Alla “scuola” della Via Crucis

Il 22 marzo a Cremona il tradizionale appuntamento per studenti e famiglie promosso dagli istituti “Sacra Famiglia” e “Beata Vergine”

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Anche quest’anno si è svolta a Cremona la tradizionale Via Crucis proposta dalle scuole “Sacra Famiglia” e “Beata Vergine” in preparazione alla Pasqua. L’appuntamento è stato nella serata di giovedì 22 marzo insieme ad alunni (una popolazione di più di mille studenti), genitori, amici e insegnanti. 

Inaugurato nel 2004 a Caravaggio e proseguito nel 2005 a Castelleone, dal 2006 l’appuntamento si è stabilito a Cremona, dapprima nel cortile della Sacra Famiglia poi, con l’estensione dell’invito alle altre scuole paritarie della città, il percorso si è spostato nel centro storico.

Anche questa volta, partendo dalla Cattedrale, il corteo si è mosso lungo largo Boccaccino, via Platina e piazza sant’Antonio Maria Zaccaria, per concludersi all’interno del Duomo.

Le quattro stazioni animate dai ragazzi più grandi sono state tratte dal messaggio di papa Francesco per la quaresima 2018. Significativi passaggi hanno accompagnato il corteo: dall’agonia nell’orto degli ulivi alla morte in croce del Signore. Ad aiutare e a sostenere il canto e la preghiera il coro “Don Cesare Zaffanella”.

In sordina, tra la numerosa folla, il vescovo Antonio Napolioni che, al termine, ha rivolto il suo saluto e la sua benedizione alla platea attenta e composta.

 

Come i bambini e i ragazzi delle scuole hanno ben compreso, questo momento extrascolastico fa parte del loro percorso formativo e del loro ritrovarsi insieme al di fuori e al di là delle quotidiane aule. Gli alunni infatti, dopo essersi preparati durante le settimane quaresimali all’interno delle rispettive strutture, sia attraverso momenti dedicati alla conoscenza e alla riflessione della Via della Croce, sia imparando il canto di accompagnamento, sono stati coinvolti per non rimanere estranei a un evento da vivere, quale momento spirituale ed educativo.

In questo ultimo scorcio di Quaresima la parola che rimarrà sarà che le prossime attese vacanze non saranno “di Pasqua”, ma “per Pasqua” e che si può morire e risorgere sempre, perché “la risurrezione è una forza potente” per tutti.

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