Il vescovo Antonio in dialogo con i dirigenti scolastici per una scuola “che non teme il cambiamento” (AUDIO)

Al centro pastorale l’annuale incontro con i dirigenti delle scuole statali e paritarie della diocesi

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Si è svolto venerdì 5 aprile l’annuale dialogo del vescovo Antonio con i dirigenti delle scuole statali e paritarie della diocesi.

Ad introdurre la mattinata è stato L’incaricato dell’Ufficio diocesano di Pastorale scolastica diretto da don Giovanni Tonani che ha affrontato il tema dell’insegnamento della religione cattolica in una scuola in profondo cambiamento che riguarda tutte le componenti: da quella dei docenti e quella dei ragazzi che anche nei confronti della IRC si pongono – osserva don Tonani – <con un approccio oggi più critico>. E che richiede una sempre maggiore competenza e motivazione di <maestri> capaci di cogliere le provocazioni (anche positive) che arrivano dalle nuove generazioni, attraverso <la costruzione delle relazioni positive con i ragazzi>.

Ascolta l’intervento di don Tonani

E all’impegno educativo verso le nuove generazioni a cui tutta la comunità cristiana chiama le istituzioni scolastiche fa riferimento anche il vescovo Antonio aprendo il suo intervento con un riferimento alla recente esortazione apostolica post-sinodale di Papa Francesco <Christus vivit>, da cui riprende in particolare i punti dedicati alla pastorale scolastica. 

Ascolta l’intervento di mons. Napolioni

Tra i punti richiamati alla riflessione la <fobia del cambiamento> (il <si è sempre fatto così> che a volte tenta i formatori), e la discrepanza tra il percorso formativo è l’approccio con la realtà che spesso lascia disorientati i giovani che escono da un percorso scolastico. 

Dal dialogo aperto sulle sfide e le esperienze che quotidianamente vivono gli istituti scolastici a cui il vescovo invita i dirigenti emerge il richiamo alla promozione della persona degli alunni, affascinandolo e accompagnandoli nella crescita. 

<La persona è tutta intera> sottolinea monsignor Napolioni commentando il testo della esortazione nel punto in cui invita a non separare la dimensione spirituale dalla formazione culturale. <Far fare esperienza ai nostri giovani che qualcosa di più bello e vero esiste e che la loro vita non può essere banalizzata> in quello che Papa Francesco chiama il <consumismo> culturale. Un compito urgente per gli insegnanti di religione in particolare, ma che chiama ala responsabilità l’istituzione scolastica.

<L’obiettivo è veramente alto – conclude il vescovo – quello di realizzare la persona nella chiave di una comunione delle difende ci chiama a governar il cambiamento, a non averne paura perché noi conosciamo il cambiamento per eccellenza. Il cambiamento Pasquale che cambia la morte in vita e permette di affrontare gli sconvolgimenti con una certezza che diventa speranza>. Il richiamo va al <discernimento vocazionale sulla propria vita e sulla propria professionalità che rinnova e alimenta la dedizione educativa: far bene l’insegnante significa far bene all’insegnante. E questo permette di trasmettere ai ragazzi la capacità di discernimento sulla propria crescita, sul proprio futuro, sulle sue relazioni>. Con un invito finale – tratto dalla lettera pastorale ”Gesù per le strade” scritta a conclusione del sinodo diocesano – a proporre settimane comunitarie per classi delle superiori e gruppi di ragazzi per condividere <l’alfabeto della vita quotidiana> e approfondire i rapporti sani che nascono nelle aule delle scuole.

TeleRadio Cremona
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