Devozione e cultura del popolo: a Romanengo una mostra sui santini

Circa 2.400 immaginette sacre esposte nei corridoi dell’ex-convento francescano

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Una mostra per sensibilizzare sull’importanza del recupero della chiesa di Santa Maria della Misericordia di Romanengo. È questa la finalità dell’esposizione di santini e libri di preghiera intitolata “I Santini: devozione e cultura del popolo” organizzata dalla parrocchia di Romanengo in occasione della festa patronale, dedicata alla Madonna del Rosario, che sarà celebrata domenica 6 ottobre.

A curarne l’allestimento è Arrigo Pisati, giovane appassionato di storia locale e attivo in parrocchia che, con l’aiuto di alcuni collaboratori, ha disposto al primo piano dell’oratorio maschile circa 2.400 santini (alcuni dei quali manufatti), suddivisi per categoria.

Le immaginette sacre visibili nei corridoi dell’ex-convento francescano, oggi trasformato in oratorio, coprono un arco di tempo che va dall’inizio del XIX secolo fino ai giorni nostri, e sono espressione della cosiddetta ”Inculturazione della fede”, la fede impastata con la cultura del popolo.

«La quasi totalità della raccolta – spiega Pisani – appartiene ad un privato che 26 anni fa, nel 1993, aveva allestito un’esposizione analoga nella chiesa di Santa Maria della Misericordia (comunemente detta “Chiesina”). In quell’occasione l’evento era finalizzato al restauro di alcune tele conservate in essa». Oggi è la chiesa stessa a versare in condizioni precarie, pertanto in occasione della festa della comunità, la sagra patronale, la parrocchia mira a sensibilizzare la popolazione, dal punto di vista culturale, sul valore artistico di questo edificio sacro. Per questo sta nascendo una nuova commissione del consiglio pastorale, che ha come prerogativa quella di incrementale l’interesse per la “Chiesina”, espressione di fede e di storia.

Al fine di dare continuità alla pratica di realizzazione delle immaginette sacre celebrata nella mostra, è stato prodotto, grazie al contributo di don Giancarlo Regazzetti, sacerdote “fidei donum” in Brasile e romanenghese di origine, un nuovo santino, in continuità con la tradizione, guardando al futuro con innovazione.

La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile venerdì 4, sabato 5, domenica 6, venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 ottobre nei seguenti orari: dalle 15.30 alle 18 e dalle 21 alle 22.30.

La rilevanza di espressioni di devozione-pietà popolare (come lo sono i santini) viene ricordata anche da papa Francesco nella Evangelii Gaudim: ”Non è bene ignorare la decisiva importanza che riveste una cultura segnata dalla fede, perché questa cultura evangelizzata al di là dei suoi limiti, ha molte più risorse di una semplice somma di credenti posti dinnanzi agli attacchi del secolarismo attuale. Una cultura popolare evangelizzata contiene valori di fede e di solidarietà che possono provocare lo sviluppo di una società più giusta e credente e possiede una sapienza peculiare che bisogna saper riconoscere con uno sguardo colmo di gratitudine” (EG 68).

 

Il contesto della sagra

Nonostante la parrocchia sia dedicata ai santi Giovanni Battista e Biagio, nella sagra patronale di Romanengo, celebrata la prima domenica ottobre, si festeggia la Madonna del Rosario.

Le iniziative proposte sono molteplici, tra cui spicca la Messa solenne di domenica 6 ottobre alle ore 18.30, seguita dalla processione per le vie del paese con la statua della Vergine, in cui saranno visibili dei quadri viventi ispirati alla vita di Maria. Quest’anno a presiedere la celebrazione sarà padre Vittorio Bongiovanni, missionario in Sierra Leone. Oltre a ciò la parrocchia, guidata dal parroco don Emilio Merisi, organizza la pesca di beneficenza e la mostra sui santini.

Davide Valesi
TeleRadio Cremona Cittanova
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