Ancora in stallo la situazione dei volontari bloccati in Brasile: il punto della situazione

Il gruppo ha preso contatto con il Consolato d’Italia a Recife che ha fatto un capillare lavoro di censimento di tutti gli italiani presenti nel Paese: ora si attendono da Roma le valutazioni del Ministero della Salute

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Ancora in stallo la situazione del gruppo di volontari cremonesi che si trova in Brasile, a Salvador de Bahia, dove il 7 gennaio scorso è giunto per offrire un proprio contributo alla comunità cattolica di Jesus Cristo Ressuscitado, retta dai due sacerdoti fidei donum cremonesi don Emilio Bellani e don Davide Ferretti.

Sul sito internet della parrocchia di Pandino il punto della situazione, nelle parole del vicario don Andrea Lamperti Tornaghi, volato oltreoceano con le tre giovani della parrocchia – Erica, Federica, Elisa – e Marco, un giovane della parrocchia di Sant’Agostino in Cremona aderendo al Progetto Bahia, coordinato dall’Ufficio missionario della Diocesi di Cremona e che vede la presenza in Brasile anche dell’incaricato don Maurizio Ghilardi. Una esperienza che avrebbe dovuto conlcudersi il 21 gennaio scorso e che, invece, sta continuando a motivo dell’impossibilità di rimpatrio.

«Inizialmente – si legge sul sito della parrocchia di Pandino – il volo di rientro, previsto con la TAP Airportugal, è stato bloccato a seguito dell’ordinanza del Ministero della Salute del Governo Italiano del 16 gennaio scorso, a motivo del contenimento della cosiddetta “variante brasiliana” del SARS-CoV-2. Appresa la notizia dai social network, il gruppo si è relazionato subito con le autorità diplomatiche italiane, sia attraverso il sito dovesiamonelmondo.it facente capo all’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri che contattando direttamente il Consolato Onorario d’Italia a Salvador de Bahia. Rassicurati circa la consapevolezza da parte delle istituzioni della loro situazione, i ragazzi hanno ri-organizzato la loro vita e presenza in parrocchia, continuando a portare quell’aiuto che li ha spinti ad intreprendere un viaggio così impegnativo in un periodo atrettanto complesso».

«Nell’attesa, ovviamente, sono stati presi contatti con la compagnia aerea per riproteggere il volo – prosegue ancora il resoconto – su di una data successiva al 31 gennaio (data di scadenza dell’ordinanza del nostro Ministero della Salute) ottenendo sei posti sul volo TAP Salvador–Milano Malpensa (via Lisbona) del 3 fabbraio (rientro in Italia il giorno successivo). Nel frattempo è comparso un provvedimento del Ministero dell’Interno del Governo portoghese (il n.º 1125-D/2021 del 27 gennaio scorso) che ha interdetto tutti i voli dal Brasile fino al 14 febbraio 2021. Nel giro di poche ore anche altri Paesi europei oltre al Portogallo hanno interdetto i voli dal Brasile con provvedimenti analoghi. Infine sabato 30 gennaio il Ministero della Salute del Governo Italiano ha prorogato la validità dell’ordinanza che chiude lo spazio aereo con il Brasile fino al 14 febbraio».

«Il gruppo ancora una volta non si è perso d’animo – viene rassicurato – e nonostante la fatica di vedere sfumare di giorno in giorno la possibilità di rientrare nelle proprie case così come ai propri impegni ed occupazioni nei tempi stabiliti, ha preso ulteriori contatti con il Consolato d’Italia a Recife da cui dipende tutto il nord-est brasiliano e quindi anche lo stato di Bahia. Con grande professionalità e disponibilità i funzionari del Consolato e dell’Ambasciata d’Italia a Brasilia hanno fatto un capillare lavoro di censimento di tutti gli italiani presenti nel paese verde-oro e questa mattina, con una comunicazione ufficiale da parte dell’Ambasciata, il gruppo è stato informato che tutte le informazioni richieste e gli elementi raccolti sono serviti per la realizzazione di un’articolata mappatura complessiva delle presenze temporanee in Brasile, i cui principali elementi aggregati sono stati già trasmessi, per le valutazioni di competenza, al Ministero della Salute a Roma».

«Siamo partiti con la consapevolezza – ha scritto don Lamperti Tornaghi in una lettera inviata qualche giorno fa al Ministero degli Esteri ed alle sedi diplomatiche italiane in Brasile – che il nostro aiuto alla popolazione locale potesse avere priorità rispetto ad interessi personali, rassicurati anche dal fatto che le condizioni pandemiche nella Bahia (così come ribadito più volte dai nostri confratelli sul posto e come potuto sperimentare anche da noi in questi giorni) garantissero sufficienti margini di sicurezza. Di questo siamo tuttora convinti. Fiduciosi quindi nell’operato del nostro Governo, il quale non ci avrebbe permesso di lasciare l’Italia per esprimere nel mondo quei valori di carità e solidarietà che gli italiani hanno sempre saputo portare all’estero senza la certezza di permetterci di fare ritorno alle nostre case ed alle nostre famiglie, rimaniamo in attesa che il Ministero della Salute si esprima per quanto di sua competenza».

TeleRadio Cremona Cittanova
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