Il Vescovo in Cattedrale per l’Assunta sulla Ru486: «Diffondiamo come una caramella la possibilità di togliere la vita» (VIDEO)

Nella mattinata del 15 agosto monsignor Napolioni ha ricordato che Maria è «segno di consolazione e sicura speranza, oltre che scuola dell’umanità di Gesù», per questo «non solo può essere pregata, ma può essere imitata nell'attenzione al tutto»

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Di fronte alla «bellezza e fecondità» della solennità dell’Assunta, l’invito del vescovo di Cremona è a riflettere sull’uso di una pillola – la Ru486 – che «diffondiamo come una caramella» anche se offre «la possibilità di togliere la vita». E lo fa «nella solitudine più estrema!», ha sottolineato monsignor Napolioni la mattina del 15 agosto dal pulpito della Cattedrale, richiamando alla mente di tutti «il dramma della solitudine, di chi è morto senza la vicinanza dei propri cari» nelle drammatiche settimane della pandemia che hanno colpito il nostro territorio. Con un ulteriore richiamo di responsabilità da attuare proprio di fronte al virus: la presa di coscienza che dalla nostra salute dipende anche da quella degli altri.

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Nell’omelia il Vescovo ha ricordato che l’Assunta è «segno di consolazione e sicura speranza» essendo «grembo dove il Signore della Vita ha preso forma» e segno «di umanità perfetta», con il corpo di Maria che diventa «scuola dell’umanità di Gesù». Per questo «Maria non solo può essere pregata, ma può essere imitata in questa attenzione al tutto».

«La storia è affidata a noi e al sì che come Maria diciamo a Dio e ai fratelli – ha poi evidenziato monsignor Napolioni –, alla ricerca del vero bene in un senso di responsabilità che non permette a nessuno di dire io mi arrangio». E qui il riferimento, esplicito, è stato alla pillola abortiva Ru486 che potrà essere assunta, senza ricovero obbligatorio, fino alla nona settimana di gestazione. Il Vescovo non vuole giudicare le donne che arrivano a questa decisione, ma punta il dito su ciò che essendo possibile diventa anche permesso, e addirittura viene facilitato.

E in particolare si sofferma sulla solitudine con cui si attua questa scelta, senza che sia previsto alcun momento di confronto. «Ma proprio adesso?», è l’interrogativo del Vescovo. «Proprio adesso che abbiamo riscoperto il dramma della solitudine, di chi è morto senza la vicinanza dei propri cari? Proprio adesso che abbiamo riscoperto come la salute è davvero pubblica, ha bisogno di una cura vicendevole, di un dialogo, di una nuova progettazione anche di convivenza umana in cui i più deboli abbiano gli stessi diritti dei più ricchi e tutti possono essere curati nel corpo e nello spirito? Proprio adesso, in cui vediamo l’allarme per una società in cui sembra non esserci più voglia di essere padri e madri, diffondiamo come una caramella la possibilità di togliere la vita, anche fosse una vita sbocciata male? Almeno pensiamoci, almeno parliamo, almeno preghiamo, almeno chiediamo aiuto! La storia insegna che dove una donna non è lasciata sola la vita è più forte della morte. E Maria ne è la conferma estrema e radicale!».

E ha concluso: «Saremmo ipocriti se facessimo la festa dell’Assunta e non ci interessassimo di ciò che accade nelle nostre case e in quelle accanto: non da giudici, non da curiosi, ma da fratelli e sorelle che insieme vogliono attuare questo disegno stupendo che il Padre ci ha rivelato».

 

Il video integrale della Messa dell’Assunta in Cattedrale

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