Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: “Datevi al meglio della vita” (VIDEO)

Riflessione di don Davide Schiavon, incaricato diocesano per la Pastorale vocazionale

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“Datevi al meglio della vita”: il titolo scelto per la 57esima giornata mondiale di preghiera per le vocazioni che si celebra domenica 3 maggio, sembra fatto apposta per smontare sul nascere i timori che, da sempre, accompagnano una parola, tanto nobile, quanto temuta. Le paure riguardano l’idea che Dio chieda qualcosa di eccessivo, che ci snatura, ci disumanizza, ci annienta. O, nel migliore dei casi, qualcosa che richiede il sacrificio della propria felicità e per il quale mai saremo abbastanza preparati.

Di questi argomenti, solo l’ultimo è fondato, cioè quello che nessuno di noi sarebbe davvero all’altezza della vocazione ricevuta (sacerdozio battesimale, matrimonio, vita consacrata, testimonianza cristiana nel mondo del lavoro, ecc.) se non intervenisse il Signore con la Sua forza. Ma la sproporzione non deve intimorire: se è Lui che chiama, è Lui che mette in condizioni di seguire.

Circa tutte le altre paure, queste sì che sono, davvero, infondate e il messaggio del Papa lo enuncia fin dallo slogan: rispondere di sì alla proposta di Dio ci permette di vivere al meglio, per il fatto che Dio stesso, che ci ha creati, sa molto più di noi quale sia il nostro bene. E, siccome ci ha creati tutti quanti, conosce questo bene non solo in un’ottica individuale, ma in una prospettiva collettiva, comunitaria. È in grado non soltanto di valorizzare il singolo tassello, ma di collocarlo in un puzzle che sia una vera opera d’arte.

Cosa significa, nel concreto? Significa che, se accettiamo suggerimenti dal Signore per la nostra vita, Egli ci farà balenare davanti delle opportunità da cogliere. Se le cogliamo, realizzeremo il massimo bene, per noi, per gli altri e per la gloria Sua. Questa è la vocazione.

Come può attecchire una vocazione? Attecchisce se trova cuori pronti e docili: in chi ne è destinatario diretto, in chi è chiamato ad accompagnarla, in chi ha il dovere di favorirla. E qui si comprende il senso di una giornata mondiale di preghiera. Serve appunto a fare in modo che queste categorie di persone (e ognuno, nel suo personale discernimento, è chiamato a comprendere a quale di esse appartiene) si trovino nelle condizioni ottimali per favorire il progetto di Dio.

Anche in tempi di Coronavirus, qualche giovane si sta interrogando seriamente su queste domande, forse anche perché qualcuno sta “remando” a favore, attraverso la preghiera. Tali rematori potremmo essere anche noi.

Don Davide Schiavon
Incaricato diocesano pastorale vocazionale

 

Giornata per le vocazioni del 3 maggio, online i sussidi del Centro diocesano (DOWNLOAD)

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