Alla Fondazione Germani il saluto alla direttrice Generali al termine del serivizio

Presenta il vescovo Napolioni che ha presieduto l'Eucaristia nella cappella della casa di riposo di Cingia de' Botti

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Nella mattinata di mercoledì 9 settembre, presso la cappella della Fondazione Germani di Cingia de’ Botti, il vescovo Antonio Napolioni ha presieduto l’Eucaristia. L’occasione anche per salutare la direttrice generale Marina Generali, giunta al traguardo della pensione. Accanto al Vescovo hanno concelebrato il vicario generale don Massimo Calvi, il parroco moderatore dell’unità pastorale locale, don Ettore Conti, e gli ex cappellani della Fondazione, don Marco Genzini e don Gianpaolo Mauri.

Nel saluto iniziale il vescovo Napolioni ha ringraziato la Generali per lo spirito di dedizione che l’ha animata in questi trentatré anni di lavoro, spirito che interpella di fronte ai fratelli più deboli; un grazie da estendere a Dio, a Cristo crocifisso.

Nell’omelia ha poi sottolineato l’aspetto paradossale di un’espressione come “Beati voi poveri” che davvero può suonare come una carezza o come un cazzotto. A questo si è chiamati: meditare, pregare la Parola profondamente finché non si accende una luce calda che indica la via da seguire. La riflessione ha poi abbracciato la parola “riposo”, dato che Fondazione Germani, sorta a fine ‘800, è conosciuta in tutto il territorio (e anche oltre) come “casa di riposo”, anche se adesso offre molti altri servizi. “Tutti camminiamo verso un riposo che alla fine sarà quello eterno”, ha detto monsignor Napolioni, ricavando dalla Parola di Dio un compito: “Ognuno di noi deve far riposare il suo prossimo, rasserenandolo, prendendosi cura dei fratelli più fragili in una prospettiva cristiana, fortemente voluta dalla fondatrice Elisabetta, votata ad una missionarietà evangelica che ha il dono di far pregustare il Paradiso, farci intuire che Dio ci aspetta così, a braccia aperte, per trasfigurare le nostre miserie. Così impariamo a guardare gli altri in modo aperto, focalizzandoci sul “noi”; in questo modo tutto può cambiare”. Ciò che è definitivo, e che resta, è l’amore, spendersi, avere cura, ripartire. Sottolineando la logica cristiana generativa nella continuità, e anche di questo servizio.

Al termine della celebrazione il presidente Riccardo Piccioni è stato il primo a prendere la parola, una parola commossa e piena di emozione che ha ripercorso le tappe principali della carriera professionale della direttrice Generali. Ne ha sottolineato la grande capacità innovativa, le solide doti umane che hanno portato, con la piena collaborazione degli amministratori, a vedere aumentati negli anni i consensi e le valutazioni positive della struttura. Per questa innegabile capacità e disponibilità il presidente ha voluto esprimere tutta la propria affettuosa riconoscenza.

Quindi il ringraziamento da parte del sindaco Fabio Rossi, che ha definito il Germani una “comunità nella comunità”, una vera risorsa per tutto il territorio, anche dal punto di vista occupazionale. Della direttrice Generali ha colto la preparazione, la determinazione e la lungimiranza, soprattutto in una situazione come quella attuale definita brutta e incerta, ma che il Germani, realtà molto solida, saprà superare per riportarsi al livello di eccellenza che ha sempre avuto. Un intervento terminato con un augurio di buon lavoro a Ivan Scaratti, successore alla direzione generale.

Poi è stata la volta di Enrico Marsella, membro del CdA della Fondazione, che, parallelamente alla Generali, ha svolto un proprio cammino professionale all’interno della Fondazione: partito come ausiliario, per poi diventare infermiere, quindi coordinatore, infine amministratore. Durante questo itinerario ha avuto modo di crescere proprio grazie al puntuale confronto con la Direzione. Marsella ha sottolineato quanto bene la Generali abbia saputo accompagnare tutti i profondi cambiamenti degli ultimi trent’anni, adottando spesso soluzioni coraggiose e innovative, strategie che hanno contribuito a raggiungere un riconosciuto livello di benessere.

Il dipendente Paolo Soldi ha proposto il suo saluto in forma poetica: semplici e simpatiche rime hanno tratteggiato l’intera vita personale e professionale della Generali che, per ultima, ha preso la parola per ringraziare tutti, ricordando due ex presidenti morti in questi mesi: Francesco Mancini e Adelfo Mignoni. Ha poi affermato di essere certa di aver fatto la scelta giusta, non senza sofferenza. Riconoscendo di essere stata a volte un po’ dura, ha sempre ribadito il grande rispetto e spirito di ascolto nei confronti di tutti, finalizzato sempre all’interesse degli ospiti. Ha quindi confidato di aver imparato negli anni che non si finisce mai di studiare, aggiornarsi e più si hanno responsabilità e maggiore è l’obbligo di conoscere, con il coraggio necessario per intraprendere nuove strade; ha imparato che i grandi risultati si ottengono in gruppo, anche se è facile gestire da soli il comando è il lavoro di gruppo che permette di raggiungere obiettivi importanti; ha imparato che le decisioni impattano sulle persone, sulle loro famiglie e a tutti questi soggetti va rivolto sempre il massimo rispetto; ha imparato che le relazioni, seppur fragili, sono la vera ricchezza e richiedono la nostra massima cura; ha imparato che l’intelletto deve sempre affiancarsi alla passione; ha imparato che far sentire la propria voce è meglio: è sempre giusto dire ciò che si pensa. Quindi, ringraziando ancora tutti per averla aiutata, supportata e sopportata, ha concluso invitando ad avere fiducia e coraggio per intraprendere strade sempre nuove.

 

 

Al termine dei discorsi il presidente Piccioni ha consegna a Marina Generali un quadro, realizzato dal pittore cremonese Giorgio Pastorelli, che ritrae la facciata storica del Germani, nel dettaglio di quella porta di ingresso che nel lontano 1987 la direttrice solcò per la prima volta e, a fianco, la finestra, illuminata di luce particolare, del suo primo studio.

Pierpaolo Vigolini

TeleRadio Cremona Cittanova
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