Anche la delegazione cremonese al 40° Convegno nazionale delle Caritas diocesane che si sta svolgendo ad Abano Terme

"Giovane è... #unacomunitàchecondivide" il titolo dell'assisi che martedì 17 aprile ha visto intervenire il Presidente della CEI

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Anche una delegazione di Caritas Cremonese – composta dal direttore don Antonio Pezzetti insieme agli operatori Alessio Antonioli e Irene Arcaini – ad Abano Terme, in diocesi di Padova, per prendere parte al 40° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, iniziato lunedì 16 aprile. Il convegno, a partire dal titolo – “Giovane è… #unacomunitàchecondivide” – si colloca nella prospettiva degli Orientamenti pastorali della CEI “Educare alla vita buona del vangelo” e del Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Ascolto e movimento sono le due parole “giovani” che papa Francesco ha utilizzato per annunciare il Sinodo e sono le parole che segnano l’intero cammino ecclesiale verso una società più giusta e fraterna da costruire insieme, fino alle periferie del mondo.

Fedeli al mandato di Paolo VI e alla testimonianza di mons. Nervo e mons. Pasini che hanno fatto nascere e crescere la Caritas, i circa 600 tra direttori e operatori delle 200 Caritas diocesane e di Caritas Italiana sono chiamati ad una riflessione fondamentale per tutto il loro servizio, che in questa era di crisi e di complessità rafforzerà l’impegno a esserci, abitare con responsabilità il territorio, sperimentare con coraggio nuove forme di carità, sempre orientate allo sviluppo di comunità, con un’attenzione particolare ai giovani.

“Una dedizione sempre più piena alla causa degli ultimi e dei poveri , giungendo fino alle periferie umane ed esistenziali dell’odierna società per essere autentici apostoli della carità, animati dagli stessi sentimenti dell’unico Maestro e Buon Samaritano dell’umanità”. Questo l’auspicio che tramite il Segretario di Stato card. Pietro Parolin, papa Francesco ha fatto pervenire al card. Francesco Montenegro, presidente di Caritas Italiana, e ai partecipanti al convegno.

Al messaggio del Papa si è aggiunto anche quello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “La nostra comunità nazionale – ha sottolineato il Presidente – ha apprezzato negli anni il lavoro tenace delle Caritas diocesane, la fedeltà quotidiana alle persone, l’impegno sincero ad includere, ad emancipare dal bisogno, a rispettare la dignità e la libertà di ciascuno…Costruire insieme un umanesimo condiviso richiede dialogo e apertura, amicizia e impegno, solidarietà e progettualità, capacità di affrontare il tempo nuovo con visione e ideali, superando sterili spinte all’individualismo che rischiano di alimentare egoismi, paura, sfiducia”.

Particolarmente significativa è la sede di questo 40° Convegno, Abano Terme, in quanto, come hanno ricordato papa Francesco nel suo messaggio e lo stesso card. Montenegro nel suo saluto introduttivo, si trova nella diocesi di mons. Giovanni Nervo, primo presidente, e di mons. Giuseppe Pasini, due sacerdoti che con il loro pensiero e la loro testimonianza di vita hanno lasciato alla Chiesa un’eredità che continua a produrre proposte nuove e frutti di autentica misericordia e carità. E proprio dal territorio è arrivato anche il plauso del Governatore del Veneto, Luca Zaia, che in un messaggio al delegato regionale delle Caritas del Nord Est, don Marino Callegari, ha sottolineato come in “un sistema unico di presa in carico delle situazioni di impoverimento e di marginalità…gli sportelli e i centri di ascolto delle Caritas sono le prime antenne nel territorio, interfacciandosi con i problemi e i nuovi volti della povertà”.

Nella prima giornata di lavoti, con il coordinamento della giornalista Micaela Faggiani, è stato dato spazio a esperienze e voci di giovani. Voci che hanno parlato di contatto con la povertà di strada e del Sud del mondo, di carcere, droga, mancanza di lavoro e di prospettive. Ma anche di speranza, di fede, di servizio, di vita nuova nata proprio dalle esperienze e dagli errori fatti.

A caratterizzare i lavori di martedì 17 aprile la presenza del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, card. Gualtiero Bassetti. “Una volta che come Chiesa – ha sottolineato il cardinale – abbiamo chiarito la necessità di un accompagnamento e un’accoglienza autenticamente eucaristica dei giovani, possiamo provare, sulla base della nostra esperienza e della nostra storia, ad aiutarli ad individuare le sfide che si trovano a dover affrontare”. Ha poi aggiunto: “Per questo esprimo la mia gratitudine per le iniziative preziose e coraggiose che la creatività pastorale della nostra chiesa sa mettere in campo” con un approccio non paternalistico, fondato “sul rigore dello studio e dell’approfondimento, sulla consapevolezza della dimensione internazionale delle sfide, ma anche delle risorse per affrontarle”. Infine un’osservazione e un auspicio:”Se prendiamo la nostra carta costituzionale troviamo una magna carta: il progetto del superamento della democrazia liberale per la democrazia sostanziale, quindi solidale. Vi sono i valori, fondati sul rispetto della dignità della persona, che hanno permesso al nostro paese di affrontare le crisi più difficili; essi sono, per di più, il cardine di una crescita economica – in un passato non così lontano – fra le più sorprendenti del mondo. Uno sviluppo tanto più solido e forte quanto più inclusivo e capace di esprimere la cultura solidale del nostro paese…Occorre mettere in moto la speranza: l’umanità nel suo insieme è capace di dare risposte coerenti alle sfide che la riguardano… Davvero o ci si salva tutti insieme o non si salva nessuno”.

Nel pomeriggio i gruppi di confronto, orientati da un lato dalla volontà di sollecitare il protagonismo dei giovani, dar loro voce, non come spettatori del convegno, ma come attori principali con le loro esperienze, dall’altro lato dalla necessità di considerarli non come categoria sociologica, ma avendo la fortuna come Caritas di incontrarli in vari ambiti del nostro agire, partire proprio dalle loro storie, dal loro vissuto, dalla ricchezza dell’incontro che abbiamo con loro.

I tavoli di confronto anche nel pomeriggio di mercoledì 18 aprile. In mattinata, invece, i convegnisti si recheranno presso l’Opera della Provvidenza Sant’ Antonio per la presentazione delle esperienze diocesane per lo sviluppo di comunità, con i giovani.

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