Al via il Grest: da don Arienti, responsabile della FOCr, a tutti l’augurio di un buon viaggio “Perdiqua”

Dopo i momenti di formazione e progettazione scatta l'ora di dare il via all'estate oratoriana

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Per alcuni oratori la giornata di giovedì 16 giugno segna già l’inizio dell’esperienza estiva del Grest. Altri la inizieranno lunedì 20 o nelle settimane successive così come nel mese di luglio. Proprio all’avvio del Grest 2016, dal titolo “Perdiqua”, proporiamo una commento a cura di don Paolo Arienti, responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile e presidente della Federazione Oratori Cremonesi.

In queste settimane, in tempi e forme diverse, gli oratori della Diocesi si rianimeranno di colori, ritmi e suoni: i colori dei cappelli delle squadre, alternati all’azzurro delle maglie animatori; i ritmi delle giornate piene dell’estate; i suoni delle musiche di “Perdiqua”. Un mix esaltante, oltre che stancante, impastato del sudore bello e utile di chi si metterà in gioco nel servizio del più piccoli. Un gioco che vale un viaggio; un viaggio che è metafora profonda e suggestiva della vita di ciascuno. “Si misero in cammino” accompagnerà la nuvola-onda che, speriamo, travolga tutti e ricordi un entusiasmo contagioso, la cui matrice prende le mosse dal Vangelo.

In tantissimi oratori si sono succeduti incontri di formazione prima e di progettazione dopo, accanto a momenti di lavoro più pratico, perché i nostri ambienti educativi siano i migliori possibili, dentro le concrete fatiche e le reali disponibilità che si potranno esprimere. Dunque tutto (quasi) pronto. L’entusiasmo c’è; quello di comunità che desiderano amare e servire, tra piscine, merende, balli e attività laboratoriali, sullo sfondo del tempo magico dell’estate.

Dunque… buon viaggio ai più piccoli  che varcheranno i portali degli oratori non per essere parcheggiati, ma per fare esperienza di un Vangelo vivo; buon viaggio ai sacerdoti responsabili che non faranno mancare la loro disponibilità alla guida non di “cose”, ma di esperienze e occasioni di incontro; buon viaggio ai tantissimi animatori che indosseranno i panni non banali e non scontati di chi si fa prossimo “solo” perché un po’ più grande e desideroso di servire, nella logica non scontata (e non condivisa da tutti) della catena educativa; buon viaggio anche a chi non ci sarà concretamente sui campi da gioco o al bar dell’oratorio, ma si ricorderà del mandato consegnato agli animatori, con la preghiera, la fiducia e la simpatia. Insomma… buon viaggio “perdiqua”, con nel cuore la promessa che il Signore lo si incontrerà davvero nei volti e nelle voci di chi sapremo accogliere.

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