Don Roberto Rota parroco anche di Costa S. Abramo

L'insediamento nel pomeriggio di sabato 7 ottobre, dopo essere giunto a piedi da Castelverde

image_pdfimage_print

Sabato 7 ottobre, in una soleggiata e tiepida giornata di primo autunno, ha avuto luogo l’ingresso nella parrocchia di Costa Sant’Abramo del nuovo parroco don Roberto Rota, arrivato a piedi dalla vicina parrocchia di Castelverde per vivere il gesto del “bambino che corre verso le braccia della madre” e del pellegrino, come ha egli stesso commentato. Ad accompagnarlo un numeroso gruppo di parrocchiani che ha pregato e camminato con lui.

Al suo arrivo è stato accolto dai nuovi parrocchiani in festa. Così è iniziata la celebrazione d’insediamento del nuovo parroco, con la processione dei sacerdoti partita dalla casa parrocchiale con i chierichetti in gran spolvero.

Sul sagrato, sotto una gran scritta, tutta colorata, composta dai ragazzi e giovani di Costa, che diceva “Benvenuto Don Roberto”, è iniziato il discorso del sindaco di Castelverde (di cui Costa S. Abramo è frazione), Graziella Locci. Il primo cittadino ha innanzitutto ringraziato il parroco uscente, don Adriano Veluti, per la collaborazione, esprimendo la stima per la sua opera e la sua persona. Quindi ha assicurato il proseguimento della collaborazione e della stima reciproca con il nuovo parroco, già ben noto, nella nuova veste di parroco di Costa oltre che di Castelverde.

Accanto a don Rota il vescovo Antonio Napolioni, il vicario zonale don Pietro Samarini, il collaboratore parrocchiale don Luciano Carrer, il vicario don Enrico Ghisolfi e alcuni altri sacerdoti – tra questi l’ex parroco don Giorgio Ceruti – che hanno voluto accompagnare i loro confratello in questa giornata di festa.

All’interno della chiesa, gremita, la celebrazione, animata dal coro parrocchiale, è iniziato con la lettura della nomina di don Roberto a parroco di Costa Sant’Abramo da parte del vicario zonale e il saluto ufficiale di un rappresentante della nuova parrocchia. Nelle parole di benvenuto è stato evidenziato come, nonostante i timori per la nuova realtà, i costesi sono pronti a vivere l’avventura cristiana accompagnati da don Roberto, chiedendo vicinanza e comprensione per le future difficoltà che inevitabilmente si incontreranno.

Nell’omelia il Vescovo ha ricordato la sovrabbondanza dell’amore del Signore per il suo popolo, riprendendo la parabola evangelica il cui il Signore si paragona al vignaiolo che ha cura della sua vigna. Un amore che non si ferma se la vigna produce uva selvatica; non si arrende ed è capace anche di gesti di correzione affinché il popolo si ravveda e riprenda la giusta via.

Al termine della celebrazione don Rota ha ringraziato i nuovi parrocchiani per l’accoglienza e si è detto contento di questa nuova sfida da intraprendere con gioia e trepidazione, invitando a considerarlo non più il parroco di Castelverde ma il padre e pastore di tutti, amati in ugual modo.

È seguito un sontuoso rinfresco preparato dalle abili mani delle parrocchiane di Costa in oratorio, mentre in teatro, occupato dalla tradizionale pesca di beneficenza, era possibile usufruire dell’apertura straordinaria della stessa. In tarda serata la festa si è conclusa nella soddisfazione di tutti, già pronti a festeggiare la sagra del paese che si sarebbe svolta il giorno successivo. Nei cuori di tutti restava tanta gioia e speranza per un futuro ricco di vita.

Photogallery

 

Profilo del nuovo parroco

Don Roberto Rota, classe 1959, originario della parrocchia di S. Agata in Cremona, è stato ordinato sacerdote il 18 giugno 1983. Ha iniziato il proprio ministero come vicario al Boschetto, nella periferia di Cremona, dove è rimasto sino al 1991. Nel frattempo è stato impegnato in Curia, prima come addetto della Ragioneria (1984/1995) poi come cassiere (1995/2004), ricoprendo anche l’incarico di direttore della Cassa del Clero (1993/2004) e poi quello di responsabile dell’Ufficio Assistenza e pensione clero (1997/2004).

Dopo essere stato collaboratore parrocchiale al Cambonino in Cremona (1999), è diventato parroco di Olmeneta (2000/2004).

Segretario per il Giubileo del 2000, è stato anche incaricato diocesano FACI-Federazione nazionale del clero italiano (2001/2008) e presidente della Società di mutuo soccorso tra i sacerdoti (2007/2008).

Dal 2004 è parroco di Castelverde e Castelnuovo del Zappa. Ora mons. Napolioni gli ha affidato anche la comunità di Costa S. Abramo. Può contare sulla collaborazione del vicario don Enrico Ghisolfi, del collaboratore parrocchiale don Luciano Carrer e del diacono permanente Umberto Bertelle.

Dal 2008, inoltre, è responsabile diocesano del Segretariato Pellegrinaggi e dell’Ufficio per la Pastorale del turismo e del tempo libero; dal 2012 è presidente dell’agenzia turistica diocesana ProfiloTours.

Saluto di don Rota

Carissimi

sembra scontato che un saluto inizi con questa parola ma per me non è una formalità! Acquista un significato autentico perché fin da subito, cioè fin dal momento in cui è stata resa pubblica la mia nomina a vostro Parroco, tutti voi mi siete diventati molto cari, affidandovi al Signore, nello scorrere quotidiano dei giorni. A volti noti e amici associo tutti quelli che ancora non conosco, come in un grande abbraccio che vuole raggiungere le famiglie, i ragazzi, gli anziani e soprattutto gli ammalati. L’ho detto anche pubblicamente, a Castelverde, nell’omelia del Corpus Domini, a pochi giorni dalla nomina, suscitando un po’ di sorpresa e lo ripeto ora alle soglie dell’inizio del mio ministero che condividerò con don Enrico e don Luciano, ma non posso nascondervi l’apprensione per questa missione affidatami, non tanto perché si tratta di diventare Parroco, ma perché si tratta di assommare il ministero parrocchiale di più comunità, tutte ugualmente carissime, con storie e tradizioni proprie, e di essere meno indegno possibile di questo ruolo, cioè capace di apprezzare, incoraggiare, stimolare il cammino di tutti, consolando e condividendo una strada che non sappiamo come sarà ma che sappiamo dove ci porterà, cioè ad una vita cristiana sempre più vera e autentica, per tutti, sacerdoti e fedeli, perché tutti abbiamo tanto da imparare dal Vangelo del Signore.

Per questo mi piace l’immagine che Papa Francesco ci ha nuovamente consegnato, durante la sua recente visita a Bozzolo, sulla tomba di don Primo Mazzolari, il 20 giugno scorso: “il pastore deve essere capace di mettersi davanti al popolo per indicare la strada, in mezzo come segno di vicinanza, in fondo per incoraggiare chi è rimasto indietro”.

In questi mesi ho pensato e pregato, l’ho fatto in particolare mentre percorrevo un tratto del Cammino di Santiago, condiviso con tre amici e mi è venuto in mente un gesto da porre proprio all’inizio, come un segno; mi sono detto: “a Costa ci andrò a piedi la sera dell’ingresso perché è bello recuperare, nella semplicità dei gesti, il senso dell’andare incontro ad una comunità che mi aspetta”. Ci viene in aiuto il Patriarca Abramo, Padre nella fede, a cui singolarmente è dedicata la comunità, colui che ha accolto l’invito di Dio e si è messo in cammino, fidandosi del Signore ad ogni passo: e di questo abbiamo proprio bisogno, tutti!

Non posso nemmeno nascondervi che il progetto non si ferma qui, non si ferma cioè ad una semplice riorganizzazione della presenza dei sacerdoti nelle parrocchie, tentando di salvare il salvabile, bensì di un cammino che inizia verso la costituzione di una “comunità allargata” che si chiama Unità Pastorale. Ma di questo avremo modo più avanti di ragionare insieme. Ora mi interessa solamente che mi consideriate vostro Parroco a tutti gli effetti, smettendo di pensare che “a Costa viene a dir Messa il Prete di Castelverde”.

Prendo dunque a prestito le parole di S. Paolo che, scrivendo ai cristiani di Corinto dice: “fatemi posto nei vostri cuori”: è questo il senso dell’essere comunità, il segreto della vita cristiana, al di là delle cose da fare, pur importanti, è questo quello che mi aspetto da voi; sono sicuro dell’impegno di tutti e, in attesa di incontrarvi, vi affido nuovamente al Signore.

don Roberto

Facebooktwittermail