Dal 13 al 19 giugno a Cremona la statua della Madonna pellegrina di Fatima con l’Associazione Templari Cattolici d’Italia

L’immagine della Vergine farà tappa alle Figlie di S. Camillo e nelle chiese di S. Vincenzo, S. Rita e S. Agostino

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Da lunedì 13 a domenica 19 giugno sarà a Cremona la statua della Madonna pellegrina di Fatima: una delle immagini ufficiali concesse dal Santuario portoghese per la devozione in tutto il mondo. La peregrinatio è stata promossa, con l’autorizzazione del vescovo Antonio, dall’Associazione Templari Cattolici d’Italia – Priorato di S. Michele – Comanderia ex Val d’Oglio Cremona-Mantova attraverso l’Apostolato mondiale di Fatima.

L’effigie della Madonna arriverà nella mattinata di lunedì 13 giugno alla casa di cura Figlie di S. Camillo. L’arrivo è previsto per le 11 in cappella, dove avverrà la recita del Rosario. Alle 15 la Messa presieduta da don Vittorio De Paoli, assistente spirituale nazionale dell’Apostolato mondiale di Fatima. Seguirà la benedizione dei malati e la preghiera personale sino alle 17.30 quando la statua sarà trasferita nella chiesa di S. Vincenzo di via Palestro, sede della Comanderia dell’Associazione Templari Cattolici d’Italia di Cremona.

L’accoglienza a S. Vincenzo è prevista per le 18, con la Messa alle 18.30. Al termine della celebrazione la chiesa chiuderà i battenti con i membri dell’Associazione Templari Cattolici d’Italia che garantiranno la custodia notturna.

Martedì 14 e mercoledì 15 giugno la statua della Madonna pellegrina di Fatima rimarrà nella chiesa di via Palestro. Martedì mattina la Messa è in programma alle 9, mentre il giorno successivo sarà (come ogni mercoledì) alle 7.30, presieduta dal parroco mons. Dennis Feudatari, dopo le lodi comunitarie. Alle 12 la recita dell’Angelus. In entrambe le giornate la chiesa riaprirà nel pomeriggio, alle 15, quando è prevista la recita del Rosario, che sarà riproposto anche alle 18, seguito alle 18.30 dalla Messa.

La sera di mercoledì 15 giugno la statua sarà quindi trasferita nella rettoria di S. Rita (Ss. Margherita e Pelagia) dove rimarrà per l’intera giornata di giovedì 16 giugno con il seguente programma: alle 8 la recita del Rosario, alle 8.30 la Messa presieduta da don Pietro Bonometti; alle 11 il Rosario e l’Angelus. Altra celebrazione eucaristica alle 16. Alle 18 la statua lascerà quindi la chiesa di via Trecchi alla volta della parrocchiale di S. Agostino, grazie alla disponibilità del parroco don Stefano Moruzzi e del collaboratore parrocchiale don Giuseppe Ferri.

La giornata di venerdì 17 giugno, così come quella di sabato 18 giugno inizierà alle 7.30 con la recita delle lodi e del Rosario e, alle 8.30, la Messa. Nel pomeriggio, dalle 16, un’ora di adorazione eucaristica, sino alle 17 quando avrà inizio la celebrazione penitenziale. Alle 18 la recita del Rosario, seguito dalla Messa (ore 18.30). Ultimo appuntamento della giornata di sabato, alle 21, il Rosario meditato.

Anche la giornata di domenica 19 giugno prenderà avvio alle 7.30 con la preghiera delle Lodi. Il Rosario sarà invece alle 9.30, seguito dalla Messa festiva animata con il canto dal coro parrocchiale e dai bambini. Alle 11.15 l’Eucaristia sarà animata invece dal corso “Il discanto” diretto dal maestro Daniele Scolari. Sarà l’occasione per il congedo, visto che la statua della Madonna pellegrina di Fatima lascerà quindi la città di Cremona alla volta di Rovigo.

 

L’Immagine Pellegrina di Nostra Signora di Fatima

Scolpita seguendo le indicazioni di suor Lucia, la prima immagine Pellegrina di Nostra Signora di Fatima fu offerta dal vescovo di Leiria e coronata solennemente dall’arcivescovo di Evora il 13 maggio del 1947. A partire da questa data, l’immagine ha percorso, diverse volte, il mondo intero, portando con sé un messaggio di pace ed amore.

La genesi di questo percorso risale all’anno 1945, poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale, quando il parroco di Berlino propose che un’immagine di Nostra Signora di Fatima percorresse tutte le capitali e città episcopali d’Europa, fino alla frontiera con la Russia. L’idea venne ripresa nell’aprile 1946, da un rappresentante del Lussemburgo nel Consiglio Internazionale della Gioventù Cattolica Femminile e, nell’anno successivo, nello stesso giorno della sua incoronazione, ebbe inizio il suo primo viaggio.

Dopo oltre mezzo secolo di pellegrinaggi, durante i quali l’Immagine ha visitato ben 64 paesi dei vari continenti, alcuni dei quali per più volte, la Direzione del Santuario di Fatima ha ritenuto opportuno che questa non viaggiasse ulteriormente, se non in occasione di circostanze straordinarie. Nel maggio del 2000 venne collocata presso la mostra “Fatima Luce e Pace”, nella quale venne venerata da decine di migliaia di visitatori. Trascorsi tre anni, più esattamente giorno 8 dicembre 2003, ricorrenza dell’Immacolata Concezione, l’immagine venne consacrata nella Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima, dopo esser stata collocata su una colonna accanto all’Altare Maggiore. L’immagine pellegrinò nuovamente il 12 maggio del 2014, inizialmente per una visita alle comunità religiose contemplative esistenti in Portogallo (visita che si estese fino al 2 febbraio 2015) e successivamente in visita a tutte le diocesi portoghesi dal 13 maggio 2015 al 13 maggio 2016. Queste uscite hanno avuto come obiettivo il coinvolgimento delle comunità di preghiera e delle diocesi portoghesi nella celebrazione del Centenario delle Apparizioni di Fatima.

Al fine di rispondere alle infinite richieste provenienti da tutto il mondo, vennero nel frattempo realizzate varie repliche della prima immagine pellegrina, fino a raggiungere un totale di tredici.

Da tutti i luoghi visitati provengono resoconti straordinari della presenza dell’Immagine Pellegrina, delle migliaia che accorgono al suo passaggio, delle partecipazioni, che mai prima si sono verificate nelle varie celebrazioni, di un grande numero di penitenti che si prostrano per ottenere il sacramento della riconciliazione, dell’affluenza massiccia di ogni genere di persone, sia bambini che giovani, che adulti e malati, provenienti dai più disparati contesti sociali e perfino da diverse confessioni religiose, insomma resoconti dei significativi frutti pastorali e delle abbondanti grazie concesse.

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