Alle soglie dei 100 anni si è spenta suor Alfredina Zambelli (Adoratrici)

La religiosa, originaria di Pandino, era ricoverata presso la Casa Santa Maria di Rivolta d'Adda e proprio negli ultimi giorni era guarita dal Coronavirus

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Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 11 giugno suor Alfredina Zambelli, religiosa dell’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d’Adda, deceduta nella serata di sabato 9 maggio presso Casa Santa Maria, la casa di riposo delle Adoratrici a Rivolta d’Adda. Nelle settimane precedenti era risultata positiva al Covid, ma proprio il giorno prima della morte il tampone aveva dato esito negativo. Tutti la ricordiamo gioiosa presenza dell’Istituto fondato da san Spinelli in tutte le comunità dove ha vissuto. Sempre sorridente e con una parola affettuosa per ciascuno.

Classe 1920, aveva lasciato Pandino nel 1940 per entrare nella Casa madre delle Adoratrici di Rivolta d’Adda. Nel 1942 avevo emesso i voti.

È morta attorniata dalle consorelle, emettendo l’ultimo respiro, silenziosa, senza far rumore. Lei che di rumore ne aveva fatto tanto nella sua lunga vita vissuta per 78 anni da consacrata. Una persona di una carica vitale straordinaria, allegra sempre, vivace oltremodo, creativa e capace di costruire relazioni con tutti.

Non c’era categoria di persone che non entrasse nel suo cuore: vicinissima ai bambini con quel suo modo gioioso di affrontare e vedere le cose; aperta e sincera con gli adulti, capace sempre di far vedere il lato bello della realtà; attenta fino alla fine ai malati, agli anziani, ai sofferenti. Ne sanno qualcosa gli anziani della casa di riposo Brunenghi di Castelleone, dove ha vissuto gli ultimi 14 anni della sua missione. Non li “lasciava in pace”, e se qualcuno stava male, lo andava a visitare più volte al giorno. Lei che di anni a volte ne aveva più di loro.

Memoria storica dell’Istituto, fino al giorno prima della sua morte la sua testa portava impressi nomi, volti, ricordi, particolari di tante sorelle e di tanti eventi della storia delle Adoratrici che solo lei ricordava… Come quando raccontava che nel 1932 era venuta a Rivolta con le sue suore di Pandino in bicicletta. C’era la solenne inaugurazione della statua di padre Spinelli che si trova nel chiostro di Casa Madre per del cinquantesimo di fondazione dell’Istituto. Lei c’era! E in quell’occasione si tenne una processione dalla chiesa parrocchiale. Lei e le sue amiche, per vedere meglio, si erano arrampicate sulle inferriate dell’osteria che si trovava nei pressi di Casa Madre!

 

Ha affrontato la sua malattia con una forza invidiabile. Era risultata positiva al Covid-19, ma proprio il giorno prima della sua morte il tampone aveva dato esito negativo. Lo aveva vinto! Ma ormai le forze mancavano e il respiro che man mano veniva meno era solo il pretesto per ripetere: “Per le vocazioni, per i sacerdoti” e “Va bene così”. Solo sottovoce, quasi per non voler farlo pesare, a volte le scappava un “È dura la strada del Calvario” e poi un suo sorrisetto, come a voler prendersi gioco della sofferenza e della morte. E alla domanda: “Suor Alfredina, hai paura di morire?”, la sua riposta è stata: “Paura?!?! Ma si vive per questo, per morire, per andare dallo Sposo, per vivere per sempre”. “Sei contenta?”. “Molto! Grazie di tutto a tutti!”.

TeleRadio Cremona Cittanova
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