Gemellaggio terremoto/6. Nel “villaggio Menotre” di Scopoli l’accoglienza dei volontari cremonesi

Il diario di Nicoletta D'Oria Colonna, di Caritas Cremonese, a contatto con la profonda desolazione delle zone di Pieve Torina e Visso. A cena il salame di Cremona.

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Pian di Pieca, martedì 22 novembre

Questa mattina, in un simpatico clima da “amarcord” Fermano ed io ci siamo recati nella vicina Umbria: Colfiorito, Casenove e Scopoli. La Caritas di Cremona, infatti, sta definendo la logistica rispetto all’eventuale accoglienza di piccoli gruppi. Quello con l’Umbria è un legame che ha radici lontane: in occasione del terribile sisma che colpì quelle zone nel 1997 la nostra Caritas ci vedeva impegnati nel sostegno alla comunità di Scopoli. L’amicizia e la collaborazione con questo territorio non sono mai venute meno in questi anni. Presso il “villaggio Menotre” sarà messa a disposizione di piccoli gruppi di cinque o sei persone una casetta di legno perfettamente autonoma, funzionante e riscaldata. Questo permetterà, a chi lo desiderasse, di organizzare un breve periodo di accompagnamento e animazione alla comunità terremotata di Pian di Pieca sostenendo, nel frattempo, l’economia del piccolo centro umbro.

La giornata è poi continuata con l’incontro a Visso con don Gilberto Spurio. È difficile trovare le parole per descrivere quello che abbiamo visto percorrendo la strada che passa anche da Pieve Torina. Lascio alle immagini il potere di descrivere la profonda desolazione. A Visso – paese presidiato dalle Forze dell’Ordine dispiegate in modo massiccio e molteplice – si può accedere solo previo la concessione di un permesso. L’autorizzazione viene emesso dal sindaco (o suo facente veci) presso il container della Croce Rossa. Delle ottocento persone che abitualmente vivono in paese (numero che triplica nei periodi di vacanza) al momento ne sono rimaste solo una cinquantina: solo chi “per forza” resta perché ha ancora un lavoro oppure ha la necessità di accudire animali.

Il pomeriggio è trascorso scaricando e riordinando latte, pasta e biscotti portati dalla Croce Rossa, poi facendo visite alle persone e, infine, incontrando Sonia e Simone rappresentanti del “NOE” nucleo operativo emergenze della Delegazione Caritas Marche, con cui abbiamo condiviso un modello operativo e una sorta di calendario del gemellaggio. Dall’incontro abbiamo saputo che con le Marche si sono gemellate, oltre la nostra, anche la Delegazione Caritas Emilia Romagna (presente a Civitanova, sulla costa) e le Delegazioni Caritas Calabria, Liguria e Piemonte, non ancora presenti.

Il cuoco, un volontario del posto, mi ha appena comunicato che questa sera ci delizierà con una minestra di ceci e il salame di Cremona. In ogni caso sarà la compagnia il condimento più gradito.

Nicoletta D’Oria Colonna
operatrice Caritas Cremonese

Photogallery del 22 novembre

Speciale terremoto con il diario dei giorni precedenti

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