Cremona in controtendenza in Lombardia, nel 2015 aumentate le offerte deducibili per i sacerdoti

Don Claudio Rasoli, nuovo incaricato del Sovvenire in diocesi: «Trasparenza ed equità i pilastri di questo sistema attivo dal 1989»

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Nelle scorse settimane il Servizio di promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica ha inviato a tutti gli incaricati diocesani un dettagliato rendiconto relativo alle offerte deducibili per i sacerdoti: uno dei pilastri, insieme al più noto 8xmille, del sostegno economico alla Chiesa da parte dei fedeli. Secondo i dati centrali nel 2015 in diocesi di Cremona sono state effettuate 720 offerte (contro le 780 dell’anno precedente) per un totale di 66.651,20 euro (contro i 65.989,70 euro dei dodici mesi precedenti). In pratica sono state registrate un minor numero di donazioni, ma di importi superiori rispetto al 2014. Un più 1% che pone la nostra diocesi, insieme a quella di Vigevano (+20%) fra le più virtuose della Lombardia. Milano infatti registra un -9,5%, Bergamo un -8,8%, Brescia addirittura un -14,9%, Como un -11, 6%, Crema un -8,1%, Lodi un -10,9%, Mantova un -12,6%, Pavia un -12,3%.

In diocesi di Cremona le parrocchie più generose rispetto sempre alle offerte deducibili sono Cassano d’Adda con 49 erogazioni (45 nel 2014) per 3.700 euro (3.080,00 euro nel 2014), Rivolta d’Adda con 27 erogazioni (nel 2014 erano state 22) per 1.783 euro (1.305,00 euro nel 2014), Viadana con 26 erogazioni (29 nell’anno precedente) per 1.193,20 (1.742,50 euro nel 2014), Caravaggio con 25 erogazioni (35 nel 2014) per 5.163 euro (3.911,70 nel 2014), Pandino con 22  (29 nel 2014) per 610 euro (910 euro nel 2014). Nella città di Cremona con le sue 22 parrocchie nel 2015 ci sono state 224 offerte (233 nel 2014) per 26.692,50 euro (27.649,50 euro nel 2014). Degne di menzione per generosità nel 2015 anche le comunità di Castelleone con 23, Brignano Gera d’Adda con 20 offerte, Soresina con 14, Pizzighettone con 14 e Fornovo san Giovanni con 11. Tra le piccole comunità da rimarcare San Martino dall’Argine con 11 offerte e Castelvisconti con 6 offerte.

«Trasparenza ed equità sono i pilastri di questo sistema attivo dal 1989» assicura don Claudio Rasoli, nuovo responsabile diocesano del Servizio per la promozione del Servizio economico alla Chiesa, al quale abbiamo rivolto alcune domande chiarificatrici.

Che cosa sono le offerte deducibili per i sacerdoti?

«Sono erogazioni liberali che mirano al sostentamento di tutti i 36.500 preti diocesani italiani: 33.000 in servizio attivo, 3.000 a riposo perchè anziani o malati e 500 fidei donum . L’espressione offerte per il sostentamento del clero risale al 1989, quando questa nuova possibilità di condivisione ecclesiale entrò in vigore. Come nelle comunità cristiane delle origini, il sacerdote è sostenuto da tutta la comunità, in modo che possa dedicarsi totalmente all’annuncio del Vangelo e alle opere a favore dei fratelli. Ogni fedele che dona non contribuisce solo alle necessità quotidiane del suo parroco, ma a quelle di tanti altri preti, parroci in comunità più piccole e meno fortunate del nostro Paese»

Le parrocchie già contribuiscono al mantenimento del prete. Non basta questa forma di sostentamento?

«Ogni sacerdote può trattenere per sé dalla cassa parrocchiale 0,0723 euro (140 vecchie lire) al mese per abitante. Metà delle circa 25.600 parrocchie italiane sono molto popolate e ai sacerdoti non manca il necessario. Ma l’altra metà conta in media 1.000 abitanti e i pastori ricevono 72,30 euro mensili, o anche meno. Per questo vengono in aiuto le offerte per i sacerdoti da tutti gli altri fedeli italiani. Così si fa perequazione, cioè parità di mezzi e trattamento».

Quant’è il fabbisogno annuale della Chiesa Cattolica italiana per i sacerdoti? Quant’è il mensile di preti e vescovi?

«Il fabbisogno annuale della Chiesa per il sostentamento del clero è di 555,2 milioni di euro (anno 2014). Si tratta di assicurare ai 36 mila preti diocesani un minimo di 860 euro netti al mese, destinato ad un sacerdote appena ordinato, che arrivano a 1.383 euro netti per un vescovo ai limiti della pensione».

Perché donare l’Offerta per i sacerdoti, se c’è l’8xmille?

«Le offerte per i sacerdoti e l’8xmille sono nati insieme, con gli Accordi di revisione del Concordato nel 1984. Ma se l’8xmille è andato incontro ad una rapida diffusione, che oggi lo ha reso un mezzo ben noto per sostenere la Chiesa Cattolica, le offerte sono uno strumento ancora poco usato, forse anche perché richiedono un contributo personale in più. Oggi le offerte non arrivano a coprire il fabbisogno per il sostentamento del clero. E l’8xmille lo garantisce in modo determinante. Ma le offerte sono un segno della vita ecclesiale e dell’unità dei fedeli. Per questo vale la pena promuoverle»

Perchè sono dette offerte deducibili?

«Perché chi le versa può dedurle dalle tasse (fino a 1.032, 91 euro, cioè 2 milioni di vecchie lire, ogni anno). L’offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Occorre conservare la ricevuta del versamento per i successivi cinque anni solari».

 

Per sostenere i sacerdoti diocesani con le Offerte Insieme ai sacerdoti, si hanno a disposizione 4 modalità:

1 – Conto corrente postale
Si può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla posta.

2 – Carta di Credito
Grazie alla collaborazione con Cartasì i titolari di questa carta di credito possono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800 825000 oppure collegandosi al sito Internet www.insiemeaisacerdoti.it

3 – Versamento in banca
Gli sportelli delle principali banche italiane sono disponibili a ricevere un ordine di bonifico a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero-Erogazioni Liberali (elenco banche www.insiemeaisacerdoti.it).

4 – Istituti Diocesani
Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco Istituti Diocesani Sostentamento Clero www.insiemeaisacerdoti.it).

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