«Gender? Una vera e propria ideologia». Al Centro pastorale l’incontro con Gianluca Marletta

Autore del libro «Unisex-Cancellare l'identità sessuale?», il docente e giornalista romano si è stupito della partecipazione numerosa dei cremonesi

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Un dato ha subito colpito: salone Bonomelli del Centro Pastorale di Cremona  gremito ieri sera per la conferenza dal titolo «Unisex-Cancellare l’identità sessuale?», proposta dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Familiare assieme al Circolo “La Croce” ed al Movimento per la Vita. Si è complimentato lo stesso relatore, Gianluca Marletta, docente, giornalista ed autore dell’omonimo libro, scritto a quattro mani con Enrica Perrucchietti: «Di solito a Roma, se abbiamo trenta persone, è già un successo. Non abbiamo un colpo d’occhio così», ha commentato, stupito.

Il relatore è stato decisamente chiaro: ha parlato espressamente di ideologia a proposito del gender, ha evocato Orwell con il suo 1984, con un obiettivo, quello di «dissolvere le identità sessuali, renderle ondivaghe, da un genere all’altro, a seconda delle scelte culturali o di vita». Ma perché? «Per lo stesso motivo per il quale si vuol cancellare qualsiasi altro tipo di identità – ha detto – Un uomo, che abbia un’identità di qualunque tipo – sessuale, religiosa, culturale -, è difficilmente gestibile. Ha dei punti di riferimento, ha un rapporto organico con altri suoi simili. Viceversa un uomo privato di qualsiasi tipo di identità, non sa più chi sia, quindi può essere manipolato in qualsiasi modo ed in qualunque forma. E’ il perfetto cittadino di un mondo globalizzato e deumanizzato».

Di certo si tratta di un’ideologia, sostenuta dai poteri forti a livello internazionale, di destra e di sinistra, quasi tutti politici statunitensi. Senza dimenticare anche Fondazioni o imperi industriali e finanziari. Del resto, «è l’ideologia del potere, che punta ad ottenere un uomo completamente snaturato», ha osservato.

Cosa può fare, di fronte a tutto questo, il semplice cittadino, l’uomo di strada? «Innanzi tutto, informarsi e informare – ha dichiarato – e prendere coscienza di quello che sta succedendo, perché qualcosa può cambiare. E’ vero che i poteri forti hanno una capacità di gestire la coscienza di massa, che a volte fa paura, è anche vero però che la massa è fatta di individui. Ecco, occorre riscoprire il nostro spirito critico». Per questo ha lanciato un appello, affinché si costituisca e cresca dal basso un movimento di massa spontaneo di critica, che dica no all’ideologia gender, ai suoi annessi e connessi. Un appello, cui il folto pubblico ha risposto con i propri interventi di consenso e soprattutto con un lungo, convinto applauso.

Mauro Faverzani

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