A S. Ilario celebrata dal Vescovo la Messa per la Guardia di Finanza

Mercoledì 20 settembre in vista della festa patronale del Corpo che si celebrerà nella ricorrenza di san Matteo

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Messa del vescovo Antonio Napolioni per gli uomini e le donne della Guardia di Finanaza mercoledì 20 settembre nella chiesa di S. Ilario, a Cremona. L’occasione è stata l’annuale festa del Corpo in occasione del patrono, l’evangelista san Matteo (21 settembre).

La celebrazione, cui hanno preso parte le più alte rappresentanze istituzionali del territorio insieme ai militari delle Fiamme Gialle, è stata presieduta dal vescovo Napolioni, affiancato dal cappellano militare don Andrea Aldovini, dal parroco di S. Ilario (nel cui territorio si trova la caserma “Dino Campagnoli” della Guardia di Finanza) don Irvano Maglia, dal collaboratore parrocchiale don Cristino Cazzulani e dal cerimoniere episcopale don Flavio Meani.

Mons. Napolioni, nell’omelia, ha preso spunto dall’episodio di Matteo, esattore delle tasse, che seduto al banco delle imposte fu chiamato da Gesù a seguirlo a tavola con pubblicani e peccatori. Alla domanda dei farisei che chiedevano ai discepoli “Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?”, Gesù rispose: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori”.

«Gli evasori? Sono peccatori – ha ricordato il Vescovo – che vanno perseguiti per il bene degli onesti in uno sforzo di unità importantissimo. Il vostro spirito, il vostro corpo – ha ribadito rivolgendosi ai tanti militari presenti nella chiesa cittadina – vanno insieme e vanno coniugati nello spirito di corpo che vi contraddistingue. Un’identità che non deve mai essere disgiunta dalla volontà di collaborazione con gli altri settori dello Stato perché solo insieme è possibile, superando egoismi, particolarismi campanilistici e individualismo, perseguire il bene comune a servizio della Verità. Dobbiamo sfidare ogni giorno il nostro io, così spesso autore di muri che ci autoconfinano nell’inferno della nostra solitudine, affinché persegua un noi che solamente può dare la felicità. Felicità che è servizio, unità e carità: ogni lavoro porta con sé un carico, ma anche la gloria di edificare il corpo di Cristo. Continuate, quindi, fieri e umili, ad attuare nella quotidianità il vostro compito».

Al termine della liturgia il saluto del comandante provinciale della Guardia di Finanza, col. Antonino Costa, che voluto ribadire «l’importanza del ruolo che rivestiamo nella società. Le parole del Vescovo Antonio hanno ricordato a tutti noi i doveri che abbiamo: il rispetto più rigoroso delle leggi e un comportamento in linea con i valori che la militarità comporta. Dedizione, professionalità, rigore morale e umiltà sono indispensabili per essere incondizionatamente a servizio della società e, in particolare, dei più deboli. Vi chiedo quindi di anteporre sempre i vostri doveri ai vostri diritti dal momento che i sacrifici portano con sè anche la grande soddisfazione di aver svolto con correttezza il proprio compito».

 

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