Carità, il vero nome della politica che orienta la storia al bene comune

L'incontro annuale del Vescovo con i politici si è tenuto domenica 16 dicembre a Casalmaggiore, alla presenza di politici, amministratori ed esponenti del mondo economico

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Domenica 16 novembre, presso l’auditorium Giovanni Paolo II nella parrocchia di S. Stefano, a Casalmaggiore, si è tenuto l’annuale incontro del Vescovo con i rappresentanti del mondo politico, amministrativo, economico e sociale, promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il lavoro, coordinato da Sante Mussetola, che ha moderato i lavori.

Il tema scelto per la riflessione – in linea con il messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale della Pace 2019 – è stato il nesso tra politica e carità. L’incontro, sul tema “La politica è la forma più alta della carità”, ha ripercorso diversi testi del Magistero, da San Paolo VI all’attuale Pontefice, offrendo spazio anche ad una condivisione tra i presenti: oltre al sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni che ha fatto gli onori di casa, il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, il presidente della provincia Davide Viola, il senatore Luciano Pizzetti, oltre a rappresentati delle forze dell’ordine, diversi consiglieri comunali e provinciali, rappresentanti di associazioni cattoliche e membri del Consiglio pastorale delle parrocchie di Casalmaggiore.

L’articolato intervento del Vescovo Napolioni ha offerto provocanti stimoli al dibattito citando figure e pronunciamenti che, dal Concilio Vaticano II, hanno saputo riflettere sul ruolo delle istituzioni pubbliche e della politica convergendo, oltre le differenze, all’obiettivo della carità vissuta e del bene comune declinato nella ricerca di pace sociale e solidarietà.

Circa le ambiguità con cui si utilizza il termine carità, troppo spesso associato ad un superficiale buonismo, monsignor Napolioni ha suggerito come l’amore divenga l’antidoto ad una visione individualista della vita e della società, un “amore sociale” – come si esprime l’Enciclica di S. Giovanni Paolo II “Redemptor hominis” – capace di suscitare la partecipazione di tutti al bene comune.

“L’autorità in campo sociale e il buon amministratore sarà colui che vive la paternità e la maternità del suo essere partecipe della vita della collettività e del singolo cittadino” ha sostenuto il Vescovo. Il buon Sindaco – così – amerà i suoi concittadini non di un astratto paternalismo, ma con l’obiettivo di rendere la società più umana, facendo “dell’amore nella vita sociale la norma costante e suprema dell’agire” (CCC 582).

Come base del vivere sociale è stato proposto l’orizzonte della solidarietà: non “volontarismo sentimentale” – ha precisato monsignor Napolioni – ma conversione del cuore nel progettare la storia, come richiamato anche nell’Enciclica “Caritas in veritate” di papa Benedetto XVI (2009). Un “umanesimo integrale” inverato dalla vicinanza ai poveri e agli emarginati della società, come affermato da papa Francesco nell’Esortazione apostolica “Evangelii gaudium” (2015).

Originale e stimolante, in conclusione, la proposta del Vescovo di dare una particolare lettura dell’ “Inno alla carità” della prima Lettera ai Corinzi, al capitolo 13, nel quale sostituire il termine “carità” con il termine “politica” per verificare l’indubbia efficacia, dopo 2000 anni, dello scritto di S. Paolo.

Alla riflessione è seguito un momento di fraterno scambio e ascolto tra i presenti, positivamente coinvolti nel denso percorso tematico. All’incontro è seguita la celebrazione della S. Messa presieduta dal Vescovo nel Duomo di Casalmaggiore, nella liturgia della terza domenica di Avvento.

Photogallery dell’incontro

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