«Che cercate?», l’esperienza dei cremonesi alla Macerata-Loreto

Da Cremona circa sessanta pellegrini tra i 100mila che si sono messi in cammino verso la Santa Casa, salutati e incoraggiati da Papa Francesco

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Anche una sessantina di cremonesi hanno partecipato nella notte tra sabato 9 e domenica 10 giugno alla 40ª edizione della Macerata-Loreto, insieme con altri 100mila pellegrini da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. 

Il pullman partito da Cremona sabato pomeriggio è arrivato a Macerata alle 19.30 per l’incontro con tutti gli altri pellegrini nello stadio dove è giunta la Fiaccola della pace, benedetta da Papa Francesco in piazza San Pietro e portata da 35 atleti attraverso i luoghi del terremoto.

Prima della Messa anche il Santo Padre ha voluto salutare i pellegrini con una telefonata accolta da un grande applauso:

«A me piace quando vedo giovani coraggiosi che si mettono in cammino per andare la notte, è un buon segnale, perché nella vita non si può restare fermi, un giovane non può restare fermo, se no va in pensione a venti anni. La gioventù è per andare avanti, per scommettere e dare frutti»

Poi nello stadio si è celebrata la Messa. Alle 22 la partenza per il cammino. Ventotto chilometri durante la notte, verso la Santa Casa e alla Madonna Nera di Loreto. Un percorso condiviso fatto di fatica e canti, di condivisione, preghiera e silenzio, orientato dalla domanda posta come tema della 40ª edizione: «Che cercate?».

Macerata-Loreto 2018

Scrive Giulia, una giovane cremonese, all’indomani dell’esperienza alla Macerata-Loreto:

«Vivo cercando e sperando di ottenere qualcosa dalla vita, e mi opprime la sensazione che dopo aver vissuto qualcosa di grande, io finisca per tornare alla normalità di tutti i giorni e che ciò che c’è stato di speciale sia solo un ricordo. Quindi mi ero convinta a cercare solo una sorta di soddisfazione, poi sabato notte ho dato una mezza risposta alla domanda “Che cercate?”. Grazie ai volti di coloro con cui sto legando più che mai mi sono resa conto di cercare qualcuno da seguire, in continuazione cerco una guida di cui seguire i passi. Nella notte ho camminato con migliaia di persone e sono arrivata in cima, migliaia di guide che ho davanti ai miei occhi tutti i giorni. E questa è per me una certezza».

L’arrivo, alle 8 della mattina è un’emozione, raccontata così da Sara e Fortunata:

Arrivati a Loreto, nonostante fossimo stravolti dopo 9 ore di cammino, eravamo rapiti dalla bellezza del santuario e dalla moltitudine di persone presenti. Lì ci siamo accorti di come non fosse bastata solamente la nostra forza di volontà per permetterci di arrivare, ma c’era Qualcosa a cui tutti tendevamo. La domanda con cui siamo partiti è adesso, al ritorno, un punto da cui cominciare, cioè una domanda per cui mettersi in cammino tutti i giorni.

A chiudere il fiume di gente arrivata a Loreto la statua della Madonna, presso cui tutti hanno potuto bruciare un foglio con le proprie intenzioni. Le proprie domande e i propri propositi per il cammino che prosegue nella quotidianità.

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