Importante momento di riflessione a “La Zolla”, organizzato dal presidente dell’associazione don Giuseppe Salomoni, quello di sabato 26 ottobre insieme a due importanti ospiti: mons. Domenico Battaglia e il giornalista Roberto Guaglianone.
L’evento pomeridiano è stato occasione per celebrare i dieci anni della sede dell’associazione in via San Savino, nata nel 1991 per volontà di alcuni genitori con figli tossicodipendenti e che al momento ospita venticinque persone provenienti da tutta la Lombardia.
Gli interventi sono stati preceduti dal saluto del vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni e dal benvenuto di don Giuseppe Salomoni che ha voluto ricordare come: «Questi momenti di riflessione insieme ai volontari e agli amici dell’associazione sono importati per scrutare i segni del nostro tempo e progettare il nostro futuro, per investire le nostre risorse personali non con gesti eclatanti ma nella quotidianità».
Ascolta l’introduzione del vescovo Napolioni e don Salomoni
L’intervento di mons. Domenico Battaglia, vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti nel beneventano, è stato caratterizzato dalla sua esperienza di vita: infatti nel periodo dal 1992 al 2016 ha guidato il Centro Calabrese di Solidarietà (comunità dedita al trattamento e al recupero delle persone affette da tossicodipendenze) durante il quale aveva già avuto diversi contatti con la realtà de “La Zolla” di Cremona.
Le parole di “don Mimmo”, come è conosciuto comunemente, arricchite dal racconto di diversi episodi da lui vissuti, sono state intense e profonde, a tratti commoventi per ribadire il cuore del messaggio evangelico «in tutti questi anni ho incontrato tanti volti: pensate se dicessimo la stessa cosa che diciamo a Dio al nostro prossimo “il tuo volto io cerco”, così ci riappacificheremo anche con Dio. Oggi rischiamo un’overdose di autoreferenzialità dove tutti noi soccombiamo, il Vangelo per tutti può essere una mappa per evitare la cultura dello scarto denunciata da papa Francesco».
Ascolta la relazione di mons. Battaglia
A seguire l’intervento del dott. Roberto Guaglianone, giornalista di “Scarp de’ tennis” periodico di strada della Caritas ambrosiana, prestato al sociale che ha voluto riflettere sul passaggio dall’individualismo alla condivisione.
La sua riflessione si è declinata su un piano sociale e politico analizzando come «dopo la crisi economica del decennio scorso non siamo più nel tempo della realizzazione di sé stessi attraverso l’ossessione del consumo ma ora è il momento della sopravvivenza nei confronti di chi si ha di fianco. In questi anni abbiamo visto che la ricchezza che va a pochi può essere strumento per dire che i soldi sono pochi e quindi bisogna sopravvivere contro gli altri – proseguendo ha poi anche fatto riferimento all’enciclica di papa Francesco “Laudato si’” poiché – è necessario superare l’individualismo e passare alla condivisione anche nei nostri territori attraverso la tutela dei beni comuni come la terra, l’acqua, l’energia che devono essere condivisi. Una condivisione che deve essere vera, come anche la lotta contro l’evasione fiscale, perché lo Stato dev’essere strumento automatico di redistribuzione e di ripartizione della ricchezza economica. Impegno comune anche per una rinegoziazione del debito pubblico e del reinvestimento delle risorse spese in ambito militare: urgenze che sono all’ordine del giorno, specialmente per i giovani».
Ascolta la relazione di Roberto Guaglianone