Don Nicola Premoli ordinato sacerdote

La celebrazione la sera di sabato 10 giugno nella cattedrale di Cremona

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Non solo prete, ma presbiterio; non operaio da catena di montaggio, ma parte di un organismo vivo. Con queste parole il vescovo Antonio Napolioni si è rivolto a don Nicola Premoli, ordinato sacerdote la sera di sabato 10 giugno nella Cattedrale di Cremona. Circa una 70ina i sacerdoti concelebranti, alla presenza anche del vescovo emerito Dante Lafranconi, durante il cui ministero don Nicola è entrato in Seminario e ha svolto gran parte del suo cammino di formazione.

Don Premoli, originario di Covo, è stato accompagnato all’altare dal parroco, don Lorenzo Nespoli. Ma non mancava naturalmente neppure don Gabriele Battaini, che durante il proprio ministero a Covo l’ha aiutato a far chiarezza sulla propria vocazione ed entrare in seminario.

In prima fila i familiari: la mamma Maria e la sorella Elisabetta con il marito Mauro e i figli Lorenzo e Gabriele. Tanti gli amici di Covo, rappresentato anche dal sindaco Andrea Capelletti.

La liturgia di ordinazione è iniziata dopo la proclamazione del Vangelo con la presentazione e l’elezione dell’ordinando che ha pronunciato il proprio “Eccomi”. Quindi il rettore del Seminario, don Marco d’Agostino, ha chiesto al vescovo Antonio di ordinare don Nicola. Dopo essersi assicurato che ne fosse degno, mons. Napolioni ha acconsentito all’ordinazione.

Subito dopo il Vescovo si è portato all’ambone dove, con di fronte a sé don Nicola, seduto nella navata proprio davanti ai familiari, ha iniziato l’omelia. La riflessione ha preso spunto dalle letture della solennità della SS. Trinità.

Rileggendo il brano dell’Esodo che descrive un “Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà” un primo monito: “Non credere e non predicare un Dio diverso”. Poi l’immagine di Mosè che si curva sino a terra messa in parallelo a don Nicola che subito dopo si sarebbe prostrato a terra, segno di un destino di servizio e di appartenenza a Dio. “Sacerdote di Dio – ha sottolineato il Vescovo – anche quando ti capiterà di avere un popolo di dura cervice”.

L’inizio al plurale della seconda lettura, tratta dalla seconda lettera di san Paolo ai Corinzi, è stata sottolineata dal Vescovo per evidenziare come la parola del Signore non sia rivolta solo ad alcuni. Certo, però, uno sguardo privilegiato è rivolto ai suo collaboratori. E allora ecco che più che prete don Nicola, secondo il Vescovo, diventa presbiterio; non operaio da catena di montaggio, ma parte di un organismo vivo.

“Siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi”. L’incipit della lettura è stata idealmente indirizzata a don Nicola e a tutti i sacerdoti, nella consapevolezza che “se non ci sosteniamo a vicenda – ha detto il Vescovo – anche i risultati potrebbero diventare illusori”. Importante anche essere in pace nel presbiterio, nelle parrocchie e tra discepoli di Cristo, nella consapevolezza che occorrr sempre partire da se stessi, senza aspettare che siano altri a iniziare.

Infine, prendendo spunto dal brano evangelico di Giovanni, mons. Napolioni ha sottolineato che se “Dio ha tento amato il mondo” non si può certo ridurre il suo amore. Proprio questo amore deve essere la bussola della vita, continuamente plasmata dall’Eucaristia.

Dopo l’omelia don Premoli si è portato sull’altare, dove la celebrazione è continuata con l’interrogazione circa gli impegni da assumere come sacerdote e l’atto di obbedienza. Poi il sempre suggestivo canto delle litanie dei santi mentre don Nicola si è prostrato a terra.

Subito dopo il momento più solenne: l’imposizione delle mani. Il gesto compiuto dal vescovo Antonio è stato poi compiuto anche dell’emerito Lafranconi e da tutti i presbiteri presenti.

Poi i riti esplicativi: la vestizione con la casula, l’unzione con l’olio del Crisma e la consegna del pane e del vino. Infine l’abbraccio di pace con il Vescovo e tutti gli altri sacerdoti.

La celebrazione è continua con la liturgia eucaristica: la vera prima Messa di don Nicola concelebrata con i vescovi Antonio e Dante e con i nuovi fratelli presbiteri.

Ad animare la Messa il Coro della Cattedrale diretto da don Graziano Ghisolfi, supportato dalle corali di Ghisalba e Urago, dirette da Paolo Premoli, cugino dell’ordinando, e da un gruppo di ottoni guidati dal maestro Giovanni Grandi. All’organo Mascioni il mastro Alberto Pozzaglio, a quello positivo Camillo Fiorentini.

La prima Eucaristia solenne presieduta da don Nicola domenica 10 giugno alle ore 17.30 nella chiesa parrocchiale di Calcio.

 

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L’intervista a don Premoli alla vigilia dell’ordinazione

 

Biografia di don Nicola

Don Nicola Premoli, nato il 19 maggio 1976 a Romano di Lombardia, è originario della parrocchia Ss. Giacomo e Filippo apostolo di Covo (Bg).

Dopo gli studi presso l’istituto tecnico commerciale «Rubini» di Romano di Lombardia ha lavorato per 14 anni alla Banca Popolare di Bergamo. Nel settembre 2010 è entrato nel Seminario vescovile di Cremona.

In questi anni ha prestato servizio nelle parrocchie della Beata Vergine di Caravaggio in Cremona, a Casalbuttano e Soncino; inoltre ha collaborato con il Centro diocesano vocazioni e con la «Casa della Speranza» di Cremona che accoglie malati di AIDS.

Ha svolto l’anno del diaconato nelle parrocchie di Casalmorano, Castelvisconti, Mirabello Ciria, Brazaniga e Azzanello, dove già aveva prestato servizio anche l’anno precedente e dove in estate continuerà a collaborare: non solo per il servizio domenicale, ma anche per il Grest e il campo estivo degli adolescenti.

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