Il messaggio del Vescovo per la Quaresima di carità: “Famiglie accanto: dal buon vicinato alla comunità solidale”

Ecco la tradizionale iniziativa di carità proposta con la Caritas diocesana nel periodo che prepara la Pasqua 2018

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Come ogni anno le settimane che preparano nella comunità cristiane la gioia della Pasqua sono connotate da una proposta di fattiva carità, di concerto con la Caritas diocesana. Mons. Napolioni scrive alla Diocesi motivando un’attenzione particolare rivolta alla prossimità quotidianamente vissuta, che spesso nasconde l’appello a condividere il peso della povertà e le fatiche dell’esistenza.

Il messaggio del Vescovo

FAMIGLIE ACCANTO – Dal buon vicinato alla comunità solidale

 

Il cammino verso la Pasqua, evento e festa della salvezza del mondo, è un dono. Da riscoprire, da accogliere, da condividere. Perché il Signore Gesù si è fatto uomo, crocifisso, risorto, non solo per essere ricordato e contemplato, ma per dare vita e speranza a chi giace nell’ombra della morte, della solitudine e della povertà.

Questi scenari di dolore non sono lontani: i poveri li abbiamo nelle nostre città e paesi, il disagio psichico e morale abita anche nei nostri condominii, il momento della prova bussa alla porta di tutte le famiglie, prima o poi. Anche la cronaca, purtroppo generosa nel raccontarci drammi coniugali, familiari, giovanili… è zeppa di quella tristissima frase del giorno dopo: “Eppure era una famiglia normalissima, una persona per bene!”.

Quanta disattenzione e indifferenza annebbia la nostra vista e rende invisibili i germi di disperazione e di violenza che possono annidarsi ovunque. Quanto nostro stupore potrebbe essere colpevole e ipocrita!

La Pasqua, la Quaresima, il Vangelo di Gesù… viene a dirci che non possiamo ignorare, girarci dall’altra parte, dire “non sapevamo”, o peggio “non mi riguarda”. D’altra parte, non ricordiamo spesso i bei tempi andati, in cui ci si conosceva ed aiutava tra vicini, in cascina come in paese, con quella solidarietà che, alimentata dalla fede e dalla buona educazione, fece grande l’Italia del dopoguerra?

La Chiesa di Cremona crede che questo “buon vicinato” sia ancora possibile, oltre che necessario e urgente. Buon vicinato: tutti siamo chiamati ad una maggiore attenzione a chi ci è vicino, in particolare a chi soffre o è nel bisogno. Le comunità parrocchiali sono chiamate in modo particolare a mettere al centro l’ascolto e le relazioni, anche tra chi è parte della comunità e chi è più lontano.

Già nella Quaresima 2013, il progetto “Sostegno a vicinanza” ha permesso di sostenere numerose famiglie colpite dalla crisi economica. Ora vogliamo aiutare ogni comunità a diventare più accogliente e solidale. Infatti, tra i compiti della Caritas parrocchiale, insieme agli altri gruppi caritativi presenti, vi è quello di educare la comunità a superare paure e pregiudizi, per costruire concreti gesti e stili di condivisione.

La Parola di Dio che ascoltiamo la domenica chiama sempre alla carità, compito di tutta la comunità. Ben venga un gruppo che se ne occupi in maniera più specifica, ma non nella logica di una “delega” a degli “specialisti dei poveri” — che risulterebbe deresponsabilizzante per tutti gli altri —, bensì perché tutta la comunità sia aiutata e concretamente interpellata. Coinvolgendo le diverse realtà presenti nella parrocchia in un cammino comune, per sensibilizzare, formare, accompagnare la solidarietà delle famiglie verso gli altri, i vicini di casa, il quartiere, i bisogni di chi è affaticato.

Per alcune situazioni di povertà più complesse, può essere necessario stanziare risorse economiche e coinvolgere operatori professionali di enti pubblici o privati. Caritas Cremonese utilizzerà i fondi raccolti durante la Quaresima per destinarli a quelle famiglie che necessitano di un progetto di affiancamento complesso.

La Quaresima è, certamente, tempo forte di preghiera, penitenza e cammino spirituale: mi auguro che ciascuno di noi lo viva con questo desiderio di maggiore apertura, al Dio che si è fatto vicino, fino alla condivisione estrema della croce. Che diventa apertura ai fratelli, ai vicini, ai più soli e svantaggiati, per assaporare insieme la verità del salmo 132: “Com’è bello che i fratelli stiano insieme”.

Con la gioia del Vangelo nel cuore, vi benedico.

+ Antonio, vescovo

 

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messaggio QUARESIMA 2018

 

 

 

 

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