Giornata del Ringraziamento, Messaggio CEI: animali “ridotti a oggetti di consumo”, “forti interrogativi per alcune forme intensive applicate nella zootecnia”

Il Messaggio della CEI ricorda come “molte storie di santi” hanno a che fare con “la prossimità agli animali”

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“Quando lo sguardo dell’umanità si posa sulla creazione e il suo cuore trabocca di meraviglia per l’opera di Dio, la persona non può fare a meno di lodare il Signore per il dono degli animali, anzi la sua parola si intreccia con quella muta di tante creature viventi che accompagnano la nostra presenza sulla terra”. Inizia così il Messaggio della Cei per la Giornata nazionale del ringraziamento, in programma il 7 novembre sul tema “‘Lodate il Signore dalla terra voi, bestie e animali domestici’ (Sal 148,10). Gli animali, compagni della creazione”, in ci si citano le “valenze simboliche” degli animali nella Bibbia e si fa presente che “il dominium sugli animali, che Dio affida all’uomo in Gen 1,28, non ha un’accezione tirannica”: “Non si tratta di disporre degli animali a proprio piacimento, ma di pascerli e guidarli con premura. Questo sguardo carico di cura culmina in quello di Cristo, che ha parole che invitano ad avere fiducia in Dio Padre provvido: ‘Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre’ (Mt 6,26)”. “Molte storie di santi – a partire da Antonio abate e Francesco d’Assisi – riprendono questo orizzonte di rinnovata prossimità agli animali, che spezza persino il rapporto preda-predatore”, si fa notare nel messaggio.

“La prossimità agli animali, che nella tradizione della civiltà agricola ha portato a sentirli e trattarli quasi come partecipi della vita familiare, nella modernità è stata abbandonata, riducendo queste creature ad oggetti di mero consumo”. È il grido d’allarme contenuto nel Messaggio della Cei per la Giornata nazionale del ringraziamento. “La civiltà urbana, d’altra parte, ha portato talvolta a eccessi opposti, con un’attenzione per gli animali da compagnia talvolta superiore a quella per gli esseri umani”, l’analisi dei vescovi italiani, secondo i quali “non si può misconoscere che a volte l’atteggiamento umano è predatorio nei confronti degli animali come verso le persone”. “Un approccio di ecologia integrale dovrà tornare, invece, a valorizzare un orizzonte equilibrato, superando la riduzione moderna del vivente a oggetto di consumo, per riscoprirne il valore proprio”, la proposta della Cei, che avverte: “Nei confronti degli animali non si può avere un rapporto puramente strumentale; la migliore pratica di allevamento avrà anche cura del benessere degli animali coinvolti, garantendo loro la possibilità di una vita conforme al loro essere, in ambito naturale. Ne siamo responsabili. Emergono, quindi, forti interrogativi per alcune forme intensive applicate nella zootecnia, che oltre a calpestare la vita animale, costituiscono al contempo una grave fonte di impatto ambientale”.

“Evitare quegli eccessi di consumo che, negli ultimi decenni, hanno distorto la salubrità della dieta mediterranea e aumentato il consumo di acqua in maniera esponenziale”. È l’invito dei vescovi italiani. “La tradizione cristiana consigliava il magro di venerdì, giorno della morte in croce di Gesù, con una motivazione spirituale ed etica, che si rivela preziosa anche per la custodia delle relazioni nel creato”, si ricorda nel testo, in cui si chiede di “fare discernimento su quelle pratiche che pregiudicano gli interessi vitali degli animali, senza che ve ne siano in gioco di altrettanto importanti per gli esseri umani”. “La Giornata del Ringraziamento sia occasione per riflettere e per convertire i nostri stili di vita a una ecologia integrale”, l’auspicio della Cei: “Ad esempio, alcune specie animali, come le api, sono una benedizione per l’ecosistema e per le attività dell’uomo: la loro presenza è un indicatore infallibile dello stato di salute dell’ambiente e la loro preziosa opera di impollinazione garantisce fecondità ai cicli della natura”.

“Siano garantiti i diritti di pescatori e pastori, la cui dignità va riconosciuta per la salvaguardia di antichi mestieri che sanno prendersi cura del territorio”. È l’appello contenuto della parte finale del Messaggio della Cei per la Giornata nazionale del ringraziamento. “La cura per gli animali che allevano ci sproni a riconoscere adeguatamente il loro lavoro, evitando forme vergognose di sfruttamento e di caporalato”, il monito dei vescovi italiani, che ringraziano invece “chi promuove forme di allevamento sostenibili”. “Grazie all’impegno di alcuni allevatori, sono state valorizzate molte aree interne del nostro Paese, che senza la loro generosa lungimiranza, sarebbero state abbandonate allo spopolamento e al degrado ambientale”, l’omaggio della Cei: “La zootecnia nel nostro Paese è fondamentale per la produzione di latte e di formaggi, oltre che per la filiera dell’alimentazione della carne”. “Non possiamo dimenticare, inoltre, che in alcune regioni italiane, si è assistito a una presenza sempre più numerosa di allevatori stranieri, specialmente immigrati, come gli indiani di religione Sikh”, si ricorda nel messaggio: “La ripresa della pastorizia in diverse regioni è stata possibile solo grazie all’attività di migranti: sono nate storie molto belle di inclusione sociale e di dialogo interreligioso”. Merita attenzione, infine, la pesca: “è importante garantire periodi di ripopolamento del pesce ed evitare forme intensive che distruggono l’ecosistema. Vanno evidenziate le iniziative lodevoli di alcuni porti italiani che si sono dedicati anche alla pesca di plastica, per mantenere pulito il mare, fonte di lavoro e di vita”.

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TeleRadio Cremona Cittanova
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