Venerdì 9 agosto, in ospedale a Brindisi, dove si trovava in vacanza con il marito, dopo una breve malattia che l’ha portata rapidamente e inaspettatamente in coma, è deceduta Paola Marozzi Bonzi, fondatrice e anima del Centro di aiuto alla vita della Mangiagalli. Aveva 76 anni, era madre di due figli e nonna di quattro nipoti. A Milano nel 1984 aveva fondato il primo Centro di aiuto alla vita che abbia mai potuto trovare sede in un ospedale, in quella clinica Mangiagalli in cui passano migliaia di donne ogni anno, tante con un carico di difficoltà e di dolore. Ne era ancora oggi la direttrice.
Solo pochi giorni fa aveva firmato la newsletter di luglio del Cav. «Fiocchi azzurri, fiocchi rosa. Sono la nostra gioia e il motivo per cui ci impegniamo». E poi lo strabiliante numero di bambini salvati dall’aborto dal 1984 ad oggi, nati grazie a un incontro con la stessa Paola o con uno degli altri operatori del Centro di aiuto alla vita: 22.633 che oggi crescono e vivono grazie a un “sì” coraggioso e alla vicinanza dei volontari.
Un impegno che la stessa Paola Marozzi Bonzi aveva testimoniato a Cremona in occasione dell’incontro pubblico a Palazzo Cittanova in occasione della Giornata della vita di quattro anni fa.
La testimonianza di Paola Marozzi Bonzi a Cremona il 1° febbraio 2015
«Con tristezza e costernazione FederVitaLombardia – afferma la presidente Elisabetta Pittino – ha appreso dell’improvvisa scomparsa di Paola Bonzi Marozzzi. Con sentimenti di grande dispiacere e serena melanconia il Consiglio Direttivo formula sentite condoglianze al marito Luigi, ai figli Stefano e Cristiana, ai familiari tutti. Ricordiamo con ammirazione il grande impegno profuso da Paola per la difesa della vita innocente dei bambini concepiti o da poco nati. Accogliendo con il sorriso le mamme in difficoltà, ascoltando le loro ansie e programmando insieme un progetto individuale di sostegno, ha saputo creare legami di amicizia e solidarietà che hanno permesso la nascita di 22.633 bambini».
«Paola – prosegue Pittino – è stata anche fortemente impegnata, oltre che nel Centro di Aiuto alla Vita e nell’attiguo Consultorio Familiare, anche nella divulgazione del diritto alla vita; a questo scopo ha pubblicato alcuni volumi ed ha viaggiato per tutta Italia ed all’estero fino alla Russia. Paola non è stata gelosa della propria ricca e preziosa esperienza, ma ha sempre operato perché altri, molti altri, rispettassero e sostenessero i bambini concepiti”.
«Noi e tutti i Centri di Aiuto alla Vita ed i Movimenti per la Vita della Lombardia – aggiunge la vicepresidente Maria Pia Sacchi – chiedono al Signore della Vita di accogliere Paola nella Sua luce e di sostenere tutti coloro che l’hanno amata e stimata ma siamo sicuri che d’ora in poi sarà lei a pregare e custodire tutti noi che siamo al servizio della vita nascente».
Paola Bonzi, era l’anima e la fondatrice del Centro di Aiuto alla Vita della Mangiagalli di Via Commenda. Il suo Metodo “Counseling umanistico esistenziale basato sull’ascolto attivo finalizzato a stabilire una relazione di aiuto” ha fatto scuola nel mondo. Il C.A.V. Mangiagalli è stato il primo Centro di Aiuto alla Vita aperto in un ospedale, la Clinica Luigi Mangiagalli di Milano, sede della Prima e Seconda Cattedra Universitaria e parte della Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale – Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico. Oggi il C.A.V. è quindi un’istituzione storica di cui Milano può andare fiera: da 34 anni i suoi volontari, collaboratori e sostenitori celebrano ogni giorno la vita con amore e competenza.