Deceduto a Parma padre Sandro Parmiggiani, saveriano originario del Viadanese

Dal 1983 al 2013 il missionario ha vissuto a Cremona, presso la casa di via Bonomelli, spendendosi instancabilmente nell'animazione missionaria

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Si è spento nella serata di domenica 5 aprile, in conseguenza di una trombosi, padre Sandro Parmiggiani, missionario saveriano originario del Viadanese e figura nota in diocesi e a Cremona, dove a lungo ha risieduto presso la struttura di via Bonomelli. Aveva 84 anni ed era da tempo malato. Il decesso nella casa madre dei Saveriani di Parma, dove risiedeva dal novembre 2014.

Era nativo di Casaletto di Viadana, anche se la “sua” parrocchia era Salina, località dove risiedono i parenti, dove ancora ogni tanto tornava per celebrar Messa e dove sarà tumulato mercoledì 8 aprile. Aveva collaborato assiduamente anche con il compianto don Dante Leonardi e le comunità parrocchiali di San Matteo e Sabbioni.

Dopo un periodo di formazione presso il Seminario vescovile di Cremona, Parmiggiani aveva sentito la chiamata delle missioni e aveva proseguito gli studi teologici negli istituti della congregazione fondata da monsignor Conforti. Nel 1961, a Parma, i voti perpetui e l’ordinazione sacerdotale; quindi la partenza per il Pakistan Orientale (l’attuale Bangladesh).

Gravi motivi di salute ne imposero il rientro in Italia già nel 1965. Il cruccio di non poter restare in prima linea tra i più poveri è stato per padre Sandro una continua fonte di sofferenza; ciò nonostante, il religioso mantovano non ha mai smesso di fare la sua parte per le missioni: vice maestro dei novizi e direttore spirituale nel Regno Unito, insegnante a Piacenza, prefetto del Collegio internazionale a Roma.

Dal 1983 al 2013 padre Parmiggiani ha risieduto presso la casa dei Saveriani di Cremona, in via Bonomelli, impegnandosi come formatore, economo, animatore missionario, sostituto rettore, ministro. Significativa anche la sua presenza in Cattedrale come confessore.

Con la chiusura della casa di Cremona, il religioso si era trasferito dapprima a Brescia e quindi definitivamente nella casa madre, dove da ultimo era in cura.

Don Floriano Danini, collaboratore parrocchiale a Viadana, ha vissuto con padre Sandro gli anni del Seminario: «Lo ricordo come un amico: sincero, simpatico, burlone. Aveva una grande voglia di vivere il seguito di Cristo come un’avventura piena di rischio e di sorprese. La missione è stata il contenitore di ogni suo sogno. Ha fatto tanto bene».

Questo inizio 2020 è stato particolarmente tragico per i Saveriani della Casa madre: nelle settimane scorse erano deceduti ben quindici religiosi (su una cinquantina di residenti) a causa verosimilmente dell’epidemia di Covid-19. A Parma risiedono i missionari anziani, definitivamente rientrati dopo una vita donata nei Paesi del mondo: «A un certo punto – ha raccontato nei giorni scorsi il superiore regionale, padre Rosario Giannattasio, contattato telefonicamente dai giornali – abbiamo dovuto chiuderci dentro, senza contatti con l’esterno, nemmeno con il personale. Siamo rimasti soli, con il cibo che arriva da un carrello-ascensore, assistiti da un solo medico, un ex missionario in Bangladesh che ha ricevuto istruzioni dall’Azienda sanitaria. Non ci è stato fatto il tampone; ma a chi sta male manca l’ossigeno: cosa volete che sia? Mangiamo a due metri l’uno dall’altro. Preghiamo. Ci ammaliamo e moriamo». Una situazione dolorosa che anche padre Sandro ha vissuto sino all’ultimo.

Riccardo Negri
TeleRadio Cremona Cittanova
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