Domenica a Pizzighettone l’insediamento dei preti della nuova unità pastorale

Alle 10.30 nella chiesa di S. Bassiano la Messa presieduta dal vescovo Napolioni

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Doppio appuntamento domenica 4 settembre nel calendario degli ingressi dei nuovi parroci nominati nei mesi estivi dal vescovo Antonio Napolioni. Il primo appuntamento in mattinata a Pizzighettone dove, con l’insediamento di don Andrea Bastoni, don Attilio Spadari e don Gabriele Battaini, sarà ufficialmente aperto il cammino della neonata unità pastorale composta dalle comunità di “S. Bassano” in Pizzighettone, “S. Rocco” e “S. Pietro” nella frazione di Gera, “S. Patrizio vescovo” in quella di Regona e “Beata Vergine del Roggione”.

 

Programma dell’insediamento

La Messa di ingresso dei nuovi sacerdoti si svolgerà alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di S. Bassiano.

La processione d’ingresso, che prenderà il via dalla casa parrocchiale, sarà accolta sul sagrato da un momento musicale a cura del Corpo Bandistico Pizzighettonese diretto da Alberto Spelta. Quindi a dare il saluto ufficiale della comunità civile al presule e ai sacerdoti sarà il sindaco Luca Moggi.

In chiesa, dopo il saluto liturgico da parte del Vescovo, il vicario zonale, don Pietro Samarini, darà lettura del decreto di nomina: don Andrea Bastoni, parroco in solido e moderatore dell’unità pastorale, e i parroci in solido don Attilio Spadari e don Gabriele Battaini. Al termine don Bastoni aspergerà l’assemblea con l’acqua benedetta e incenserà la mensa eucaristica.

Quindi Giancarlo Bissolotti, a nome del Consiglio pastorale unitario porgerà il saluto delle cinque comunità pizzighettonesi.

Alla Messa saranno presenti non solo i fedeli di Pizzighettone, ma anche molte persone di Soresina e Covo, parrocchia di provenienza rispettivamente di don Spadari e don Battaini. Proprio per garantire a tutti di poter seguire la celebrazione sarà predisposto un maxi-schermo all’interno del saloncino comunale antistante la chiesa. Presenti le autorità civili e militari del territorio. Tra i concelebranti anche il missionario pizzighettonese padre Claudio Marinoni. Il vicario uscente, don Andrea Lamperti Tornaghi, coordinerà invece il gruppo dei ministranti.

Al termine dell’omelia, tenuta da mons. Napolioni, i nuovi parroci reciteranno la professione di fede (il Credo).

Alla fine della celebrazione, animata dalle scholae cantorum delle cinque parrocchie dirette dal maestro Marco Molaschi, don Bastoni prenderà la parola per il saluto ai nuovi parrocchiani e i ringraziamenti.

Al termine della Messa, dopo le firme da parte dei testimoni, per tutti l’appuntamento sarà nella casamatta 26 per un momento conviviale di festa.

Dalle 21, quindi, all’oratorio di Regona (dove nel pomeriggio prenderà ufficialmente avvio la Festa dell’Oratorio, che nei giorni successivi coinvolgerà anche le altre località pizzighettonesi) sarà proposto “PartyAmo!”, lo spettacolo d’animazione ideato e animato da Stefano Priori, musicato e cantato da Marco Bonini, con il coordinamento di Sonia Ballestriero: si tratta della vicenda di un viaggiatore improbabile che coinvolge il pubblico quali compagni ideali di un viaggio verso una meta non ben definita.

 

Eventi preparatori

Diverse le occasioni, rivolte alle diverse età, programmate in settimana per prepararsi all’ingresso dei nuovi parroci e pregando per il loro nuovo ministero. Nelle serate di martedì 30 e mercoledì 31 agosto all’oratorio S. Vincenzo momento di attività e riflessione per i ragazzi delle superiori con l’equipe della FOCr. Nella mattinata di mercoledì 31 agosto e giovedì 1° settembre, invece, momenti riservati rispettivamente ai bambini delle elementari e i ragazzi delle medie. Liturgia della Parola per giovani e adulti la sera di giovedì 1° settembre al Roggione. Doppio appuntamento venerdì 2 settembre per gli adulti: alle 16 e alle 21 nella chiesa di S. Giuseppe con don Primo Margini. Ultimi appuntamenti alla vigilia dell’ingresso: nel pomeriggio del 3 settembre adorazione eucaristica a S. Rocco guidata dal Gruppo Maria Regina della Pace e della Famiglia; in serata a S. Bassiano con le Sentinelle del mattino.

 

 

Biografia dei sacerdoti

Don Andrea Bastoni è nato a Cremona il 31 marzo 1972 ed è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1997 mentre risiedeva nella comunità di Piadena. Dal 1997 al 2001 è stato studente a Roma, dove ha conseguito la licenza in Teologia fondamentale e in Liturgia. Dal 2001 al 2010 è stato vicario a San Bernardo in città, mentre dal 2010 al 2014 è stato vicario a Caravaggio. Nel 2014 la nomina a collaboratore delle parrocchie di Pizzighettone, Regona e Roggione. Ora mons. Napolioni lo ha nominato parroco in solido e moderatore della nuova unità pastorale costituita dalle comunità di “S. Bassano” in Pizzighettone, “S. Rocco” e “S. Pietro” nella frazione di Gera, “S. Patrizio vescovo” in quella di Regona e “Beata Vergine del Roggione”.

Don Gabriele Battaini è nato a Treviglio il 13 luglio 1970 ed è stato ordinato sacerdote il 17 giugno 2000 mentre risiedeva nella comunità di Caravaggio. È stato vicario a Mozzanica dal 2000 al 2006. Nel 2006 il trasferimento, sempre in qualità di vicario, a Covo. Ora mons. Napolioni lo ha nominato parroco in solido dell’unità pastorale di Pizzighettone.

Don Attilio Spadari è nato a Castelleone il 23 settembre 1958 ed è stato ordinato il 23 giugno 1984. È stato vicario a S. Imerio in città (1984-1988), Caravaggio (1988-1994), San Sigismondo in città (1994-1996). Dal 1996 al 2000 è stato amministratore parrocchiale di Gera di Pizzighettone, mentre dal 2000 al 2005 è stato parroco di Formigara e Cornaleto. Dal 2005 al 2014 ha ricoperto l’incarico di collaboratore parrocchiale a Caravaggio. Da allora è stato collaboratore parrocchiale a Soresina. Ora mons. Napolioni lo ha nominato parroco in solido dell’unità pastorale di Pizzighettone.

 

Il saluto dei nuovi parroci

“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia”.

Saluti a voi! Noi tre sacerdoti, don Andrea, don Attilio e don Gabriele, stiamo per iniziare un cammino insieme e proseguiamo o stiamo per iniziare un cammino con le comunità della Beata Vergine del Roggione, di S. Bassiano in Pizzighettone, di S. Pietro e S. Rocco in Gera, di S. Patrizio in Regona; anche le comunità sono chiamate a proseguire un cammino insieme, iniziato da qualche anno. Le parole iniziali dell’Esortazione Evangelii Gaudium (citate all’inizio dell’articolo) richiamano, con l’essenzialità e la chiarezza tipiche di papa Francesco, l’origine, la direzione, il fine del nostro camminare insieme: aiutarci e sostenerci nell’incontro con il Cristo vivente. E’ questo il cuore pulsante delle comunità cristiane, irrorato da una Parola che ci chiama costantemente a uscire da noi stessi e dalle nostre prospettive a volte troppo umane; tonificato dai sacramenti che rendono vicina a noi la perenne vitalità del dono di Cristo; capace di dilatarsi in scelte e stili di carità. Cercare di tenere presente, come comunità cristiane, quale sia l’origine, la direzione e il fine consente di sperimentare l’ariosità e la freschezza che promana dalle parole del papa.

Presentandoci a voi, vorremmo brevemente soffermarci sulla missione che il Vescovo ci ha affidato e che troviamo delineata nel decreto della nostra nomina: “Nell’intento di avviare un’esperienza di collaborazione fraterna tra sacerdoti, già raccomandata dal Concilio Vaticano II, i Parroci concorderanno la concreta organizzazione dell’attività pastorale delle Parrocchie, cureranno un progressivo coinvolgimento delle cinque Comunità in un cammino d’insieme, tenendo in debito conto anche le esigenze della zona pastorale”.

“Nell’intento di avviare un’esperienza di collaborazione fraterna tra sacerdoti”. Il Vescovo ci chiama ad una missione affascinante e difficile: vivere una collaborazione fraterna; è più che un semplice rapporto professionale, si tratta di cercare uno stile che sia quello dell’unità e della condivisione, facendosi carico, prima ancora che del lavoro pastorale, della vita stessa dei confratelli, sostenendosi nella fede e nel ministero. Il pensiero del Vescovo è estremamente chiaro: la ricerca di unità che viene chiesta alle comunità cristiane non può che partire dall’unità tra i sacerdoti. Tutti e tre sappiamo quanto sia evangelica questa prospettiva, ma anche quanto sia alta ed esigente: il nostro “sì” al Vescovo implica la conversione quotidiana, per uscire dai noi stessi, staccarsi dalle abitudini personali, dalle proprie personali sicurezze, dalle prospettive e dalle convinzioni individuali per entrare nella logica evangelica: farsi carico della vita dell’altro, così come è, con la bellezza dei suoi pregi, ma anche con il peso dei suoi difetti. Un lavorio su se stessi che chiede di mettere continuamente al centro il Signore, simile a quello che avviene nella quotidianità della vita delle famiglie, ma che per noi sacerdoti è un po’ nuovo. Nel tempo, consapevoli dei nostri limiti, proveremo a far sì che la fraternità sacerdotale si incarni in scelte e gesti concreti. Non vogliamo predefinire tempi ed esiti: partiamo, vediamo dove il Signore ci vorrà man mano condurre. Questo “uscire da sé”, questo “esodo” che da sempre il Signore chiede alla Chiesa e ai credenti va ben oltre le risorse e le capacità umane: ci vuole la Grazia. Perciò, sin dall’inizio, ci siamo affidati alle vostre preghiere e vi chiediamo di continuare a pregare e di pregare tanto per noi.

“I Parroci concorderanno la concreta organizzazione dell’attività pastorale delle Parrocchie, cureranno un progressivo coinvolgimento delle cinque Comunità in un cammino d’insieme, tenendo in debito conto anche le esigenze della zona pastorale”. Dallo stile di fraternità chiesto ai sacerdoti sgorga, nelle parole del Vescovo, uno stile di condivisione e di corresponsabilità che, a cascata, dovrebbe riverberarsi su tutta la comunità cristiana: sulla comunità delle Suore Figlie dell’Oratorio, presenza che tutti dobbiamo essere ben contenti di avere, stimare e valorizzare (secondo la vocazione che è loro propria); sugli organismi di partecipazione (Consiglio pastorale unitario e Consigli affari economici), come pure sui collaboratori in ogni ambito di vita parrocchiale e su tutti i fedeli.

Il Vescovo ha ribadito la scelta che le cinque parrocchie di S. Bassiano in Pizzighettone, Beata Vergine del Roggione, S. Pietro e S. Rocco in Gera, S. Patrizio in Regona costituiscano una Unità pastorale. Siamo ben consapevoli che non basta un decreto vescovile a creare un cammino d’insieme tra le parrocchie, e nemmeno un progetto disegnato a tavolino. La Diocesi intera si interrogherà, nei prossimi mesi, su quale sia il significato e il valore delle Unità pastorali, su come si possano articolare al loro interno, quali forme concrete possano assumere. Pensiamo che le parole del Vescovo intendano avviare un processo del quale non ci sentiamo di predefinire tempi, forme, modi: sarà importante, come comunità cristiane, prima ancora di pensare a delle forme o a delle iniziative concrete, domandarci insieme, preti, suore e laici quali siano gli elementi di unità tra le parrocchie, quali siano gli stili che sostengono un cammino unitario, quali le forme che consentono di valorizzare al meglio i doni che l’azione dello Spirito ha suscitato nella vita delle comunità, quali i tempi e i modi di presenza dei preti, ma anche come i laici (giovani compresi) possano maturare una corresponsabilità secondo lo Spirito della Chiesa.

Siamo tutti ben consapevoli che la sfida posta davanti a noi è affascinante e ardua: un po’ come per il popolo d’Israele appena uscito dall’Egitto, sperimenteremo la tentazione del ritorno ad un passato che ci appare più rassicurante rispetto ad un cammino che percepiamo incerto e faticoso. Come il popolo di Israele, sperimenteremo la tentazione della lamentela e della spinta a tornare indietro. La assumiamo come propria di un popolo che, insieme, è chiamato a percorrere un esodo certamente non facile e scontato, che impegnerà in un discernimento comunitario (che non dovrà essere guidato dai criteri umani o da pregiudizi e visioni parziali, ma dai criteri del Vangelo) in modo che il cammino unitario di queste parrocchie sia il più possibile nella linea della condivisione e della corresponsabilità tra preti, suore, laici. Ma la strada, da percorrere, insieme, sostenendoci, con pazienza, facendoci carico gli uni degli altri, mettendoci in gioco e in dialogo, è chiaramente e inderogabilmente indicata: è proprio quella dell’Esodo, dell’uscita da sé; vale per il singolo credente, come per le comunità cristiane. Anche questo cammino che si profila è ben oltre le capacità e le bravure o le lentezze di noi umani: serve che la Grazia ne guidi i passi. Al di là dei progetti, dei calcoli, delle strategie e delle valutazioni umane, dovremo quindi essere attenti a fidarci dell’azione di Dio che guida la storia, cogliere ciò che lo Spirito opererà e da Lui lasciarci condurre. Ci affidiamo, per questo all’intercessione dei Santi patroni delle nostre comunità.

All’inizio del nostro cammino insieme, oltre che affidarci alle vostre preghiere, vi chiediamo anche di avere pazienza con noi e ci scusiamo in anticipo per lentezze o dimenticanze che potremo fare e per i disagi che ciò potrebbe suscitare. Ci affidiamo alla vostra comprensione.

Grazie per questo come per la vostra accoglienza e buon cammino a tutti!

don Andrea, don Attilio, don Gabriele

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