Il 20 giugno al Centro pastorale un incontro per dire grazie a quanti si impegnano nell’accoglienza di migranti

L'iniziativa, promossa dalla Diocesi, si svolgerà nell'ambito della Giornata mondiale del Rifugiato indetta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite

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Ogni anno il 20 giugno si celebra la Giornata mondiale del Rifugiato, voluta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per tener desta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla condizione, spesso sconosciuta ai più, di questa particolare categoria di migranti. Proprio in questo contesto la Diocesi di Cremona propone una occasione di sensibilizzazione, quale modo anche per ringraziare quanti, a diverso titolo, collaborano al progetto diocesano di accoglienza e integrazione.

Milioni di rifugiati e richiedenti asilo sono costretti a fuggire da guerre e violenze, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita. Dietro ognuno di loro ci sono storie di sofferenze e umiliazioni, ma anche storie di chi vuole ricominciare a ricostruire il proprio futuro.

Anche la Chiesa cremonese è in prima linea nell’accoglienza delle persone che giungono sulle coste italiane. In particolare, grazie a un’apposita convenzione della Prefettura di Cremona con Caritas e la Cooperativa Nazareth, i migranti sono affidati alle comunità del territorio realizzando così un progetto di accoglienza diffusa che, mentre affronta l’emergenza, cerca di porre delle premesse per il passo successivo della necessaria ed auspicabile integrazione.

Questo è reso concreto anche in forza della disponibilità di tante persone che nelle comunità di accoglienza, in forme e tempi diversi, offrono un contributo decisivo con il loro apporto di lavoro e di volontariato. È proprio a questi operatori e volontari che in occasione della Giornata del 20 giugno la Diocesi intende volgere uno sguardo privilegiato esprimendo tutta la stima e la riconoscenza per il prezioso operato.

L’occasione sarà l’incontro di riflessione e confronto in programma nel pomeriggio di lunedì 20 giugno, alle 18, presso il Centro pastorale diocesano di Cremona. Dopo la preghiera e la riflessione affidata al biblista cremonese don Maurizio Compiani sul tema del servizio seguirà un momento di ascolto e di scambio su alcuni valori e criticità dell’esperienza, grazie all’intervento di alcuni volontari. Quindi il saluto delle autorità presenti e un rinfresco.

Il 20 giugno sarà presente anche il vescovo Antonio Napolioni, che ha indirizzato una lettera d’invito a tutti i sindaci e i sacerdoti delle comunità coinvolte nel progetto di accoglienza: Cremona, Casalbuttano, Casteldidone, Castelverde, Cingia de’ Botti, Corte de’ Cortese con Cignogne, Corte de’ Frati, Gadesco Pieve Delmona, Grumello Cremonese, Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Pieve S. Giacomo, Solarolo Monasterolo, Sospiro, Spinadesco, Stagno Lombardo, Torre de’ Picenardi, Vescovato.

L’invito è comunque rivolto a tutti gli operatori e i volontari dei Comuni e delle Parrocchie e delle diverse organizzazioni.

 

L’accoglienza in diocesi

In diocesi di Cremona, in quest’anno pastorale, è nata la proposta di “Progetto diocesano di accoglienza e integrazione” che ha visto il succedersi di fasi diverse:

  1. prima accoglienza;
  2. accompagnamento sui territori;
  3. attivazione di percorsi d’integrazione.

Soggetti attivi di questo progetto sono:

  • la Caritas diocesana con la Casa dell’Accoglienza e le sue strutture collegate;
  • la cooperativa Nazareth;
  • le comunità parrocchiali;

La Caritas diocesana, con la Casa dell’Accoglienza, per un grande numero di migranti adulti è soggetto attivo nella prima accoglienza, cioè nel soddisfacimento delle prime necessità, come vestiario e prodotti igienici, il disbrigo delle iniziali pratiche burocratiche, soprattutto con la Questura e l’Ats (ex Asl), e un lavoro di mediazione culturale finalizzato a un orientamento circa i servizi presenti sul territorio. Caritas è impegnata anche nella seconda accoglienza, in sinergia con la cooperativa Nazareth, che si occupa anche avviamento all’autonomia grazie a appartamenti presenti in diversi territori per una accoglienza diffusa, rivolta sia a minorenni stranieri non accompagnati che migranti giovani adulti, persone del circuito SPRAR e soggetti segnalati dalla Prefettura. Presenza significativa nelle parrocchie sono gruppi o associazioni che con i propri volontari contribuiscono all’accoglienza e all’accompagnamento.

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