Anche una delegazione diocesana alla 48a Settimana Sociale di Cagliari

La tematica del lavoro sarà approfondita anche nel corso del 2018. Tra gli appuntamenti in agenda la Messa del 1° maggio e l'incontro del Vescovo con il mondo politico, economico e sociale

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Il tema del lavoro, analizzato sotto i diversi punti di vista, come quello della denuncia, del lavoro che non c’è, del lavoro nero, della disoccupazione, delle ecomafie e delle agro-mafie o del problema del caporalato, sarà al centro della 48esima Settimana Sociale, in agenda a Cagliari dal 26 al 28 ottobre. Un appuntamento che vedrà la partecipazione anche di una delegazione diocesana, formata dal vescovo Antonio Napolioni, dal prof. Fabio Antoldi (docente dell’Università Cattolica e membro della Commissione diocesana di Pastorale sociale e del lavoro), e da Lorenzo Pini, un giovane universitario di Cremona.

“Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale” è il titolo della Settimana Sociale di Cagliari: al centro della riflessione, dunque, un tema cruciale per la vita del Paese. Con l’obiettivo di mettere sul tavolo le attese della gente, naturalmente con una particolare attenzione al territorio che ospiterà la Settimana, non scelto a caso. “Di fronte a noi – ha precisato mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente della Commissione episcopale della CEI per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace – non abbiamo una riflessione teorica, ma i drammi della gente, da chi non ha un lavoro a chi subisce il ricatto dello sfruttamento e del lavoro nero, o piange la perdita di una persona cara a causa dell’inquinamento o di un incidente sul lavoro”. Insieme alla denuncia, però, troverà spazio anche il racconto di “tante buone pratiche, espressione dei territori”, per giungere infine a “proposte concrete per il mondo economico, sindacale, politico”.

L’appuntamento non vuole perciò essere “un convegno come tanti”, ma “tappa di un percorso, già cominciato nei mesi precedenti e destinato a continuare”. E la Settimana sociale, per rispettare la consegna della concretezza, “non vuole parlare di numeri, ma di persone, di vite concrete, di speranze e delusioni, di dignità e solidarietà”, proponendo “all’intera società italiana una direzione di marcia per contribuire a trovare una strada” che porti fuori “dalla crisi in cui versa da troppi anni”, secondo quei quattro “registri comunicativi” già presentati nella “Lettera d’invito” alla Settimana sociale: denuncia, ascolto e narrazione, buone pratiche, proposta.

Per i lavori – cui parteciperanno circa 1.200 persone provenienti da tutt’Italia – è stato scelto un “metodo sinodale”, che sta animando anche il cammino preparatorio. In questa ottica a fine marzo sono state pubblicate le “Linee di preparazione” in vista di questo importante appuntamento ecclesiale.

Linee di preparazione alla 48ª Settimana Sociale

 

Ulteriori prospettive in diocesi

La 48esima Settimana Sociale di Cagliari è solo il primo appuntamento in agenda per l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, diretto da Sante Mussetola, che comunque, nella seconda parte dell’anno pastorale, intende promuovere occasioni di formazione specifica proprio a partire dalle tematiche sviluppate a Cagliari in un più ampia proposta di formazione di base per adulti a livello di zone pastorali.

Tra gli appuntamenti ormai consolidati, anche per il prossimo anno pastorale, vi sarà il consueto incontro del Vescovo con i rappresentanti del mondo della politica, dell’economia e del sociale. Già fissata la data: il 3 dicembre, nella prima domenica di Avvento; ancora da definire, invece, la location, che si vorrebbe legare alla figura di don Primo Mazzolari.

Martedì 1° maggio si svolgerà quindi la Messa per il mondo del lavoro presso un’attività produttiva del territorio diocesano.

Sempre nel mese di maggio si vorrebbe dare seguito all’iniziativa “Spazio comune del vangelo”: gli incontri saranno focalizzate sul tema missionario a partire dai capitoli 9 e 10 del Vangelo di Matteo, scelti come tema di fondo dell’anno pastorale.

Altre iniziative potranno essere programmate, in sinergia con l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale del lavoro, nelle zone pastorali o nelle singole parrocchie con la realizzazione di iniziative locali nel quadro del programma pastorale dell’anno.

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