A Dosimo la festa di santa Colomba con il Vescovo

Nel pomeriggio altro atteso appuntamento con processione per le vie del paese presieduta dal prete novello don Francesco Gandioli

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Dosimo si è addobbata alla grande per celebrare la 182esima festa di Santa Colomba che, dal 1834, viene celebrata nella quarta domenica di agosto. La mattinata è stata rallegrata dalla presenza del vescovo Antonio Napolioni il quale, con don Claudio Rubagotti e con don Massimo Macalli, ha presieduto l’Eucarestia delle ore 11.

Il Vescovo ha ricordato l’importanza della santità e del martirio, partendo dalla figura della vergine Colomba, giovane donna martire per Cristo, che in Lui aveva già trovato il tutto e il senso della propria vita. Da qui mons. Napolioni ha ripercorso il brano evangelico della domenica, affermando come Colomba è l’esempio di una cristiana che si è seduta agli ultimi posti per poi essere invitata a prendere il primo posto. Gesù, infatti, chiama a ricoprire i primi posti, ma non nel senso di onore e glorificazione, ma nello spirito di servizio della propria comunità.

Spesso – è stato rimarcato – ricoprire i primi posti fa pensare al mito. Invece il santo – ha ricordato il Vescovo – non è un mito, perché il mito si gonfia e, prima o poi, perde la sua fama; bensì il Santo è il mite. La mitezza – ha concluso il Vescovo – è una caratteristica che deve contraddistinguere le vita del cristiano, il quale deve essere guidato da sentimenti di misericordia, di bontà, sopportando e perdonando al fine di conservare l’unità dello Spirito nel vincolo della pace.

Nel tardo pomeriggio sono stati celebrati i Vespri, presieduti dal prete novello di Gallignano don Francesco Gandioli. Dopo di che si è snodata la tradizionale processione con l’urna della Santa.

Nell’omelia don Gandioli ha ricordato come onorare santa Colomba significa ritrovare la capacità profetica dentro un mondo che troppo spesso va in direzione contraria e cerca di vivere come se Dio non ci fosse: come imparare ad “accarezzare contropelo” questo mondo. Significa – ha concluso – ritrovare spirito critico di fronte a modi di pensare e di vivere che non hanno niente a che fare con il Vangelo.

La processione, che ha interessato alcuni nuovi quartieri, ha visto la rappresentanza del “Palio dei Rioni” ed è stata animata dal Corpo bandistico di Pizzighettone il quale, il giorno successivo, ha presentato alla popolazione un apprezzato concerto con le musiche di Ennio Morricone. La mostra che ripercorre gli anni ’70, con documenti, fotografie e oggetti, allestita nel Palazzo Comunale ha offerto un ulteriore motivo di sorpresa alla festa.

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