Don Gaiardi: «Chiedetemi di essere prete»

Sabato 15 ottobre l'ingresso del nuovo parroco di S. Felice e S. Savino

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«Non chiedetemi di fare, ma di essere prete». Con queste parole don Gianluca Gaiardi si è rivolto ai suoi nuovi parrocchiani di S. Felice e S. Savino, a Cremona. Lo ha fatto al termine della Messa di insediamento presieduta dal vescovo Antonio, nel pomeriggio di sabato 15 ottobre, a S. Felice. L’ultimo degli ingressi dei nuovi parroci nominati dal Vescovo nei mesi scorsi, di cui diversi nella città di Cremona.

Lo ha ricordato anche il primo cittadino di Cremona, nel suo saluto sull’esiguo sagrato della parrocchiale, affiancato dal consigliere comunale Alessio Antonioli che ha poi rappresentato l’Amministrazione durante la celebrazione. Il sindaco Galimberti ha sottolineato come la città, fatta di quartieri, centro e periferie, sia un’unica comunità. Non è mancato il riferimento all’incarico di don Gaiardi, nuovo responsabile dell’Ufficio per i Beni culturali ecclesiastici. Lo ha fatto guardando all’opera d’arte che è la coscienza di ciascuno e che insieme formano una comunità, opera d’arte d’umanità.

Poi l’ingresso in una chiesa stracolma di persone, con la navata centrale che già prima della celebrazione era gremita di gente. Folta la rappresentanza di Cassano d’Adda, con il parroco mons. Giansante Fusar Imperatore e una rappresentanza dei ragazzi scout così come degli adulti del Masci. E ancora la sua Soncino, con il parroco don Mario Marinoni, e naturalmente i famigliari del nuovo parroco.
Oltre una ventina i sacerdoti concelebranti. Tra loro molti compagni di Messa, il predecessore don Claudio Rossi e il vicario zonale don Pierluigi Codazzi che, dopo il saluto liturgico da parte di mons. Napolioni, ha letto il decreto di nomina di don Gaiardi che, subito dopo, ha asperso l’assemblea con l’acqua benedetta.

Quindi Alessandra Brunelli Ruggeri ha rivolto al vescovo e al nuovo parroco il saluto a nome delle due comunità parrocchiali, segnato dai sentimenti di affetto ed entusiasmo. Quindi la fotografia di una parrocchia «con potenzialità che stentano a emergere», senza tralasciare la storia di questo piccole paese risalente al XII secolo oggi inglobato dalla città, di cui è «quartiere periferico privo di tutti i servizi», «una sorta di cantiere».
Da qui l’auspicio che chiesa e oratorio possano sempre essere luoghi di incontro, di aggregazione e confronto: «Non facciamoci fermare da quel che manca, ma riappropriamoci di quel poco che c’è».

Iniziando l’omelia, facendo riferimento alla domanda di Gesù “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”, il Vescovo ha scherzato citando il commento di un suo professore: «Forse non troverà la fede, ma certamente tutti i beni culturali ecclesiastici archiviati e catalogati». Così, facendo riferimento all’incarico di responsabile per i Beni culturali ecclesiastici di don Gaiardi, ha proseguito: «Gianluca ha proprio bisogno di questa parrocchia, perché si è fatto prete, non impiegato. Ben venga il servizio che farà alla Diocesi nei Beni culturali e ben venga, soprattutto, questa appartenenza alla comunità».

Le letture sono quindi state lo spunto per tre rapide riflessioni, richiamando come «La fede nasce dall’ascolto, si nutre della preghiera e si rafforza con la missione».

Al termine dell’omelia il nuovo parroco ha recitato da solo la professione di fede (il Credo), segno che sarà lui il primo responsabile della diffusione e della difesa dei contenuti della fede nella comunità.

La celebrazione, supportata con il canto dal coro parrocchiale, si è conclusa con il saluto del nuovo parroco. Nelle parole di don Gaiardi tanti grazie, in particolare rivolti alla propria famiglia e agli amici sacerdoti, con un riferimento particolare al proprio predecessore. E poi il ricordo della comunità che ha servito: Pomponesco da diacono e come vicario Covo, Brignano, Vailate e Cassano d’Adda.

Accanto a una citazione di Renzo Piano, circa il cosiddetto «rammendo urbano» con la periferia «dove nessuno ha speso tempo e denaro per fare manutenzione», anche se proprio lì si concentra l’energia urbana con le «periferie che sono la città del futuro», un’altra della Laudato si’: “È necessario curare gli spazi pubblici, i quadri prospettici e i punti di riferimento urbani che accrescono il nostro senso di appartenenza, la nostra sensazione di radicamento, il nostro “sentirci a casa” all’interno della città che ci contiene e ci unisce. È importante che le diverse parti di una città siano ben integrate e che gli abitanti possano avere una visione d’insieme invece di rinchiudersi in un quartiere, rinunciando a vivere la città intera come uno spazio proprio condiviso con gli altri. Ogni intervento nel paesaggio urbano o rurale dovrebbe considerare come i diversi elementi del luogo formino un tutto che è percepito dagli abitanti come un quadro coerente con la sua ricchezza di significati. In tal modo gli altri cessano di essere estranei e li si può percepire come parte di un “noi” che costruiamo insieme».

Per il nuovo parroco nessun programma e nessun progetto, se non il desiderio di mettersi al fianco delle nuove comunità, «a servizio della vostra gioia». «Non chiedetemi di fare il prete – ha detto … – ma essere prete, con voi e per voi. Uomo di Dio appassionato di Cristo, tanto da farlo amare a tutti».

La «tavolozza dei colori è pronta», ha quindi concluso prima di condividere una preghiera suggerita dagli amici di Soncino attraverso un immagine del pittore Chagall.

Dopo la Messa la firma degli atti ufficiali da parte del Vescovo, del nuovo parroco e di due testimoni: Giancarlo Pini (S. Felice) e Francesco Fappanni (S. Savino). Quindi in oratorio il tempo per i saluti e un momento di festa.

Per le parrocchia di S. Felice e S. Savino il prossimo appuntamento sarà martedì sera in oratorio per l’assemblea parrocchiale, aperta a tutti.

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Biografia del nuovo parroco

Don Gianluca Gaiardi è nato ad Orzinuovi (Brescia) il 21 dicembre 1971 ed è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1996 mentre risiedeva nella comunità di Soncino. È stato vicario a Covo dal 1996 al 2000, quindi a Brignano Gera d’Adda dal 2000 al 2005 e a Vailate dal 2005 al 2009.
Dal 2009 era vicario nella comunità di S. Maria Immacolata e S. Zeno in Cassano d’Adda.

Il 16 giugno 2016 mons. Napolioni lo ha nominato incaricato diocesano per i Beni e le attività culturali; quindi a metà luglio gli ha anche affidato la guida delle comunità di S. Felice martire e S. Savino Vescovo in Cremona.

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