Il Vescovo ai due nuovi diaconi: «Cantate con la vostra vita un cantico d’amore»

Monsignor Napolioni ha ordinato in Cattedrale i due nuovi diaconi Francesco Tassi e Alberto Bigatti

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«Canterete con la vita, con i gesti, le parole e i silenzi». Così il Vescovo Napolioni si è rivolto a Francesco Tassi e Alberto Bigatti, i due giovani seminaristi su cui ha imposto le mani per la consacrazione diaconale, durante la Messa presieduta in Cattedrale nella serata di sabato 3 ottobre.

La fotogallery della celebrazione

Accompagnati all’altare dai rispettivi parroci, don Luigi Nozza di Casirate d’Adda e don Irvano Maglia dell’unità pastorale cittadina di Sant’Agata e Sant’Ilario, dal rettore del Seminario don marco D’Agostino e da molti altri presbiteri diocesani, dai compagni di studi che hanno prestato servizio liturgico e da amici e famigliari, i due seminaristi sono stati introdotti alla celebrazione dalle parole di monsignor Napolioni che ha sottolineato la vicinanza di tutti coloro che «li hanno visto crescere come giovani uomini credentiche si dispongono a diventare per sempre ministri di Dio, segnati dal segno della diaconia per donare la pace e la grazia di Cristo a tutti. Non siamo degni di un dono così grande – ha aggiunto – eppure ne abbiamo assoluto bisogno. E il Padre ci viene incontro toccandoci il cuore, purificandoci le labbra e disponendoci all’esperienza della sua misericordia».

Durante la Messa il rito di ordinazione è iniziato dopo la proclamazione del Vangelo con la presentazione dei candidati e la loro elezione: chiamati per nome, hanno risposto il loro «Eccomi». Sono seguite le domande, da parte del Vescovo, sulla loro idoneità prima dell’assenso che loro stessi dovranno esprimere.

«Tra poco – si è rivolto così il vescovo ai due giovani iniziando la sua omelia – direte i vostri “lo voglio”, a cui se ne aggiunge uno: “Voglio cantare!”. Canterete con la vita, con i vostri giorni, i vostri gesti, con le parole e i silenzi». Un canto – ha proseguito – che accomuna tutta la Chiesa che sperimenta «la presenza operosa di Dio anche al di là delle ingiustizie della storia umana. Il cantautore è Lui, voi siete gli interpreti».

Non soltanto «un passo verso il sacerdozio» – ha poi aggiunto monsignor Napolioni riflettendo sui significati profondi dell’ordinazione diaconale – «ma soprattutto un evento nuziale perché la vostra scelta di consacrarvi nel celibato per il regno splende. Splende pur nella fragilità di una rinuncia che ogni giorno va rinnovata. Splende perché questo cantico è per la sua vigna». La vigna è del Signore – ha sottolineato – «Lui vi ha confidato i sentimenti che prova per la sua vigna, per la sua gente».

Così l’augurio che il Vescovo ha rivolto ai due nuovi diaconi è quello di «poter cantare le storie di salvezza di cui sarete testimoni: storie di conversione, di peccato e perdono, di miseria e misericordia. Che sono le nostre storie. Un ministro di Dio – ha aggiunto con una riflessione sulla vocazione e il ministero del sacerdozio – non deve finire di stupirsi, ma senza scandalizzarsi per quanto coglie il passaggio di Dio anche ai margini della nostra esistenza».

Non manca, nella riflessione di monsignor Napolioni, un riferimento alla enciclica “Fratelli tutti” che Papa Francesco ha firmato nel pomeriggio ad Assisi e che tra poche ore sarà resa pubblica a tutto il mondo con «il giudizio schietto, coraggioso e profetico» che Santo Padre dà «sul tempo che viviamo, con le sue tentazioni di chiusura, di rabbia, di violenza, di uso indebito del nome di Dio e della fede per spaccare ciò che Cristo a costruito, per innalzare muri di inimicizia tra gli uomini».
Riflettendo sull’invito del Papa a stare in guardia dalla cultura dello scarto, il Vescovo ha chiesto ai due diaconi in questo ultimo anni di preparazione al sacerdozio «di non trascurare i poveri e gli ultimi, gli “scartati” che sono anche tra noi», perché – ha concluso la sua omelia rivolgendosi di nuovo direttamente ai diaconi – ciò che avviene in voi oggi porti quei frutti che a tempo debito Dio raccoglierà; li porterete in chi non immaginate: in quelli a cui avrete dato un bicchiere d’acqua, un sorriso, un ascolto nei momenti più nascosti delle vostre giornate».

L’omelia di mons. Napolioni

Dopo l’omelia Alberto e Francesco sono stati interrogati circa gli impegni propri dell’ordine diaconale. Ha fatto seguito il canto delle litanie dei santi, l’imposizione delle mani del Vescovo e la preghiera di ordinazione.

La liturgia è proseguita poi con i riti esplicativi: la vestizione dell’abito proprio (stola e dalmatica), la consegna del libro dei Vangeli e l’abbraccio di pace con il Vescovo. La Messa quindi continuata con la professione di fede e la liturgia eucaristica con i nuovi diaconi che hanno servito all’altare.

Nei prossimi mesi, in attesa dell’ordinazione sacerdotale, i due diaconi concluderanno gli studi teologici svolgendo il proprio ministero in due unità pastorali della diocesi: Francesco Tassi a Cremona nelle parrocchie della Cattedrale, Sant’Imerio e San Pietro al Po; Alberto Bigatti a servizio delle comunità di Vescovato, Ca’ de’ Stefani, Pescarolo, Pieve Terzagni, Gabbioneta e Binanuova.


Scarica il libretto della Messa di ordinazione diaconale

Biografia degli ordinandi

Alberto Bigatti, della parrocchia di Santa Maria Immacolata in Casirate d’Adda, è nato a Treviglio (Bg) il 2 settembre 1988. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano “Bicocca”, è entrato in Seminario nel settembre 2014. Durante gli anni di formazione ha prestato servizio presso le parrocchie di Soresina, Caravaggio e nell’unità pastorale di Rivarolo Mantovano, Cividale e Spineda. Durante quest’anno di diaconato presterà servizio presso l’unità pastorale “Cafarnao” composta dalle parrocchie di Vescovato, Ca’ de’ Stefani, Binanuova, Gabbioneta, Pescarolo e Pieve Terzagni.

Classe 1995, Francesco Tassi è originario della parrocchia di Sant’Agata in Cremona. Diplomato presso l’istituto tecnico geometri “P. Vacchelli” di Cremona, nel settembre 2014 è entrato in Seminario, nella classe di propedeutica. Durante gli anni della formazione ha prestato servizio pastorale nella parrocchia di parrocchia di Cristo Risorto in Cassano d’Adda, quella di Castelverde e nell’unità pastorale di Rivarolo Mantovano, Cividale e Spineda, collaborato inoltre con l’Azione Cattolica Ragazzi per le esperienze estive. Svolgerà l’anno del diaconato a Cremona presso l’unità pastorale della Cattedrale, Sant’Imerio e San Pietro al Po.

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