causa del Covid. A loro l’omaggio per aver resistito tra le pareti di una stanza, che da sempre appaiono strette ai giovani di ogni epoca, costringendo la loro energia, capaci di sapersi riadattare, danzando la vita come fa la ragazza e assorti in amori proibiti come il giovane coppiere.

don Gianluca Gaiardi

Incaricato diocesano per i Beni culturali

TeleRadio Cremona Cittanova
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