Il coraggio di scegliere… oggi. Riflessione con i giovani della Zona 2

L'incontro a Pizzighettone con il professor Samuele Lanzi: l'importanza di affrontare le scelte tra Kierkegaard e "Laudato si" di Papa Francesco (audio e foto)

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“Scelgo… di scegliere”. È stato questo il titolo del primo appuntamento di “Chosen”, il percorso per giovani che si snoderà da gennaio a maggio nei vari oratori della Zona pastorale 2, come primo frutto dei Sinodo diocesano. L’incontro, che si è svolto a Pizzighettone, ha visto come ospite il professor Samuele Lanzi, docente di filosofia e vicepreside del liceo Vida.

L’accoglienza dei circa quarantacinque ragazzi pervenuti da molte parrocchie del territorio è stata affidata Melania Fava, moderatrice della serata che, a nome dei giovani appartenenti al tavolo zonale, ha introdotto il tema, sottolineando l’importanza, ad ogni età, di prendere decisioni, ed in particolare nell’età della giovinezza. Il microfono è poi passato a don Pietro Samarini, vicario della zona pastorale II, che ha presieduto la preghiera, arricchita da alcune riflessioni di papa Francesco.

La serata è poi proseguita con la profonda riflessione del prof. Lanzi. Prendendo spunto dalla situazione attuale in cui versa la società, il docente ha condotto i ragazzi a ragionare sui molteplici aspetti che possono portarli a prendere una decisione, oppure che possono trascinarli nell’interpretare della figura del don Giovanni di Kierkegaard: colui che rimane sempre intrappolato nell’indecisione.

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Scarica qui l’audio delle conclusioni dopo i lavori di gruppo

Molteplici sono le domande che il relatore ha rivolto ai giovani presenti, tra queste quella relativa al desiderio (quali desideri alimentano la mia vita?) e quella al bene (che cosa è bene?). La riflessione è quindi approdata alla questione dello “scegliersi”: i giovani sono chiamati a scegliere il tipo di uomo che vogliono diventare, essendo consapevoli che ogni decisione influisce inevitabilmente sulla personalità.

Toccando argomenti quali la responsabilità, l’ereditare (ogni decisione che compiamo influenza il mondo… che cosa lasceremo alle future generazioni? E come ereditare “bene” ciò che ci è stato lasciato?), il mettersi in gioco con i propri talenti… passando attraverso qualche scritto di don Primo Mazzolari e dell’enciclica Laudato sì di papa Francesco, il prof. Lanzi ha posto la questione cruciale: “occorre scegliere quello che fa bene alla persona. Ma che cosa fa bene alla persona? Per saperlo è necessario porsi un’altra domanda: chi è la persona umana? Chi sono io?”. È stato quindi il momento di richiamare il pensiero illuminante di san Giovanni Paolo II, che con tre parole individuava i tratti fondamentali che contraddistinguono la persona umana: partecipazione, solidarietà e communio.

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Con queste tre caratteristiche che risuonavano ancora nelle loro orecchie, i giovani si sono divisi in quattro gruppi di discussione, in cui ciascuno ha avuto la possibilità di confrontarsi con i coetanei sugli innumerevoli spunti suggeriti dal relatore. Al termine dei trenta minuti a disposizione, si è svolto il confronto con il relatore, che ha risposto alle domande e alle provocazioni che gli sono state rivolte.

Ringraziando di cuore il relatore, i giovani gli hanno donato, come segno tangibile di riconoscenza, due opere di Giuseppe Barzaghi, sacerdote domenicano, dottore in teologia e filosofia. La serata si è conclusa con una cena condivisa, in cui i ragazzi si sono dati appuntamento al prossimo incontro, il 17 febbraio a San Bassano, dal titolo “scelgo… di vivere la fede”, che vedrà la partecipazione del prof. Alessandro Campi, docente di informatica e basi di dati presso il Politecnico di Milano.

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