Il Vescovo a Cassano: «Comunità evangelizzatrice, il bel nome di una parrocchia»

La sera del 20 ottobre nella chiesa dell'Annunciazione mons. Napolioni ha presieduto la prima veglia missionaria interzonale

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Veglia missionaria all’insegna della famigliarità, della semplicità, della intensa e genuina partecipazione quella svoltasi la sera di giovedì 20 ottobre presso la parrocchia cassanese dell’Annunciazione.

«Siete in tanti provenienti dalle parrocchie cittadine e da quelle della parte nord della Diocesi – ha ironicamente evidenziato all’inizio della celebrazione Mons. Napolioni, per la prima volta nella comunità dell’Annunciazione –. Avete voluto essere presenti in preghiera anche dopo una giornata di lavoro e di impegni: siete già in questo senso testimoni missionari, una “Chiesa in uscita”».

Suggestivo il percorso di riflessioni che ha guidato la serata, snodandosi attraverso brani dell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, il Vangelo di Luca, gesti simbolici (come il passaggio attraverso una “porta santa”), canti e la diretta testimonianza della missione attiva.

«Mancano poche settimane alla conclusione del Giubileo della Misericordia – ha esordito il Vescovo Antonio nell’omelia – ne sentiamo parlare da un anno ed è quasi diventato una sorta di ritornello, forse qualcosa del quale siamo un po’ stufi. Se è davvero così possiamo fare a meno di ricevere Misericordia». «La Parola di Dio però – ha proseguito – non può diventare vuota. Anzi, quando noi ci svuotiamo Egli ci riempie e ricarica sempre d’amore, di bontà. Il brano di Luca che abbiamo ascoltato è una sorta di enciclopedia dell’amore: Gesù ci dice di fare del bene a tutti, anche a quelli che ci odiano. La forza dell’amore cristiano è proprio questa. Dio ha messo in noi il seme della Misericordia, ci ha fatto un cuore tenero».

 «Comunità evangelizzatrice – è stata l’esortazione finale – è un bellissimo nome della parrocchia, ma dobbiamo diventare evangelizzatori per come ci amiamo, ci perdoniamo, per come agiamo: il mondo si deve accorgere di questo, vanno superate tutte le nostre incomprensioni e le nostre divisioni». «Entrati attraverso la porta del Giubileo – ha concluso – dobbiamo diventare una porta in uscita, varcare i confini del nostro Cuore. Che il Signore ci prenda per mano e ci renda più missionari di come eravamo questa sera».

Di grande impatto emotivo è stata la testimonianza di suor Vania Mapelli, dell’Ordine delle Poverelle di Assisi, che ha regalato alla comunità il ricordo di sei consorelle (suor Floralba, suor Clarangela, suor Danielangela, suor Annelvira, suor Dinarosa, suor Vitarosa) morte in Congo, terra di missione, a causa del virus dell’ebola e per le quali è in corso la causa di beatificazione. Storie di «amore che brucia come un fuoco e che non si può trattenere – come ha ricordato suor Vania – testimonianze di coraggio e di umiltà che ci devono essere di aiuto per vivere e divenire segni di Misericordia per chiunque abbia bisogno di un piccolo segno».

La veglia è stata infine l’occasione per un festeggiatissimo ritorno in comunità del parroco don Paolo Ardemagni, «risorto dopo un periodo di malattia e tornato tra noi», come ha simpaticamente evidenziato Mons. Napolioni.

Marco Galbusera

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Le altre veglie interzonali

In vista della 90ª Giornata missionaria mondiale, che si celebra domenica 23 ottobre, sono tre le veglie di preghiera promosse dall’Ufficio missionario diocesano, guidato da don Maurizio Ghilardi, nelle interzone: a Cassano d’Adda, Cremona e Bozzolo.

Venerdì 21 ottobre tocca, invece, alle zone del Casalasco-Mantovano, chiamate a ritrovarsi, alle 21, nella chiesa di San Pietro, a Bozzolo, dove sono conservate le spoglie del servo di Dio don Primo Mazzolari. La celebrazione, animata con il canto dalla corale di Bozzolo, sarà presieduta dal vescovo saveriano mons. Giorgio Biguzzi, emerito di Makeni, in Sierra Leone.

Terzo e ultimo appuntamento sabato 22 ottobre a Cremona, sempre alle 21, in Cattedrale per le zone cremonesi. La celebrazione, presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, sarà animata con il canto dal coro del Boschetto insieme a quello di Motta Baluffi. Le testimonianze saranno affidate ad tre laici. Per proporre due esperienze di missione breve in Zambia e Brasile, con Giulia Pedroni (Boschetto) e Silvia Spagnoli (Castelleone), e quella di un giovane che guarderà alla missione svolta nel proprio oratorio nei confronti di coetanei profughi.

Durante la serata cremonese l’Ufficio missionario diocesano riceverà ufficialmente quanto raccolto durante l’estate nei Grest con il progetto “Estate di carità”. Fondi che serviranno a sostenere l’attività di una missionaria originaria della diocesi: suor Patrizia Di Clemente, comboniana nativa di Mozzanica. La religiosa bergamasca è superiora della comunità di Makeni, nella periferia ovest di Lusaka, dove da alcuni anni il suo Istituto è impegnato nella gestione di un progetto di formazione integrale per ragazze orfane che non hanno mai frequentato la scuola o che, per motivi finanziari, non hanno potuto continuare la loro istruzione primaria.

L’attenzione, intanto va già all’Avvento di fraternità, promosso dalla Caritas diocesana in sinergia con l’Ufficio missionario. Servirà a sostenere un altro missionario cremonese, Paolo Carini, che dall’inizio di marzo si trova in Congo, nella città di Mbuji Mayi, capoluogo della provincia del Kasai orientale, dove per i prossimi tre anni seguirà un progetto di ristrutturazione e rilancio dell’ospedale St. Jean Baptiste di Kansele, con pediatria e maternità. Il suo compito, in particolare, è quello di approntare un sistema di contabilità corretto e autosostenibile.

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