A Cogozzo e Buzzoletto in processione sul Po

Domenica 18 novembre rispettivamente con le statue di Sant’Antonio da Padova e quella di San Giulio

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La comunità di Buzzoletto (delle Parrocchie unite in Viadana) ha rinnovato domenica 18 novembre un’antica tradizione: la processione della statua di San Giulio, patrono della parrocchia, sino all’argine del fiume Po.

L’intercessione di San Giulio, senatore romano e martire del III secolo, è ancora oggetto di una celebrazione di ringraziamento, in ricordo di un evento risalente all’anno 1801. Già flagellata dalla guerra tra francesi e austriaci su suolo italiano, nel mese di novembre la popolazione fu terrorizzata da un continuo aumento di livello del Grande Fiume: da Mantova a Governolo, gran parte della pianura era ormai allagata; e a Buzzoletto il Po iniziava a minacciare seriamente l’argine maestro. Vani sembravano gli sforzi della popolazione, donne e bambini compresi, per tentare di innalzarlo mediante sacchi di sabbia. Il prevosto don Baruffaldi pensò di ricorrere all’intercessione del martire, la cui reliquia si era sempre esposta in caso di pericolo. Fece voto pure di celebrare solennemente il Santo, quando le acque si fossero calmate: e proprio quel giorno – il 15 novembre, terza domenica del mese – il fiume cominciò ad abbassarsi. Insieme al parroco, l’intera popolazione si Buzzoletto si obbligò a ringraziare in perpetuo per la grazia ricevuta.

Domenica alle 15 la celebrazione della Messa solenne, con il ringraziamento per i doni della terra; a seguire, la processione sino al fiume. La liturgia è stata presieduta da don Francesco Ferrari, e concelebrata dal parroco don Antonio Censori. Tra i presenti, il sindaco Giovanni Cavatorta in fascia tricolore. Al rientro, la festa patronale si è chiusa con la distribuzione di castagne, ceci e vin brulé sul sagrato della chiesa intitolata allo Spirito Santo.

Nella mattinata di domenica 18 novembre una celebrazione analoga anche a Cogozzo (unità pastorale Beata Vergine delle Grazie): la processione della statua di Sant’Antonio da Padova dalla chiesa dei Santi Filippo e Giacomo fino all’argine, per la benedizione delle acque, a cura del parroco don Andrea Spreafico, in ricordo dello scampato pericolo per le piene passate (quella del 1951 in particolare).

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