A Pizzighettone nuova iniziativa nel ricordo di san Vincenzo Grossi

Nall'ambito del centenario della morte di san Vincenzo Grossi, avvenuta il 7 novembre 1917

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Proseguono a Pizzighettone gli appuntamenti dedicati al centenario della morte di san Vincenzo Grossi, avvenuta il 7 novembre 1917. Venerdì 21 aprile, infatti, la chiesa di S. Bassiano ha ospitato una serata meditativa basata su tre diverse modalità espressive, ma strettamente collegate tra di loro: la musica, la parola e l’immagine.

Il primo tipo di linguaggio è stato celebrato dalla Corale interparrocchiale e dal “Coro Monteverdi” che, sotto la direzione del maestro Domenico Spelta, ha cantato brani come il “Magnificat” di Perosi e l’ “Ave Verum” di Mozart.

La parola, invece, è stata messa in risalto da alcuni tra gli scritti di san Vincenzo Grossi scelti per l’occasione da Camilla Geroli e interpretati da Agostino Delcerri.

Infine, l’attenzione si è focalizzata sull’immagine e più precisamente sul meraviglioso affresco di Bernardino Campi situato sulla controfacciata della chiesa.

Per coniugare al meglio questi differenti modi di comunicazione le panche della chiesa sono state girate con le spalle all’altare maggiore dove il coro si esibiva: in questo modo i presenti hanno potuto concentrarsi maggiormente sulla musica e sul significato che voleva trasmettere, con uno sguardo sempre attento verso il dipinto. La potenza della musica, quindi, fusa alla bellezza del dipinto e alla profondità delle parole del Santo, si è rivelata spunto per la meditazione.

Di seguito uno stralcio tratto da “Traccia di un discorso sul rinnegamento di San Pietro”: “Vi sono due morali: di Gesù Cristo e del mondo; ambedue fra loro inconciliabili nemiche. Gesù Cristo vuole una cosa, il mondo ne vuole un’altra. Gesù Cristo vuole il perdono delle offese ed il mondo invece vuole il contrario. Gesù Cristo vuole la penitenza, il mondo l’accontentamento dei sensi. Gesù Cristo esige di non accontentare le nostre passioni, di opporsi ai nostri capricci, di frenare le nostre cattive inclinazioni; il mondo non vuole forse tutto il contrario?”.

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